venerdì 26 aprile 2024

RECENSIONE "SOLO UN BACIO, MISS THOMPSON" di M.P. Black

 

Buongiorno follower, buon venerdì!
Recensione: "Solo un bacio, Miss Thompson" dell'autrice M.P. Black. 
A cura di Silvia Cossio.


Autore: M.P. Black
Genere: Racconti 
Disponibile in ebook a € 0,89
Contatti autore: Facebook

TramaUn ballo esclusivo a pochi giorni dal Natale. Evangeline Thompson, promessa della Stagione e protégée della regina Vittoria, è al settimo cielo. E l'emozione aumenta quando viene invitata a danzare dal misterioso, affascinante Lord Oliver Rogers. I suoi occhi sono così particolari! Magnetici, in grado di farle compiere follie. Per questo gli concede ben più di un bacio?
Ma l'incanto della seduzione viene interrotto da una terribile notizia: due ragazze sono state ritrovate in una saletta attigua, morte dissanguate. E non è che l'inizio...

Rebecca, prossima alle nozze, si reca a trascorrere il Natale con la nonna ormai vedova. Qui tutto la riporta a un'infanzia felice, ma strani divieti le vengono imposti.
Per quale motivo non può aggirarsi in casa di notte? Perché è severamente proibito entrare nello studio del nonno? E chi è il ragazzo bellissimo e triste che si nasconde in quella stanza?

Due racconti ricchi di passione, suspense e mistero.
Perché anche lo scintillante Natale vittoriano nasconde angoli di tenebra. 



Londra, 20 dicembre 1883
Miss Evangeline Thompson, diciannove anni, preferisce la scrittura e la lettura all’idea di sposarsi, che invece sembra essere l’unico desiderio della madre. Al ballo che la vede debuttare in società, organizzato presso la dimora di Lady Annabelle Stewart, conosce il visconte Oliver Rogers. L’attrazione immediata tra i due viene oscurata dal brutale omicidio di due ragazze. Di lì a breve, la vita della giovane verrà travolta da un’escalation di violenza.

Londra, 23 dicembre 1875
Rebecca Wright, decide di trascorrere il Natale a casa dell’amata nonna Elizabeth, per sfuggire ancora per un po’ al destino scelto per lei dal padre: sposare un uomo per il quale non nutre alcun interesse. Un terribile segreto aleggia fra le mura domestiche. La curiosità della giovane sarà la sua rovina e la sua vacanza si trasformerà in un incubo senza fine.

Due brevi racconti ambientati nel periodo natalizio, ma che della serenità di quel periodo hanno ben poco. 
Il secondo, in particolare, devo ammettere che mi ha messo i brividi. Peccato solo per la brevità: venti pagine, o poco più, si possono a malapena definire un assaggio; senz’altro prelibato, ma pur sempre tale; capace di solleticare le papille gustative, ma non di saziare a sufficienza. Se posso permettermi il consiglio, al posto dell’autrice, li userei come traccia per poi dar vita a due romanzi più corposi e di sicuro interesse. 
M.P. Black dà prova di avere le carte giuste per cimentarsi nel genere suspence/thriller/paranormal, e se in futuro deciderà di seguire questo filone, sarò ben felice di leggerla.


giovedì 25 aprile 2024

RECENSIONE "COLPO DI PARAFULMINE" di Ophelia Kenn

 

Buon pomeriggio, amici lettori!
Recensione: "Colpo di paraFulmine" dell'autrice Ophelia Kenn, edito Òphiere 
- I brillanti di Mamma Editori. A cura di Silvia Cossio.



Autore: Ophelia Kenn
Genere: Commedia romantica

Casa editriceÒphiere 

Disponibile in ebook a € 2,99
E in formato cartaceo a € 11,21

Contatti autore: Facebook



TRAMA:

Una single irriducibile e un irresistibile duca in fuga.
Sei a spasso nella neve, di notte, per ossigenarti prima di dormire, e ti spunta davanti un duca nudo, uguale uguale a Henry Cavill.
È Romance. Succede, ed è “love at first sight” per questa commedia romantica di Natale.
Poppy, una ragazza come tante, ha una vera fissa per le erbe, le raccoglie e le prepara per la sua erboristeria online e decide con le amiche di andare a trascorrere le vacanze in una baita isolata , nelle montagne della Scozia con il progetto di rimettersi un po’ in linea e quindi di superare il Natale solo con barrette dietetiche. Qui incontra Hawthorne che invece è un vero duca dei giorni nostri ed è confinato a poca distanza dalla baita di Poppy perché, con il cugino, ha intenzione di dar corso a una sfida nell’ultimo giorno dell’anno: nuotare in un lago ghiacciato. Non sarà facile per Poppy accettare l’interesse di un uomo cui non manca veramente nulla, così bello e così upper class. Lei infatti non ha mai tanto confidato nelle proprie attrattive e invece il duca si rivelerà irriducibile. Hawthorne ha infatti un segreto, l’intima paura di tutto lo ossessiona e proprio la determinazione di Poppy e la sua volitività è ciò di cui lui ha bisogno. 



Complice la primavera che tarda ad arrivare, ho trovato adatta la scelta di un libro ad ambientazione natalizia 😂
Hawk Hawthorne, ventotto anni, ventesimo duca di Bridgewater, un uomo pieno di fobie che gli condizionano la vita, ipocondriaco e con una certa inclinazione alla scaramanzia - teme la sfortuna e le azioni scaramantiche sono la normalità per lui -, accetta la sfida fatta dal cugino, Lord Alder De man, visconte di Bute: nuotare in un lago ghiacciato la notte di Capodanno. I due, insieme allo zio, Shamrock Beirne, detto Rock, baronetto, decidono di trascorrere qualche giorno nel loro chalet di montagna, per prepararsi al tuffo nelle acque gelide del lago. 
Poppy Osbourne, ventisette anni, coltiva erbe medicinali, vende preparati online e in televisione. Ha fondato una società, la Osbourne Newell & Shine, con le amiche Honey e Rosie.
Durante una vacanza nelle Cairngorms, in Scozia, in un rifugio di montagna, con le amiche/colleghe e il cane Duke, per testare l’efficacia dei prodotti che vende, fa la conoscenza del protagonista. Un incontro decisamente bizzarro con lui senza abiti, gli attribuiti - alias parafulmine, alias canna da pesca, alias salsiccia e chi più ne ha più ne metta - esposti alle intemperie. Gli altri incontri non sono da meno, sempre destinati ad avvenire senza vestiti… con il protagonista a proprio agio nella sua nudità, quasi come se fosse normale andarsene in giro nudi di notte, nella tormenta.
Non potrebbero essere più diversi, lui un ricco aristocratico, lei una semplice ragazza che deve barcamenarsi per arrivare a fine mese, ma per qualche motivo sembra si facciano bene.
La vicinanza a Poppy fa da terapia d’urto: lei gli fa dimenticare le sue fisse. 
Ma anche lei ha i suoi problemi e frequentare Hawk rafforza la sua autostima.
I due si girano intorno, si punzecchiano, si amano e si odiano.
In più di una occasione mi sono ritrovata a ridere di gusto, in altre ero imbarazzata immaginandomi al posto della protagonista. Le scaramucce nate dalla fantasia dell’autrice rendono oltremodo piacevole la lettura di questo romanzo.
Finale un po’ inverosimile (non mi riferisco all’epilogo), ma, considerando il contesto un po’ particolare, ci sta, poiché risulta compatibile con l’insensatezza generale che aleggia sopra questa storia. Mi rendo conto che questa frase potrà risultare strana, capirete leggendo il libro.
Sparsi qua e là diversi errorini di distrazione, che tuttavia non penalizzano il contenuto.
Lettura consigliata.

PS: Ho acquistato diversi libri di questa autrice (con pseudonimi vari ed eventuali), ma non sono mai riuscita ad andare oltre il primo capitolo. Ho sempre trovato il suo stile complicato per me, alle volte troppo elaborato tanto da rendere difficoltoso il proseguimento ed essere costretta e rileggere alcuni passaggi. 
Dal momento che interagisco spesso con lei sui social e ha un modo di porsi a volte simpatico, passatemi la leggerezza del termine, a volte polemico - la sua sagace ironia traspare dalle recensioni che condivide, il suo modo di fare schietto me la fa apprezzare, sebbene alle volte possa risultare sopra le righe - non ho mollato, con la certezza, dentro di me, che fosse giusto dare un’altra possibilità al suo lavoro. E, alla luce di quanto scritto sopra, appare evidente che la mia perseveranza è stata premiata.
Per la mia felicità e spero anche per la sua 😉 


sabato 20 aprile 2024

RECENSIONE "FAME D'AMORE" di Francesca Cilumbriello

 

Buongiorno follower, buon sabato!
Recensione: "Fame d'amore: La mia lotta" dell'autrice 
Francesca Cilumbriello. A cura di Andrea Macciò.


Autore: Francesca Cilumbriello

Genere: Raccolta - Diario

Disponibile in ebook a € 4,64

E in formato cartaceo a € 14,49

Contatti autore: Facebook - Instagram 




Fame d’amore: la mia lotta è il libro d’esordio di Francesca Cilumbriello, educatrice professionale ed ex insegnante di Viareggio. 
Fame d’amore è una raccolta in forma di diario, ambientata tra l’estate e l’autunno del 2005, nella quale l’autrice descrive l’esperienza di una donna adulta e dalla vita inserita in quella che è considerata la “normalità” sociale (è sposata con una figlia e lavora come insegnante precaria di filosofia e scienze umane) con l’anoressia e i disturbi del comportamento alimentare, che hanno iniziato a segnare la sua vita a quattordici anni e periodicamente si sono ripresentati nel corso della sua esistenza.
Un tema delicato e molto attuale, considerato che oggi ne soffrono molte ragazze adolescenti, e che i DCA cominciano a essere diffusi anche tra i maschi della stessa età, le donne e gli uomini adulti. 
Le diverse tipologie di disturbo del comportamento alimentare (l’anoressia, la bulimia e il binge eating, ovvero il mangiare in maniera compulsiva) spesso si manifestano a fasi alterne nella stessa persona.
Fame d’amore non è un trattato redatto da esperti del settore, né una storia romanzata, ma rappresenta piuttosto la trascrizione in forma di monologo interiore di pensieri, sensazioni ed emozioni vissute dalla protagonista Martina nel periodo tra luglio e novembre 2005. 
Oggi ci sono molti pregiudizi sociali sulle ragazze affette da disturbi del comportamento alimentare, che il senso comune attribuisce di solito all’aspirazione a raggiungere modelli di bellezza e perfezione fisica proposti dai mezzi di comunicazione di massa e dai social network.
La raccolta di pensieri di Francesca Cilumbriello è uno spaccato di vita realmente vissuta, e per questo la sua lettura può indurre emozioni molto intense e per le persone che hanno sofferto situazioni simili una sorta di identificazione con i tormenti e le contraddizioni di Martina. Il diario è impostato non come narrazione cronologica, ma rappresentando trasversalmente gli stati d’animo di Martina, attraverso i quattro capitoli “Le mie eterne ossessioni” “I miei piccoli e grandi attimi di felicità” “Momenti di depressione” e “Riflessioni”.
Da questo racconto appare come la causa scatenante dei disturbi del comportamento alimentare non sia solo la ricerca ossessiva di canoni di perfezione estetica, ma sia piuttosto una sorta di silente richiesta di aiuto da parte di persone che sentono più di altre la difficoltà ad adeguarsi a modelli sociali che possono essere di bellezza ed estetici, ma anche relativi agli “obblighi sociali” del matrimonio, del lavoro, della maternità. 
Tutto questo è narrato con grande intensità in Fame d’amore, dove emerge come l’ossessione per l’aspetto fisico e il cibo della protagonista esprima la sua difficoltà a riconoscersi in una normalità sociale nello stesso tempo inseguita e vissuta con disagio e sofferenza anche negli aspetti apparentemente appaganti, come la maternità, la vacanza al mare, il rapporto con gli studenti, il matrimonio.
Leggendo questo libro non è difficile comprendere come nei meccanismi mentali e le fragilità raccontate dalla protagonista si possano riconoscere anche persone non apertamente affette da disturbi del comportamento alimentare. 
La sottile linea rossa sulla quale Martina cerca di restare in equilibrio è quella dove si muovono tutti. 
Un libro coraggioso che esce dalla retorica del pensiero positivo e della performatività oggi dominante: Martina riesce a trovare un suo precario equilibrio di vita solo accettando totalmente le sue fragilità e mettendo al primo posto il suo benessere psichico, una scelta che ancora oggi è vista dalla società con un velo di sospetto per una donna con una figlia. 
Il libro è un invito a guardare oltre le apparenze: anche se in apparenza una ragazza può manifestare problemi del comportamento alimentare che sembrano partire dall’inseguimento di modelli inarrivabili di perfezione estetica, c’è sempre dietro una grandissima sofferenza interiore, una “fame d’amore” inappagata che la stessa persona che ne soffre si sforza di celare alla vista degli altri, fino a rischiare di crollare del tutto.
Fame d’amore: la mia lotta è una lettura di grande intensità emotiva che riesce a portare chi legge dentro la mente delle ragazze e delle donne che soffrono di anoressia e altri disturbi del comportamento alimentare, che oggi stanno aumentando forse proprio perché i modelli sociali, siano essi estetici o di comportamento, con l’avvento dei social network stanno diventando potenzialmente molto più invasivi che in passato, aiutando a liberarsi dai pregiudizi sociali che ancora pesano su chi soffre di questi disturbi.


martedì 16 aprile 2024

RECENSIONE "IL DUCA E LA ZITELLA" di Valentina Piazza

 

Buon pomeriggio, amici lettori!
Recensione: "Il duca e la zitella" dell'autrice Valentina Piazza. 
A cura di Silvia Cossio.



Autore: Valentina Piazza

Genere: Romance storico

Disponibile in ebook a € 0,99

E in formato cartaceo a € 12,48

Contatti autore: Facebook - Instagram 



TRAMA:

Inghilterra, 1814.
“Trovo sia molto meglio essere in bilico tra la più sfrenata libertà – quella di cui godono gli uomini – e la galera, su quel confine labile ed effimero in cui si trovano le donne non sposate, piuttosto che languire nel vincolo matrimoniale, con i polsi legati e un anello al dito.
Consiglio a tutte le fanciulle di guardarsi in modo particolare da chi, celato dietro a modi freddi ma raffinati, veleggia di ballo in ballo, rapendo i cuori delle dame, senza mai professarsi a favore di una o dell’altra, e di diffidare da quei gentiluomini per cui una donna vale l’altra, come ad esempio il duca di Marlborough.”
Emaline Lawrence, figlia di Sir Dominic Lawrence.
Intervista rilasciata per il Daily Courant.

Frederick Drake Spencer - Churchill, VII duca di Marlborough non può credere ai suoi occhi: come ha osato Emaline pronunciare quelle menzogne su di lui?
Eppure, ogni volta che si incontrano si scatenano scintille: duelli a fior di labbra che si trasformano in baci appassionati.
Segreti, battibecchi, amore e passione si mischiano tra loro, in un vischioso sentimento che riesce a mettere in dubbio le più profonde convinzioni di Emaline e i più fermi propositi di Frederick.
Cedere alla tentazione, però, non porta solo dolcezze, ma anche guai… 



Emaline Lawrence, ventotto anni, figlia di sir Dominic Lawrence, baronetto, e di Lady Daisy Lawrence. Una ragazza dal carattere ribelle, impertinente e birichino, poco convenzionale e piuttosto libera, senza peli sulla lingua e dai modi vivaci. Una zitella per quei tempi, ma per scelta. Non vuole saperne di sposarsi, sta bene come sta, per la disperazione della madre.
La sua tempra spigolosa e battagliera, però, rischia di metterla nei guai e di compromettere il buon nome della sua famiglia.
Sembra nutrire una particolare antipatia per Frederick Drake Spencer, VII duca di Marlborough. Forse a causa della famosa giornata allo stagno? 
Frederick, indisposto dal fatto che tutti vorrebbero vederlo sposato, non sa cosa desidera. È consapevole che per chi ha nobili natali, il matrimonio, spesso, è un affare, un mero contratto di convenienza, senza spazio ai sentimenti. Si sente inspiegabilmente attratto da Emaline e la cosa non sfugge allo sguardo - o meglio, al binocolo 😂 - di zia Elfrida, che quando si mette in testa qualcosa nessuno osa contraddirla. Nulla si può contro la sua volontà.
Tra incontri casuali e qualche ballo di troppo, con il benestare di entrambe le famiglie, sembra che i due non riescano a stare lontani: si girano intorno, si punzecchiano… Ci penserà il destino, quantomeno così sembra, a favorire un loro avvicinamento, a fornire su un piatto d’argento la spinta decisiva. Galeotto fu un bacio. 
I due dovranno destreggiarsi tra pettegolezzi e segreti. Non mancheranno le difficoltà, ma sapranno affrontarle a testa alta e la loro unione, vista male da molti, si rivelerà vincente. 
In questo romanzo, l'autrice porta avanti una seconda storia d’amore, quella tra Lord Osmund Talbot, VIII conte di Shrewsbury, amico di Frederick, e Miss Prudence Sharp, la più cara amica di Emaline. Sebbene ostacolati dalla zia di lui, Lady Meredith Onor Thynne, Marchesa di Bath, il lieto fine sarà garantito anche per loro.
Premetto che non amo particolarmente la storia, una materia per me ostica fin dai tempi della scuola, pertanto non sono in grado di formulare giudizi sul periodo descritto. Il mio parere, dunque, coprirà altri aspetti: la storia in sé, lo stile dell’autrice, la piacevolezza della lettura nella sua totalità. Che dire? Tutti degni di nota. Per me, è sempre un piacere leggere i libri di Valentina Piazza e confermo il mio parere positivo sul suo operato.
Libro consigliato.

PS: Pero, mica solo complimenti e lodi, eh! A pag 195 si legge:

«Io non ho emesso alcun grazioso mugolio» ribatte Emaline, col viso in fiamme.
«Oh sì, invece, e non vedo l’ora di risentirli.» Frederick le accarezzò un seno, poi scese più giù e le circondò i fianchi con le mani.
«Cosa intendi fare?» gli domandò… 

Voglio dire, questi sono sposati da diverse settimane e lei si è rifatta del tempo perso... Possibile che se ne venga fuori con questa frase? 😂 Non sarà mica un'altra a cui bisogna fare un disegnino? 😂

PS2: Adesso aspetto la storia di Andrew Hasting, XVI barone di Hungerford, personaggio che indubbiamente incuriosisce. 


venerdì 12 aprile 2024

RECENSIONE "FINO ALL'ULTIMA SALITA" di Cristina Cappellini

 

Buongiorno follower, buon venerdì!
Recensione: "Fino all'ultima salita" dell'autrice Cristina Cappellini, 
edito Puntoacapo Editrice. A cura di Andrea Macciò.


Autore: Cristina Cappellini 

Genere: Narrativa

Casa editrice: Puntoacapo Editrice

Disponibile in formato cartaceo a € 20,00
A breve anche in ebook 

Contatti autoreInstagram 



TRAMA:

Ester non avrebbe mai pensato che un servizio di chiusura del telegiornale l’avrebbe portata a una corsa affannata tra la Francia e l’Italia, per riavvolgere il nastro della sua vita e tornare all’origine di un dramma mai superato e di un amore interrotto bruscamente.

Dal mare della Costa Azzurra al Triangolo Lariano, passando per Roma e altri luoghi significativi, si dipana un viaggio destinato a coinvolgere molte persone e a mettere in ordine le tessere di un mosaico fatto di accadimenti e di forti emozioni, nella ricerca della verità. Perché una vita senza verità è solo una vita a metà. 



Fino all’ultima salita è la storia di Ester Vivaldi, affermata giornalista originaria di Soncino, borgo in provincia di Cremona. Alcuni anni prima Ester, che sognava di fare l’attrice, si è trasferita in Costa Azzurra dove lavora per la pagina di cinema e spettacolo di un’importante rivista.
Un’attività grazie alla quale ha la possibilità di viaggiare molto frequentemente e di condurre una vita in continuo movimento, senza fermarsi un attimo, sempre con la valigia pronta. Dopo aver visto per caso in un servizio al telegiornale l’attore Max Porteri, del quale era stata innamorata nell’adolescenza, un amore bruscamente interrotto dalla tragica scomparsa del fratello di Max, Johnny, annegato nel fiume tra Soncino e Orzinuovi nel 1995, ventitré anni prima, Ester decide di prendersi una pausa dalla sua vita attuale e guardare ai nodi irrisolti del suo passato.
Un evento inatteso porta quindi la protagonista a chiedersi se l’esistenza iperattiva e frenetica che ha condotto per molti anni, non solo dal punto di vista del lavoro, ma anche da quello dell’instabilità sentimentale, non sia stata piuttosto una fuga da un passato sepolto troppo in fretta senza che sia stata fatta piena luce sui tragici accadimenti del 1995.
L’improvviso ritorno di Max nella sua vita riaccende la nostalgia non solo per il suo primo grande amore, ma anche per la rassicurante e tranquilla vita “di provincia” dove ha trascorso la sua adolescenza.
Senza dare troppe spiegazioni, neppure al collega e amico della redazione sportiva Didier, Ester parte per un lungo viaggio tra Costa Azzurra, Milano, Roma e il “triangolo lariano” per conoscere finalmente la verità su quella notte di ventitré anni prima e forse ritrovare il suo antico amore adolescenziale. Dal passato ricompaiono non solo Max, ma anche i suoi genitori Alfonso e Rosa - quest’ultima devastata dalla depressione dopo la scomparsa di Johnny - le amicizie dell’adolescenza, l’ambigua Vanessa, la ragazza che occasionalmente era la baby-sitter di Johnny e Irene, la zia di Max che forse è l’unica ad avere le risposte.
Fino all’ultima salita è una storia che pur non essendo un giallo classico ruota attorno a un mistero evocato nel prologo, un mistero i cui tasselli si costruiscono nel corso del suo viaggio a ritroso nell’esistenza. La storia si svolge con continui rimandi tra il 1995, l’anno nel quale si è consumato il breve e intenso amore tra Ester e Max Porteri, conosciuto proprio a un laboratorio teatrale, e il tempo “presente” del 2018.
La verità si svela gradatamente, come appunto in un mistery, e si intreccia agli altri temi, come la contrapposizione tra la vita frenetica e iperattiva della Costa Azzurra e la nostalgia per il luogo degli affetti e dell’adolescenza rappresentato da Soncino. A quindici minuti di navigazione da Cannes, c’è la piccola isola di Saint Honorat, che simboleggia il “rifugio” di Ester quando vuole isolarsi dal mondo frenetico e luccicante nel quale ha scelto di vivere.
Nel libro ci sono anche personaggi minori di grande interesse, ai quali l’autrice dedica piccoli cammei, come il fotografo incontrato da Ester a Como, uno dei passi più romantici e suggestivi del libro, o la collega di origine americana Hana. Lo stesso titolo, e la metafora “ciclistica” che sembra contenere, si svelano in un piccolo passaggio finale del libro. I personaggi principali, Ester e Max, sono quindi psicologicamente molto accurati e approfonditi e il loro rapporto irrisolto è uno dei temi portanti di questo romanzo caratterizzato da una scrittura accurata, da una costante tensione narrativa e da affascinanti descrizioni ambientali.

martedì 9 aprile 2024

RECENSIONE "LIBRERIA LA LAUNDERETTE" di Maria Cristina Lonardi

 

Buongiorno follower!
Recensione: "Libreria La Launderette" dell'autrice Maria Cristina Lonardi, 
edito InSpire Edizioni. A cura di Silvia Cossio.


Autore: Maria Cristina Lonardi
Genere: Narrativa

Casa editrice: InSpire Edizioni
Collana: Il terzo tempo dell'amore

Disponibile in ebook a € 2,99
E in formato cartaceo a € 15,20 

Contatti autore: Facebook - Instagram 



TRAMA:

Provenza, estate 2010.
Franc ha settantatré anni e le ginocchia scricchiolanti, ma quando la sua amica lo chiama inforca la bicicletta e accorre in suo soccorso. Marguerite, di tre anni più giovane, ha condotto una vita in viaggio, alla ricerca costante di nuove esperienze ed emozioni. Alla fine, è tornata in pianta stabile a Bellevue per aprire la libreria La Launderette.
Amici fin dall'infanzia, Franc e Marguerite hanno trascorso mezzo secolo lontani e vicini, opposti ma complici, differenti in mille modi e uniti in mille e uno. La vita che li ha tenuti a lungo distanti potrebbe regalare loro un finale inaspettato.
La penna avvolgente dell’autrice ci trascina in una storia d’altri tempi eppure attuale, che profuma di mare, lavanda e ricordi agrodolci. Racconta le vicissitudini di un paese abitudinario alle prese con la modernità, all’ombra dell’eterno confronto tra gioventù e vecchiaia. Da leggere con il sorriso, a qualsiasi età. 



Protagonisti della storia Franc Durand, un pensionato di settantatré anni, tuttofare, un po’ brontolone e vecchio stile, e Marguerite Blanchet, alias Pence - questo il soprannome che lui le ha dato -, sessantanovenne proprietaria di una libreria a Bellevue. Una donna vintage, estrosa, che, a differenza di lui, vive a pieno la sua vita, senza dare peso alla sua età. Uno spirito ribelle. 

Un connubio di disastri tale da tramortirti con la forza di un treno merci. Questa donna li attira, i guai, non c’è altra spiegazione, e se non le piovono addosso, li va a cercare.

Se battibecco ancora con lei è perché, dopo sessant’anni, le nostre schermaglie continuano a essermi care e mi fanno sentire giovane. È come se protestare, lamentarsi e bisticciare servisse davvero a qualcosa, come se potessimo cambiare il mondo, con la giusta disposizione d’animo.

Lei è movimento, lui staticità.
Diversi come il giorno e la notte.
Amici da sempre, forse qualcosa di più. Un tira e molla che si protrae da cinquant’anni. Un legame che supera le avversità. 
Due persone che, ognuno a modo proprio, hanno molto da insegnare.
Una storia di seconde possibilità, con una vena malinconica.

Giovinezza e vecchiaia, ieri e oggi, obiettivi e traguardi, speranze e desideri, lasciando solo me, la natura e i ricordi alle spalle.

Tra vecchi amori, ricordi agrodolci, errori e incomprensioni, l’autrice pone l’accendo sulla diversità tra gioventù e vecchiaia e dà voce a dei protagonisti che normalmente vengono relegati alla parte di “comparse”, ovvero gli utili ma non indispensabili personaggi secondari. Una fascia spesso sottovalutata, ma che invece rappresenta una risorsa, una guida per le nuove generazioni.
Una storia con una prospettiva diversa, quindi, vista dagli occhi di persone non più giovani, ma con ancora molto da offrire e che, dalla loro, hanno la consapevolezza e la maturità data dall’esperienza.
Una storia che ci ricorda che l’amore non ha età.
Una lettura che ho apprezzato molto e che consiglio.
Complimenti all’autrice Maria Cristina Lonardi.