giovedì 11 agosto 2022

RECENSIONE "IL DIPENDENTE" di Giuseppe Passeri

 

 Buongiorno follower!
Recensione: "Il dipendente" dell'autore Giuseppe Passeri.
A cura di Maria Letizia Musu.

Autore: Giuseppe Passeri

Genere: Narrativa umoristica

Disponibile in ebook a costo zero

E in formato cartaceo a € 5,20




Pino Petrucci lavora per una importante società milanese agognando la pensione. Gli ultimi trent’anni della sua vita sono trascorsi in una lunga e metodica successione di viaggi in treno da casa al lavoro, pause caffè, pranzi in mensa, riunioni e seccature di ogni tipo. Durante la sua lunga carriera, travolto dalle strampalate dinamiche e dai rapporti di forza interni all’azienda, si è trasformato da zelante lavoratore ad automa demotivato, cinico e scettico, grande esperto di strategie di sopravvivenza e di guerriglia dipartimentale. Quando il Governo in carica modifica la normativa previdenziale Pino vede sfumare l’imminenza del pensionamento e si trova a dover rendere conto all’azienda di alcuni suoi articoli al vetriolo scritti sotto pseudonimo sulla Intranet del CRAL, nella convinzione di essere protetto dal “periodo di intoccabilità”.
Il Dipendente è una cruda e disincantata disamina dei rapporti di dipendenza e di sudditanza, una critica dell’illusoria persuasione di poter vivere in attesa di una chimerica ricompensa eludendo le forze antagoniste dell’esistenza, protetti da un contenitore immaginario che, in realtà, fagocita la nostra vita e i nostri sogni. Solo nel confronto diretto con l’ignoto scopriamo le nostre più sorprendenti qualità. 



NON LEGGETE QUESTO LIBRO.
Se non volete sorridere e ridere, riflettere, avere spunti di conversazione, uscirne migliori di prima, etc. etc.
Dopo circa il 10% di lettura, entusiasmata dallo stile di questo autore, sono andata subito a vedere quali altri libri avesse pubblicato e, immaginate la mia sorpresa, quando ho scoperto che questo era il suo unico lavoro (tra l’altro autobiografico) e per giunta GRATIS SEMPRE.
Oltre a essere scritto benissimo, lo stile è accattivante, divertente, ironico, ma anche sarcastico e crudo. È un affresco reale del mondo del lavoro in generale e soprattutto quello delle grandi aziende, ma non solo. Alcune riflessioni, infatti, si adattano perfettamente ad ambiti ben diversi.

Abbiamo dovuto modificare il parametro di riferimento e pertanto l’età pensionabile sarà legata all’aspettativa di vita della testuggine gigante delle Galapagos. Questa creatura può arrivare a vivere centocinquant’anni. 

Ironia e sarcasmo, come ho detto, sono la costante, ma a volte il riso è “amaro”: 

Se sei bravo e lavori bene ti faranno morire sul pezzo. Cambierai il tuo destino solo con una lettera di dimissioni.

È un libro cha a parer mio va gustato con lentezza, assaporando ogni ragionamento, anche quello più strampalato (e vi assicuro che ce ne sono) perché risulta semplice e complesso nello stesso tempo, e sono certa che se lo rileggessi ora troverei tanto che mi è sfuggito.
Unica pecca: l’uso di E’ al posto di È, ma onestamente ne vorrei altri mille di libri in cui l’unico difetto da rilevare fosse questo.
Vorrei concludere con le parole dell’autore, che possono essere quasi una metafora non solo del mondo del lavoro, ma della vita stessa, spesso troppo veloce, troppo lanciata verso l’agire a tutti i costi: 

Dopo aver rincorso un cambiamento dietro l’altro, che si susseguivano a ritmo serrato, non sapevo più se ero alla fine del cambiamento precedente o al principio di quello successivo.

Consigliatissimo.


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