Buon pomeriggio, amici lettori!
Anna Lety ha letto per noi "Lo scarabeo della signorina Benson"
dell'autrice Rachel Joyce, edito Giunti Editore.
Autore: Rachel Joyce
Genere: Narrativa
Casa editrice: Giunti Editore
Disponibile in ebook a € 9,99
E in formato cartaceo a € 14,15
TRAMA:
Inghilterra, 1950. A volte un piccolo incidente, un avvenimento trascurabile, può sconvolgere la vita delle persone. È quello che succede a Margery Benson, insegnante di economia domestica quarantaseienne che, in un devastante momento di lucidità, abbandona il suo lavoro senza prospettive e decide di partire per il viaggio dei suoi sogni: una spedizione in Nuova Caledonia alla ricerca di un mitologico coleottero, lo scarabeo fiore dorato dalle ali morbide. Certo una signora non può partire da sola e così la mattina dopo mette un annuncio sul Times: Cercasi assistente francofono/a per spedizione all’altro capo del mondo. Tutto spesato. Enid Pretty, nel suo attillato abito fucsia e con la sua parlantina sfrenata, non è la compagna che Margery aveva in mente ma è l’unica disposta a seguirla in questa improbabile avventura. Due donne molto diverse ma che sono pronte a qualsiasi cosa per ottenere ciò che vogliono, che rischieranno tutto, infrangeranno anche le regole, per scoprire la parte migliore di se stesse.
Nella vita era così facile ritrovarsi a fare cose che non ci appassionavano, e continuare a farle anche quando se ne era stanchi e ci facevano soffrire.
Questa frase è presente nella citazione in quarta di copertina, ma leggerla nel contesto più ampio in cui si trova è stato un pugno nello stomaco.
Margery Benson è una donna di 46 anni - praticamente mia coetanea, il che me l’ha fatta sentire molto vicina -, insegna economia domestica a ragazze cui non gliene può interessare di meno, ha chiuso i propri sogni in un cassetto tanti anni prima e ora si trascina giorno dopo giorno in una routine che sembra averla anestetizzata. Eppure, arriva la famosa goccia che fa traboccare il vaso, Margery perde il senno, oppure finalmente lo ritrova, dipende dai punti di vista. Decide di mollare tutto quel che ha, ovvero casa e lavoro, perché la famiglia ormai non c’è più e di amici nemmeno l’ombra. E lo fa per organizzare la spedizione che ha sempre sognato, la ricerca di un rarissimo scarabeo, visto in Nuova Caledonia ma mai studiato né catalogato. Si mette alla ricerca di una persona che l’accompagni in quest’avventura e grazie all’annuncio che ha pubblicato, conosce Enid.
Una coppia peggio assortita credo di non averla mai vista: Margery, tutta d’un pezzo, precisa, organizzata; Enid, svampita, con la testa tra le nuvole, un fiume di chiacchiere spesso senza senso. Ciononostante, quest’accoppiata funziona. Man mano che il viaggio dall’altra parte del mondo procede, tra disavventure di ogni tipo e un losco figuro che le segue, le due donne scopriranno di essere più unite di quanto credessero e che quello scarabeo è per loro una sfida e una ragione di vita.
Non sapeva come [...] sarebbe arrivata [in Nuova Caledonia], né quando. Ma come donna avrebbe fallito davvero solo se non ci avesse neanche provato.
Questa è una storia di coraggio, immenso e disperato. Quello animato da quell’ultima scintilla di vita che sembrava sepolta sotto strati di convenzioni, abitudini, giorni che scorrono uguali, quando combattere il flusso della quotidianità sembra richiedere uno sforzo immane. È anche una storia di rinascita e riscatto da parte di due donne che in modi diversi riescono ad affermare sé stesse, nonostante tutto sembri remare loro contro. È una storia di amicizia e amore, non quello sensuale, ma quello genuino e sincero che non vuole nulla in cambio.
Ognuno di noi ha nel profondo del cuore uno scarabeo dorato da cercare; solo pochi riescono a mettersi all’opera, rischiando tutto, mentre per la maggior parte di noi resta solo un sogno, qualcosa talmente lontano da sembrare impossibile. Eppure, è questo scarabeo il cuore della nostra vita, quella scintilla che ci dà la forza di attraversare il mondo e aprire un varco nella foresta.
Rachel Joyce ha creato due personaggi unici, che non lasciano indifferenti e soprattutto che non si possono dimenticare.
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