Buongiorno follower!
In uscita oggi "La custode della seta" il romanzo dell'autrice Manuela Chiarottino, edito BuendiaBooks, vincitore del premio "Barbera da... Leggere".
Alessia Toscano, Franca Poli, Tiziana Irosa e Sergio Bertoni lo hanno letto in anteprima per noi.
Dopo aver vinto il Concorso “Barbera da... Leggere” 2018,
Manuela Chiarottino torna con un nuovo, affascinante racconto in “Fiaschetta”: La custode
della seta.
Una storia che accarezza il cuore come un velo sulla pelle,
personaggi intensi come un caldo abbraccio di lana, un mistero di oltre un secolo fa che si lega al
presente come un nodo indissolubile e avvolgente: lasciatevi catturare da un dolce segreto tra le pieghe della
stoffa (e tra le pagine!), sulle note di un violino e delle onde!
Titolo: La custode della seta
Autore: Manuela Chiarottino
Serie: Fiaschette Vol.11
Casa editrice: BuendiaBooks
Disponibile in ebook a € 0,99
e in formato cartaceo a € 2,12
Pagina autore: Manuela Chiarottino Autrice
TRAMA:
Anna ama donare una seconda vita ad abiti e accessori
antichi. Sfiorandoli, a volte, avverte sensazioni particolari, un’inspiegabile
energia. Quando un’anziana signora chiede il suo aiuto per conoscere la storia
di uno splendido vestito da sera, un segreto tra le pieghe la riporta a un
tempo lontano, che profuma di musica e di amore.
BIOGRAFIA:
Manuela Chiarottino è nata e vive in provincia di Torino.
Ama pasticciare con il Cernit, dipingere su ceramica o legno e creare quadri di
sabbia, uno dei quali è diventato la cover del suo primo romanzo, Arriveranno
le farfalle. Nella scrittura ama il genere rosa, declinato in diverse
sfumature. Tra le sue pubblicazioni si annoverano Il gioco dei desideri
(Amarganta, 2018), Maga per amore (Le Mezzelane, 2018), Un amore a cinque
stelle (Triskell, 2016), vincitore del Concorso “Fiori di acciaio”, Cuori al
galoppo (Rizzoli 2016), Due passi avanti, un passo indietro (Amarganta, 2016),
Il mio perfetto vestito portafortuna (La Corte, 2016), Ancora prima di
incontrarti (Rizzoli, 2015) e una serie di racconti per la collana Chic &
Chick di Delos. Il racconto Il viaggio di Darifa si è classificato primo al
Premio letterario “Verbania For Women” 2019. Con Buendia Books ha già
pubblicato il racconto Tutti i colori di Byron, vincitore del Concorso “Barbera
da... Leggere” 2018 – Sezione Narrativa, nell'ambito della rassegna “La Barbera
Incontra”.
Delicata e avvolgente è la scrittura di Manuela
Chiarottino. Già ho avuto l’occasione di leggere altri suoi scritti e, ogni
volta, mi ritrovo sempre a pensare a quanto lo stile di questa autrice sia
leggera ed evocativa.
“La custode della seta” non si smentisce, sembra quasi di
sentire tra le dita il frusciare delle stoffe di cui Anna ama circondarsi per
donare nuova vita ad antichi vestiti e accessori. Quando sfiora questi oggetti,
lei viene pervasa da una particolare energia, a tratti onirica, a tratti
esoterica, che le fa percepire delle sensazioni sulla sua pelle, le stesse
emozioni vissute da chi un tempo possedeva o indossava le vesti e i ninnoli di
cui Anna si sta occupando.
Un giorno Elena Dagnetti, un’elegante anziana signora, le
affida uno splendido abito da sera dei primi del 900, e subito Anna si ritrova
catapultata in un tempo passato, avvolta da musica e profumi che sanno di
amore. Ma qual è il segreto che si nasconde tra le pieghe di questo passato?
Un racconto breve, scritto bene, che desta curiosità al
lettore. La narrazione è accurata e ben strutturata, come anche i dialoghi, ben
incastonati tra le pagine. Le vicende sono raccontate in prima persona da Anna
nella loro interezza, senza però entrare nei particolari e nei dettagli troppo
prepotentemente. Con la fantasia riusciamo a delineare un profilo più
approfondito dei protagonisti.
L’unico appunto, perché ritengo che la “dote” di Anna sia
una buona base per creare un romanzo vero e proprio, è che alla fine mi è
mancata qualche parola in più, sono rimasta a creare nella mia mente degli
espedienti per colmare questa mia fame di altro. Quindi, Manuela, ora devi
darci il romanzo di Anna. Ho visto la serie televisiva “Il restauratore” e non
ho potuto fare a meno di pensare che anche la protagonista di questo tuo
racconto abbia tutte le carte in regola per farci vivere emozionanti avventure
in un romanzo lungo a lei dedicato, dove, neanche a dirlo, troverebbe ambio
spazio anche Giorgio, il nipote di Elena Dagnetti, che Anna incrocia in questo
racconto.
Grazie a Manuela Chiarottino per avermi fatto fare un bel
viaggio magico, profumato e onirico sulle ali del tempo e delle sensazioni.
Questo è un romanzo breve che racchiude in sé una bella e
particolare storia d'amore. Mi ha appassionato fin dalla prima pagina. La scrittura risulta scorrevole, accurata, i
dialoghi veloci e mai noiosi. Si legge in poco tempo grazie a una trama ben
strutturata che coinvolge dalla prima all'ultima pagina. La narrazione avviene
in prima persona con il pov della protagonista femminile. I pochi protagonisti
sono descritti in modo dettagliato così come i luoghi dove è ambientata la
storia, Torino e le sue colline.
Non vi parlerò molto della trama in quanto rischierei di
fare spoiler, essendo un racconto breve. Vi posso dire che Anna, la
protagonista, fin da bambina ha una passione per il cucito, passione che le ha
trasmesso la nonna materna. Ama in particolare ridare nuova vita ad abiti e
accessori vecchi. A volte quando sfiora
uno degli abiti o degli accessori prova delle sensazioni, delle emozioni, come
se le volessero parlare, raccontare la loro storia. Questa sua passione diventa
con il tempo un lavoro, tant'è vero che riesce ad aprire, nel centro di Torino,
un negozio dove vende abbigliamento e accessori vintage. Sarà proprio nel suo
negozio che Anna farà la conoscenza di Elena Dagnetti, un'anziana signora, e
del suo giovane e affascinante nipote, Giorgio. La signora ha bisogno
dell'aiuto della ragazza per conoscere la storia di un bellissimo abito da sera
che apparteneva a una zia, vissuta quasi un secolo prima. Appena Anna lo vede
ha la sensazione che tra le sue pieghe possa nascondersi un'importante e triste
storia d'amore. Percezione confutata da una lettera che si trova all'interno
della custodia del vestito. Con l'aiuto della signora Elena e del nipote,
riuscirà a risolvere il mistero e a scoprire il segreto che per quasi un secolo
è rimasto racchiuso all'interno di una vecchia borsa da viaggio. Ho trovato questo racconto molto bello e
romantico. È vero che parla di una storia d'amore del passato, ma c'è un
accenno anche a una che potrebbe svilupparsi nel futuro. Spero che l'autrice
abbia in programma di approfondire il sentimento che sta nascendo tra Anna e
Giorgio. Mi piacerebbe leggere un romanzo dedicato a loro due.
Concludo complimentandomi con Manuela Chiarottino e
consigliando questo libro a chi desidera trascorre un paio d'ore in piacevole
relax.
Non è il primo lavoro che leggo di quest'autrice e devo dire
che, come per il precedente, Manuela non si è smentita. Il suo stile è leggero
e mai banale, le parole scorrono veloci fino ad arrivare alla fine senza che me
ne sia accorta. Come ve la cavate con ago e filo? Io a parte qualche bottone e
piccole cose sono una schiappa. Vi chiederete se sono impazzita, ma questo
racconto ci conduce nel mondo di una sarta particolare e del suo dono di ridare
nuova vita ai vecchi abiti del passato. Il vero protagonista di questo racconto
è, appunto, un abito da sera rinvenuto in una vecchia borsa da viaggio, da lì
verrà dipanato un rocchetto fatto di amore, sofferenza, mistero e rinascita.
Non vi dirò altro per non spoilerare il resto dalla storia, che merita di essere
letta per trovarsi catapultate in un mondo fatto di sete che scorrono leggere,
pizzi e merletti che solleticano la pelle. Trattandosi di un racconto, c'è poco
spazio per narrare fatti particolareggiati e di questo ne sono dispiaciuta.
Devo dire che mi sarebbe piaciuto sapere di più di questa protagonista e del
suo magico “dono” e, soprattutto, di questo vestito riemerso da un passato
particolare, come della nonna e della sua passione. Il finale mi è sembrato un
tantino frettoloso, tanto da non riuscire a gustarmi le ultime parole. Sono
sicura che molto dipenda dalla bravura di Manuela che riesce a tirami dentro la
storia tanto che vorrei non finisse mai e quando ho letto la parola fine, mi
sono sentita orfana di un pezzo mancante fatto di parole. Non aggiungo altro,
tranne: “in bocca al lupo Manuela!”
La prosa della Chiarottino è
tenue, delicata e sottile come la seta di questo breve racconto che appare
emanare quel lieve, pallido profumo delle violette disseccate che, un tempo, le
ragazze conservavano per anni racchiuse tra le pagine dei loro diari.
Sembra di essere tornati ai
versi malinconici e sognanti della poesia su nonna Speranza di Guido Gozzano.
La vicenda di Anna, la protagonista, riguarda essenzialmente la sua abilità e
la sua passione per il cucito e per le stoffe antiche, arricchite da una
sensibilità quasi esoterica e magica che le consente di percepire profumi,
situazioni, e avvenimenti che hanno coinvolto le persone che un tempo
indossavano le antiche vesti delle quali viene in possesso.
Il punto centrale della
vicenda è un elegante vestito di seta dei primi anni del 900 che viene
sottoposto da un’anziana signora ad Anna, la sarta che, anche solo sfiorando
quella stoffa, riesce, grazie anche a qualche fortunata ricerca, a svelare i
segreti della persona che un tempo l’aveva indossata.
Di questa Anna, l’autrice non
ci racconta praticamente nulla. Resta alla fantasia del lettore immaginare che
possa trattarsi di una donna giovane e attraente, dotata di questa strana e
particolare sensibilità.
Il racconto, ben scritto,
interessante e coinvolgente, si conclude con un troppo frettoloso finale aperto
che lascia immaginare al lettore l’inizio di una probabile storia d’amore.
BREVE ESTRATTO:
Avevo nove anni e in quel momento seppi esattamente cosa
sarei diventata da grande: una sarta, ma non solo. Non volevo creare cose
nuove, volevo scovare abiti antichi, che conservassero quell'aura che avevo
percepito nel vestito della damina. Volevo conoscere ciò che avevano da
raccontare e riportarli a nuova vita. Volevo scoprire la loro magia e farla mia.
Fu così che iniziò la mia storia.
... estrasse un abito da sera di seta, di un verde smeraldo
a dir poco stupendo, ancora intatto nella sua brillantezza. Era in parte
ricoperto di tulle nero, ornato da brillantini intorno alla scollatura.
Bellissimo!
Un profumo intenso di note agrumate con un cuore floreale si
liberò intorno a noi e mi solleticò il naso e la mente.
Sensazioni indefinite mi pervasero e la mia mano scivolò da
sola sulla stoffa delicata.
Per un istante non fui più dentro al mio laboratorio, ma in
una enorme sala, ero abbagliata dalle luci e non distinguevo cose o persone, ma
udivo la musica di un’orchestra di sottofondo.
«Signorina, tutto bene?»
Dovetti sbattere più volte le ciglia prima di rispondere.
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