mercoledì 14 giugno 2023

RECENSIONE "I GIORNI DOLCI" di Silvia Iside

 

Buongiorno follower!
Lucilla Celso ha letto per noi "I giorni dolci" dell'autrice Silvia Iside.



Autore: Silvia Iside

Genere: Giallo storico

Disponibile in ebook a € 2,99

E in formato cartaceo a € 11,03 o € 15,60

Contatti autore: Facebook - Instagram



TRAMA:

Negli anni Novanta, in Albania, durante la caduta del regime di Enver Hoxha che aveva vietato tutti i credi religiosi, tre morti vengono ritrovati in un albergo: l’Hilda.
I “djinn”, entità soprannaturali, compaiono nel testo attraverso i vaneggiamenti di Nexhmije, una donna che vive barricata nell’hotel in cui si sono verificati i delitti. Gli spettri sembrano avere un ruolo attivo nella vita dei personaggi e nella loro ricerca di un raggio di speranza.
È proprio la mancanza di fede a far sentire morti i vivi e a far loro credere nelle superstizioni secondo le quali i morti parlano. 



Ci ho messo tanto a leggere questo libro perché per me è stato come un percorso da maturare e ne ho gustato ogni singola riga.
Lo stile dell’autrice è elegante ed evocativo. Mi ha trasportato in una realtà che non conoscevo attraverso un personaggio che vive la sofferenza di adattarsi ad un paese con un governo del terrore che diventa, anche quando cade, come una malattia che inquina le anime. È stato terrificante da osservare quanto tempo occorra per adeguarsi, vedere come la paura annienti l’individuo.
Ogni personaggio porta con sé un carattere che si uniforma al malessere comune, alla paura in cui si è vissuto.
La penna di Silvia Iside è davvero magica, ti sa trasportare e ti avvolge anche in un contesto socio ambientale che ti spinge a riflettere anche solo sulla fortuna di avere ciò che si dà per scontato.
È facile per noi goderci le nostre libertà senza averne consapevolezza, senza renderci conto del privilegio di cui ci è stato fatto dono. 
Vi lascio un piccolo estratto che mi è piaciuto molto proprio per la sua capacità di celebrare le emozioni.

Era abituale per lui sentirsi angosciato, avere in bocca un sapore amaro. Ma qui gli sembrava che l’amarezza si trasformasse in una sorta di viscosità e gli riempisse la bocca di un sapore di cenere.

Consiglio vivamente la lettura.


Nessun commento:

Posta un commento