domenica 4 dicembre 2022

RECENSIONE "LAURIE" di Stephen King

 

Buon pomeriggio amici lettori!
Recensione: "Laurie" di Stephen King.
A cura di Dario Zizzo. 



Titolo: Laurie 

Autore: Stephen King

Genere: Racconto breve

Casa editrice: Sperling & Kupfer

Disponibile in ebook a costo zero

Pagina autoreStephen King 



TRAMA:

Quando sua sorella Beth si presenta con una cagnolina, la prima reazione di Lloyd - vedovo da sei mesi, solo e senza figli - è di rifiuto. Il lutto gli ha tolto forze e desideri: già gli pesa occuparsi di se stesso, gestire un cane sarebbe impensabile. Ma la paziente fiducia della cucciola e i modi perentori della sorella - Una persona in lutto ha bisogno di qualcosa per tenere la mente occupata - hanno ben presto la meglio sulla fragile determinazione di Lloyd. Rimasti soli, l'uomo e la cagnetta - che Lloyd ha chiamato Laurie - imparano a conoscersi, scoprendo insieme il piacere di semplici riti condivisi. Fra questi, la passeggiata lungo il canale. Un sentiero tranquillo, che però un giorno diventa teatro di un evento atroce, a cui né Lloyd né Laurie erano preparati...

Delizioso e terrificante, un regalo di King ai lettori italiani, in occasione dell'uscita del nuovo romanzo The Outsider.  



Oggi vi parlo di "Laurie", un racconto di genere thriller scritto da Stephen King, che ci porta dentro la casa di Lloyd, un sessantenne vedovo da qualche mese che si è lasciato andare. A lottare contro la sua letargia è la sorella Beth, che gli porta tra l'altro una cagnolina con l'obiettivo di scuoterlo dal suo torpore:

Nemmeno ora, in età avanzata, riusciva a tenerle testa, specie da quando Marian non c’era più. Gli sembrava di avere un vuoto dove prima c’era stato il fegato. Poteva darsi che si riempisse di nuovo, col tempo, ma era possibile anche il contrario. A sessantacinque anni, Lloyd era un po’ troppo vecchio perché gli organi si rigenerassero.

Nonostante l'iniziale ritrosia, alla fine, da bravo fratello, Lloyd accetta la richiesta della sorella.
Il rapporto fratello-sorella ha una grande importanza nell'economia del libro, con quel patrimonio di ricordi comuni, con quel pizzicarsi tra loro, con la sorella che gli ha fatto da seconda mamma; interessanti, vivaci sono i dialoghi, in cui talvolta affiora l'ironia caustica: 

«E che cosa dovrei fare, se mi piscia sul tappeto? Marian lo ha comprato subito prima di ammalarsi.» Beth indicò il piccolo guinzaglio sul poggiapiedi. «Portala fuori. Presentale le aiuole di Marian, che traboccano di erbacce. E comunque, un po’ di pipì non sarebbe chissà quale disastro, su quel tappeto. Tanto è già lercio.»

Non da meno è la descrizione dei personaggi, quella fisica per esempio: 

Beth si fermò e si voltò verso di lui. La dura luce settembrina della Florida occidentale le cadeva sul viso, mostrando come il rossetto si infiltrasse nelle rughe sottili intorno alla bocca, mentre le palpebre cominciavano ad afflosciarsi e un fragile intrico di vene batteva nell’incavo della tempia. Tra non molto avrebbe compiuto settant’anni.
 
Nella sorella lui vede tutto il passare del tempo: 

La sua sorellona saltellante, supponente, atletica, sempre pronta a non fare prigionieri, era diventata vecchia, e lo stesso valeva per lui. Erano entrambi la dimostrazione incarnata che la vita è solo un breve sogno in un pomeriggio d'estate.

King si conferma un grande scrittore, anche nelle piccole cose, in una conversazione in cui il protagonista parla del più e del meno col vicino Don. E da una situazione normale, addirittura amena, si passa ex abrupto al fattaccio, all'orrore, dote che è ricorrente nella sua produzione: 

Non c’era modo di prevedere che Dio stesse caricando la sua calibro 45.

Come Dio caricherà la sua calibro 45, naturalmente, non lo dirò.


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