domenica 9 novembre 2025

RECENSIONE "LA PICCOLA LIBRERIA DI MONTMARTRE" DI Beatrix Pezzati

 

Buongiorno follower, buona domenica!
Recensione "La piccola libreria di Montmartre" dell'autrice Beatrix Pezzati. 
A cura di Andrea Macciò.



Autore: Beatrix Pezzati

Genere: Narrativa contemporanea

Disponibile in ebook a € 2,99 

E in formato cartaceo a € 11,90

Contatti autore: Facebook - Instagram 



TRAMA:

Brigitte si trovava a un bivio, consapevole che il tempo non si sarebbe fermato. Doveva solo decidere se rifugiarsi nella solitudine o aprire il cuore alla speranza. Se rimanere ancorata a un passato doloroso o prendere il volo con fiducia verso quel mondo di libri e quadri che amava. Immergersi in esso e farne la propria casa per sempre.

Una piccola libreria nel cuore di Parigi. Tre destini intrecciati in una storia di perdite e rinascite.
Dopo una tragedia che l’ha segnata nel profondo, Brigitte Villard trova conforto nell’amicizia di Margot, una libraia tanto saggia quanto sorprendente. Grazie a lei e a una scoperta su un celebre dipinto di Renoir, incrocerà la strada di Pierre, un uomo affascinante, tormentato da un passato che sembra non volerlo lasciare andare. Tra verità nascoste e conflitti irrisolti, troveranno il coraggio di riscrivere il proprio futuro?
Un romanzo intenso e struggente, che esplora la potenza dei legami tra generazioni e ricorda che la bellezza della vita può risplendere anche nei momenti difficili.



Brigitte Villard è una ragazza di Parigi segnata nel profondo da un tragico incidente nel quale ha perso entrambi i genitori. Brigitte ha pochissime amiche e ha avuto una sola relazione importante, al primo anno di università, con un ricercatore americano che l’ha lasciata non appena concluse le sue attività professionali in Francia, e si è rifugiata nel mondo delle sue passioni: i libri, i fiori, l’arte.
Nel corso delle ricerche per la sua tesi di laurea, che riguarda Pierre Renoir e il suo noto dipinto “Ragazze al pianoforte”, Brigitte si imbatte in una sorta di luogo fuori dal tempo, una piccola libreria indipendente nel quartiere parigino degli artisti, Montmartre. 
La libreria è gestita da una signora anziana, Margot. 

“La mia libreria è una linea che divide due mondi: quello di là, esterno, vivace e chiassoso, e quello di qua, più raccolto e intimo.”

Una libreria indipendente di nicchia frequentata da studiosi e appassionati di arte che hanno bisogno di sfogliare di persona i cataloghi di carta e controllare la risoluzione delle immagini. Per Brigitte sembra essere un luogo ideale per ritornare a vedere la bellezza del mondo, circondata dai libri e dall’arte. Tra la ragazza e Margot nasce un’amicizia molto intensa e profonda, e grazie a questa inaspettata scoperta Brigitte riuscirà anche a trovare l’intuizione giusta per rendere unica la sua tesi di laurea. La piccola libreria di Margot è un simbolo di resistenza all’omologazione culturale verso il basso, e l’anziana proprietaria si oppone a tutti i tentativi di acquistarla da parte di altri nonostante i conti non floridi. E grazie alla piccola libreria Brigitte conoscerà anche il nipote di Margot, Pierre, anche lui tormentato da un trauma del passato che non riesce a superare e che riguarda da vicino anche la zia e amica di Brigitte.
La piccola libreria di Montmartre è un romanzo molto intenso e coinvolgente costruito attorno a un personaggio affascinante e complesso come quello di Brigitte. In un passo del libro Pierre la definisce una ragazza d’altri tempi
Brigitte è amante dell’arte in un mondo che troppo spesso la considera inutile, dei libri di carta in un mondo dove la lettura diventa un’esperienza smaterializzata consumata su dispositivi digitali, contemplativa in un mondo dominato dall’accelerazione e dall’ansia, predisposta alle relazioni profonde e intense in un mondo dove anche queste diventano spesso esperienze superficiali e passeggere. Pierre, almeno in apparenza, rappresenta il suo contraltare, ma spesso gli opposti si attraggono, o forse il suo atteggiamento è solo una forma di difesa dal trauma che lo ha segnato nel profondo?
Uno dei temi più originali è il racconto dell’amicizia tra una ragazza e una donna anziana, unite dalla passione per i libri e per l’arte, e dal sentirsi entrambe fuori posto e fuori tempo. L’energia della giovinezza di Brigitte e la saggezza di Margot si incontrano e si completano. Tutta la seconda parte del libro approfondisce questo argomento del dialogo tra generazioni molto lontane, che oggi sembra difficile, ma non impossibile. 
Un altro argomento molto importante è il rapporto tra il passato traumatico e l’energia vitale che spinge a costruirsi un nuovo futuro, che caratterizza sia il personaggio di Brigitte che quello di Pierre.
I protagonisti di questo romanzo sono non solo i personaggi, ma anche i libri, l’arte, la musica, espressioni della creatività umana delle quali non possiamo fare a meno e che avvicinano alla bellezza e all’assoluto la città di Parigi e il più romantico e votato all’arte dei suoi quartieri, Montmartre, che mantiene intatto il suo fascino anche se oggi il turismo di massa lo ha in parte trasformato come rappresentazione di se stesso.
Brigitte entrando nella libreria di Margot e in quell’atmosfera d’altri tempi varca una soglia che la porta lontano dal caos pulsante del mondo esterno, un’atmosfera che le permette di essere sé stessa fino in fondo, come non riesce ad essere nel mondo di fuori.
La piccola libreria di Montmartre non è solo una storia affascinante e profonda di amicizia e amore, ma anche un romanzo che affronta tramite la storia di Brigitte temi sociali molto importanti come il dialogo tra le generazioni, la pressione sociale sulle ragazze come Brigitte per adottare modelli estetici e di comportamento omologati, il ruolo dell’arte e della bellezza spesso misconosciuto nel mondo contemporaneo.
Rispetto al precedente, Una single in fuga, un  romance con un tocco di giallo caratterizzato dai toni leggeri e da una scrittura effervescente e vivace vicina a quella della commedia sentimentali americana, nel nuovo romanzo lo stile di Beatrix Pezzati diviene più riflessivo e profondo, anche se non manca neppure in questo un piccolo elemento di mistero, con un ottimo approfondimento del carattere e dello stato d’animo dei protagonisti e una scrittura che resta per tutto il romanzo intensa ed emozionante.


domenica 2 novembre 2025

RECENSIONE "LEGATI. IL CORAGGIO DI SCEGLIERSI" di Penelope White

 

Buongiorno follower, buona domenica!
Recensione "Legati. Il coraggio di scegliersi" dell'autrice Penelope White, 
spin-off della Dilogia "Possession". A cura di Andrea Macciò.


Autore: Penelope White

Serie: BDSM Love Vol.5

Genere: Letteratura erotica

Disponibile in ebook a € 2,99
E in formato cartaceo a € 18,72

Contatti autore: Facebook - Instagram 



TRAMA:

Ogni persona fa i conti con il proprio passato.
Ambra convive con l’ombra di quello che è stato l’uomo più importante della sua vita.
Liam con il peso delle proprie scelte.
Per Ambra il futuro sembra già scritto: il piccolo Paul da crescere, il suo lavoro di broker e quel gruppo di amici che negli anni ha cominciato a chiamare “famiglia”.
Per Liam l’unica famiglia è Noel, il fratello più piccolo di cui si prende cura per cercare di espiare gli errori della sua vita passata.
Quando i due si incontrano per la prima volta, le ombre del passato oscurano il presente.

Nascono nuovi piaceri e si riaprono vecchie ferite tra le stanze del Dirty Rose.

Ambra e Liam.
Tanto diversi, quanto simili.

Avranno la forza di lottare per ciò che li rende felici?
Perché, a volte, i legami non sono sufficienti se non si ha il coraggio di scegliersi.

«Perché è vero, io non sono Paul e non lo sarò mai. Ed è proprio per questo che sei arrabbiata.» Lo guardo senza capire, così continua. «Perché, per la prima volta dopo tanto tempo, ti senti legata a un uomo che non è lui.»


ATTENZIONE: Questo romanzo è uno degli spin-off della Dilogia "Possession"; se si è intenzionati a leggerla, si consiglia di farlo prima di questo volume. Il volume è comunque stand-alone e autoconclusivo.
ATTENZIONE: Il romanzo contiene scene sessualmente esplicite destinate a un pubblico adulto. 



“Legati. Il coraggio di scegliersi” di Penelope White è un nuovo spin off della collana di “Bdsm romance” iniziata con la dilogia di Possession, nella quale l’autrice esplorava i meccanismi di un legame, quello tra Anna e Alessandro, nato come gioco di ruolo nel mondo parallelo e ritualizzato del Bdsm e poi trasformatosi in una relazione “classica”, e di “Sfiorami” primo spin off della serie nella quale i protagonisti sono Sebastiano e Perla, che ritroviamo in ruoli secondari anche nell’ultimo romanzo.
In “Legati” il personaggio che da comprimario diventa protagonista è quello di Ambra, cinquantenne segnata da una tragedia che le ha portato via quello che è stato l’uomo più importante della sua vita, conosciuto proprio nell’universo del “Dirty Rose”, il locale attorno al quale ruota tutta la saga iniziata con Possession. La donna si ritrova con un figlio da crescere, un lavoro di “broker” e un gruppo di amici che lei considera la “famiglia”. Liam è un trentenne che svolge alcuni lavori di giardinaggio e manutenzione per il Dirty Rose, la sua famiglia è solo il fratello Noel e anche lui è segnato da ombre del passato. 
Quando si incontrano, la forte attrazione che provano è segnata dalle ombre del passato e per Ambra in particolare dal “fantasma” di Paul e anche dall’inversione dei ruoli, visto che nella lunga relazione intrattenuta con lui, nata appunto nella cornice particolare del Dirty Rose, Ambra interpretava un ruolo “passivo” e di affidamento totale a lui, mentre nel rapporto con Liam sia dal punto di vista dei sentimenti che dell’attrazione erotica è pervasa da pulsioni diverse che portano a un capovolgimento delle parti. Tutto questo, assieme ai fantasmi del passato che perseguitano anche Liam e alla differenza di età, sembra mettere a rischio il loro amore.
Avranno “il coraggio di scegliersi”?
La principale abilità di Penelope White in questa saga che da dilogia iniziale è giunta ormai a quattro “puntate” è quella di saper raccontare con grande acutezza la particolarità e l’unicità che caratterizzano ogni attrazione, ogni amore, ogni relazione. Con il tempo ha creato un universo di personaggi che sono ormai familiari ai suoi lettori: Ambra era nei libri precedenti una figura secondaria, ma interessante, che ci sarebbe piaciuto conoscere da vicino, e l’autrice l’ha resa protagonista di questa nuova storia.  
Anche in “Legati” come in “Sfiorami” il mondo del Bdsm resta decisamente sullo sfondo, più che come ambientazione che come tema portante del romanzo.
Con questa piccola “saga” Penelope White racconta in fondo non solo l’irripetibilità di ogni relazione, ma anche come l’amore più profondo e assoluto possa nascere anche in una cornice “particolare” come quella del locale Bdsm Dirty Rose. In qualche modo, con questa serie di romanzi collegati Penelope White mostra anche la “normalità” di chi frequenta questi ambienti “particolari” e vive la sessualità e le relazioni secondo logiche poco comprensibili per chi ne è estraneo.
Sullo sfondo anche un’altra piccola autocitazione della raccolta Latens Somnia: come Perla in Sfiorami, qua sarà Ambra a esplorare lati nascosti della propria personalità e sessualità. 
Penelope White è sicuramente una delle autrici più interessanti del romance erotico in Italia, autrice di libri che per la profondità e la complessità dei suoi personaggi sono molto più interessanti e intriganti della media e non sono del tutto richiudibili in un “genere”.
“Legati. Il coraggio di scegliersi” è una storia autoconclusiva, ma per apprezzarla al meglio è consigliato leggerla dopo la dilogia di Possession e lo spin off di Sfiorami.