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Recensione: "Segreti dal passato" dell'autrice Mary Kubica, edito
Time Crime. A cura di Silvia Cossio.
Autore: Mary Kubica
Genere: Thriller
Casa editrice: Time Crime
Disponibile in ebook a € 9,99
E in formato cartaceo a € 16,05
TRAMA:
Le persone non svaniscono nel nulla senza lasciare traccia.
Shelby Tebow è la prima a scomparire. Non molto tempo dopo, Meredith Dickey e sua figlia di sei anni, Delilah, scompaiono a pochi isolati di distanza dal luogo in cui Shelby è stata vista per l’ultima volta. La comunità, un tempo tranquilla, è scossa dalla paura. Questi incidenti sono collegati? Dopo una ricerca infruttuosa che produce più domande che risposte, il caso viene chiuso e rimane a lungo irrisolto. Undici anni dopo, Delilah ritorna, all’improvviso, sconvolgendo l’intero vicinato. Tutti vogliono sapere cosa le è successo, ma nessuno di loro è pronto a scoprire la verità.
In questo thriller agghiacciante della maestra della suspense psicologica, Mary Kubica, l’autrice porta il tema dei segreti familiari a un livello completamente nuovo, dimostrando che alcune persone non si fermano davanti a nulla pur di mantenere sepolta la verità.
Bellissimo thriller che mi ha tenuta incollata alla lettura fino alle ultime battute. Colpi di scena e finale imprevedibile. Nella mia mente, molte le congetture su chi potesse essere il “cattivo” della situazione, nessuna che si sia lontanamente avvicinata alla verità. Una verità che impiega ben undici anni prima di vedere la luce. Una verità agghiacciante, che a modo suo porta con sé una parvenza di lieto fine. D’altronde, scoprire e punire i colpevoli ha indubbiamente un che di piacevole, sebbene il male fatto non possa essere cancellato.
La storia si divide in due fasce temporali:
- quella data dal presente, che vede una ragazzina sfuggire ai suoi carnefici e fare ritorno in seno alla sua famiglia, con le annesse indagini per trovare i rapitori;
- quella che ci riporta a quando tutto ha avuto inizio, ovvero undici anni prima, con la sparizione di due donne e una bambina.
Queste due parti vanno a scalare nel tempo fino a ricongiungersi nel momento cruciale, grazie al pov delle persone coinvolte - anche solo in qualità di semplici testimoni - che raccontano parti della vicenda aggiungendo tasselli al puzzle. Sebbene non sia il primo libro che leggo con questo schema, devo ammettere che risulta efficace, di impatto, se vogliamo.
Concludendo, la storia in sé merita senza ombra di dubbio, bravissima l’autrice nel tenere alta l’attenzione per tutta la durata del romanzo, tuttavia, e questo è l’unico neo che non posso esimermi dal segnalare, il testo presenta innumerevoli ripetizioni. In alcuni passaggi, si ha l’impressione di essere catapultati in una puntata dei Teletubbies (ve li ricordate?). Ho chiuso un occhio nella parte con il pov della bambina/ragazzina, da cui non ci si aspetta di certo ragionamenti/pensieri perfetti, ma poi ho ritrovato il problema in quello degli adulti, e qui non ci sono scuse. Non so se la causa sia da attribuire alla scrittrice o a chi si è occupato della traduzione o, terza opzione, vada distribuita equamente fra i due, non rientra nelle mie competenze stabilirlo, posso solo sperare che si ponga rimedio quanto prima, perché come scritto sopra, la storia merita davvero.
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