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Recensione: "Domani e per sempre" dell'autore Ermal Meta,
edito La nave di Teseo. A cura di Monica Burel.
Autore: Ermal Meta
Genere: Narrativa storica
Casa editrice: La nave di Teseo
Disponibile in ebook a € 11,99
E in formato cartaceo a € 17,00
TRAMA:
È l’inverno del 1943: nell’Europa scossa dalla seconda guerra mondiale, l’Albania subisce senza piegarsi l’occupazione tedesca.
Nel piccolo villaggio di Rragam, nel nord del paese, Kajan guarda il mondo cambiare attraverso gli occhi curiosi di un bambino di sette anni. I suoi genitori sono partigiani e sono sulle montagne a combattere contro i nazisti, così accanto a lui ci sono l’amatissimo nonno Betim e Cornelius, un personaggio dal passato misterioso che segnerà la vita di Kajan.
Alla fine della guerra, la vita del protagonista sembra scorrere su binari sicuri e promette di andare verso un futuro radioso, ma nell’Albania dominata dalla dittatura comunista e nell’Europa spaccata in due dalla guerra fredda, niente è come sembra. Dietro ogni angolo si nascondono ombre e pericoli che spingeranno il destino di Kajan a compiere traiettorie imprevedibili.
In uno straordinario romanzo di formazione, Ermal Meta racconta la storia di Kajan, che cresce nel cuore dei conflitti del Novecento, un’anima sensibile catapultata in mondi lontani.
Nel 1943 in piena seconda guerra mondiale, Kajan vive con il nonno Betim in un piccolo paese dell'Albania. La madre e il padre sono a combattere la guerra.
Cornelius è un soldato tedesco che in Germania studiava e insegnava musica. Si nasconde nella stalla di Betim. Tra i tre si instaura un forte legame dovuto anche alla musica. Infatti Cornelius insegnerà a suonare il pianoforte a Kajan e da lì in poi la musica sarà il centro della sua vita. Finita la guerra, la madre, attivista del partito comunista, lo spingerà verso il partito, ma Kajan non è interessato. Dopo qualche tempo avrà l'occasione di rappresentare l'Albania come musicista nella Germania comunista. Lì resterà come insegnante per qualche anno. Fino a quando assieme ad altre persone…
Fin dall'inizio del libro si capisce che l'amore per la musica e il sentimento di repulsione per la politica la faranno da padrone. Ermal Meta descrive molto bene l'Albania della seconda guerra mondiale, del post guerra e del dopo caduta muro di Berlino. Purtroppo, l'affresco politico è piuttosto crudo, violento, fatto di reclusioni, lavori forzati, assassinii. Il male è ovunque, anche tra i familiari del protagonista. Kajan è il protagonista indiscusso. Tutti gli altri fanno da contorno seppur qualcuno lo ricorderò più di altri. Cornelius e Betim in senso positivo. La madre di Kajan in senso negativo. Tutto il percorso di Kajan è descritto in modo chiaro. C'è qualche forzatura sotto il profilo dei buoni sentimenti ma a conti fatti non posso dire che come opera prima sia da bocciare. Diciamo che c'è qualcosa da rivedere.
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