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Vi segnalo "La partita dell'amore", il romanzo d'esordio dell'autrice S.P. Hopeful
Titolo: La partita dell'amore
Autore: S.P. Hopeful
Genere: Romance Sportivo
Disponibile in ebook a € 0,99
e in formato cartaceo a € 7,28
Pagina autore: S.P. Hopeful Autrice
TRAMA:
Daniel Martines, bomber della squadra locale di calcio, muore
in un tragico incidente d'auto. Marco, migliore amico di Dan nonché suo
compagno di squadra, vede le proprie sicurezze crollare e decide di concludere
anzitempo il campionato e ritirarsi in Trentino, per poter combattere i demoni
interiori che lo dilaniano. Christen, gemella di Dan e amica d'infanzia di
Marco, si sente beffata dal destino e abbandonata da tutti.
Quando Marco, all'inizio del nuovo campionato, ritorna a
casa, trova una Christen sempre uguale eppure molto diversa: è fredda,
distaccata, inoltre sembra avere una liaison con Samuel Lazzari, nuovo
cannoniere della squadra. Chris, dal canto suo, si sforza di andare avanti come
meglio può, ma l'arrivo di Marco porta in lei una vera e propria tempesta
interiore, un uragano di emozioni che, tassello dopo tassello, andrà a
scardinare ogni certezza e lasciare posto a rivelazioni meravigliose e
inquietanti.
BIOGRAFIA:
S.P. Hopeful, pseudonimo di Simona Pilato, classe 1982,
nasce e cresce a Ischia, dove tuttora risiede. Il nom de plume scelto ha un
fortissimo significato per l’autrice: in esso, infatti, sono contenute le sue
reali iniziali, mentre il cognome lascia trasparire la parte più ottimista di
Simona. Sposata con Enzo e mamma di Michele, è una divoratrice incallita di
romanzi. Legge di tutto – o quasi – ma la sua vera passione sono i romance,
grazie ai quali il suo lato più romantico può prendere il sopravvento. Dopo
aver ricevuto un duro colpo lavorativo, ha deciso di mettersi alla prova,
perché la vita può riservare sempre nuove opportunità. Infatti, dopo tante
pagine sfogliate, e l’incoraggiamento da parte delle persone a lei più care, la
necessità di scrivere si è fatta impellente. Nasce, così, La partita
dell’amore, suo romanzo d’esordio.
DICE L’AUTRICE:
Ho sempre letto tanto, e dopo una dura delusione lavorativa, spronata dalla voglia di riscatto, ho iniziato a scrivere per gioco. La mia fonte d'ispirazione è stato senza dubbio mio marito. Ha sempre giocato a calcio e continuare tutt'ora 😊
BREVE ESTRATTO:
Mi alzo immediatamente. Ho bisogno di allontanarmi il prima
possibile. Non appena entro in cucina, mi fermo, respiro e provo a scacciare le
lacrime. Mi dirigo verso il frigorifero e tiro fuori il dessert. Ho bisogno di
ancora qualche minuto per riprendermi. Ho le mani che mi tremano, per questo
poggio il dolce sul ripiano che è alla mia destra e chiudo gli occhi. Non so
bene quanto tempo sia passato. Sto riprendendo il dessert quando due braccia si
posano ai lati delle mie e due mani compaiono sul ripiano. Sento un corpo
possente che mi imprigiona come in una gabbia. Smetto di respirare, il cuore
inizia a battere in modo irrefrenabile e mi sento mancare le forze. Marco
avvicina la sua bocca al mio orecchio e io inizio a non connettere più. La sua
voce calda e allo stesso tempo roca inizia a parlarmi piano, come in un
sussurro, e io tremo: «Non ho capito che problema hai con Viviana, eppure è
molto gentile nei tuoi confronti. Vedo che stai iniziando a comportarti come le
brutte persone che frequenti. Stai attenta, Christen, potrei stancarmi di
questi atteggiamenti». Senza girarmi, con tutta la forza di volontà gli
rispondo: «Tu non sei migliore delle persone che frequento, anzi, sei un
codardo». Non appena ho concluso la frase, cerco di liberarmi, ma Marco mi
imprigiona ancora di più tra il suo corpo e il piano della cucina. «Attenta,
piccola, non accetto che tu mi paragoni a determinate persone. E non ti
permetto di chiamarmi codardo. Potrei fartene pentire…» Le sue minacce non mi
fanno paura, so per certo che non mi farebbe mai del male, però mi
destabilizza. Cerco ancora una volta di liberarmi dalla sua presa, senza
riuscirci. «Christen, ricorda sempre che con me non l’avrai vinta». Con queste
parole pare aver deciso di spostarsi da me, ma si avvicina di nuovo. Sembra che
mi stia per baciare il collo. Chiudo gli occhi. «Attenta ad andare in giro la
mattina da sola, soprattutto sul vecchio pontile». Di scatto apro gli occhi.
Allora era lui il ragazzo che correva! Mi giro subito per chiederglielo, ma è
già lontano. Mi ha lasciata qui, senza parole. Porto d’istinto la mano al
collo, dove ho avuto l’impressione che mi stesse baciando. Sto tremando. Ho
bisogno di sedermi, le gambe non mi reggono. Marco mi ha distrutta con la sua
vicinanza. Lo odio, lo odio con tutta me stessa.
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