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Vi segnalo "Lo spazio tra noi" dell'autrice Andretta Baldanza, romanzo di recente pubblicazione
Titolo: Lo spazio tra noi
Autore: Andretta Baldanza
Genere: Romanzo contemporaneo
Disponibile in ebook a € 2,99
Pagina autore: Andretta Baldanza Autrice
TRAMA:
Quando sono arrivato ero solo un esploratore.
Poi il dolore, l’amore, la gioia, la paura, mi hanno cambiato.
Qui, tra di voi, sono diventato un uomo.
E non voglio mai più essere nient’altro
Io sono Malcom MacDubh.
Cosa vuol dire essere un uomo? Cosa vuol dire provare emozioni profonde e a volte violente come l’amore o la paura, la passione o il dolore? Sono sufficienti per potersi definire veramente e pienamente umani? A queste domande dovrà rispondere Malcom, appartenente a una razza aliena, giunto sulla Terra per una semplice missione esplorativa che si trasformerà in qualcosa di molto più complesso.
Grazie all’incontro con Caylin, una donna particolare nel cui passato c’è un efferato delitto, Malcom compirà un difficile viaggio all’interno di sé stesso dal quale emergerà cambiato per sempre, arrivando a modificare la propria identità e tutto ciò che credeva di sapere sulla vita.
BIOGRAFIA:
Andretta Baldanza è nata a Milano in un anno non meglio
specificato dello scorso millennio, è laureata in Scienze Politiche e lavora
part time in una grande azienda online. Ha un marito pignolo, due figli
scatenati, una casa disordinata e due gatti pigri. Il suo più grande talento è
il gioco del Tetris, che le consente di incastrare alla perfezione tutti gli impegni
e di ritagliarsi anche qualche momento per la scrittura. Moglie devota, madre
perplessa e massaia francamente imbarazzante, scrive con la passione agitata e
disorganizzata di una nerd che ha sempre "16 anni dentro". Pubblicare
un romanzo è sempre stato il suo sogno, fin da giovanissima.
DICE L’AUTRICE:
All’interno della trama sono inseriti molti riferimenti a
libri, film o serie televisive, sotto forma di immagini evocative, o vere e
proprie citazioni. Il motivo è che io sono una nerd della peggior specie, e
come me la protagonista del romanzo, essendo appassionata di cinema e serie TV,
ama parlare per citazioni. La maggior parte di esse sono chiaramente indicate
con una nota a pié di pagina, altre sono talmente sfumate che non ho ritenuto
opportuno segnalarle, per non guastare la magia e l’atmosfera che creano per
chi le riconosce. Lo stesso protagonista maschile è una specie di gigantesco
"easter egg". A voi scoprire tutti gli indizi!
BREVE ESTRATTO:
Mi svegliai rannicchiata sul divano, nuda come il giorno in
cui ero nata ma pudicamente coperta da un lenzuolo. La luce del mattino
filtrava dalle finestre, che evidentemente mi ero scordata di oscurare la sera
precedente. Probabilmente non ero abbastanza lucida da pensare a una
sciocchezza come quella, ma era la prima volta da anni che dormivo senza
barricare le finestre e questo semplice fatto, lungi dal farmi sentire
allarmata, mi diede un senso di stranissima sicurezza. Dopotutto perché
sbarrare tutto quando con me dormiva un gigante pronto a difendermi contro
tutto e tutti? Questo pensiero mi procurò un delizioso languore al ventre.
Dalla cucina arrivava un invitante profumo di caffè e lo
sfrigolio delle uova che friggevano in padella. Malcom doveva aver fatto la
spesa mentre dormivo. Sentivo i miagolii soddisfatti di Scar e l’inconfondibile
rumore sgranocchiante dei suoi croccantini al pesce. Mi crogiolai per un
momento in quei suoni familiari, stupita di sentirmi così bene nonostante solo
una manciata di ore prima avessi avuto la peggior crisi di panico che si
ricordasse dal giorno in cui Giulio Cesare aveva trovato un ragno nel letto. Ma
no, non potevo pensarci in quel momento, ci avrei pensato più tardi. Domani,
magari, come avrebbe detto Scarlet O’Hara. Aprii cautamente gli occhi e mi
sollevai a sedere, per guardarmi attorno. Attraverso la porta aperta della
cucina vedevo Malcom di spalle, che preparava la colazione con addosso niente
altro che un paio di boxer neri piuttosto aderenti. Il languore peggiorò
notevolmente, e aveva ben poco a che fare col profumo di omelette. Mi concessi
un lungo attimo per ammirare i muscoli delle sue spalle che guizzavano ad ogni
movimento delle braccia, e la curva perfettamente modellata dei suoi glutei
marmorei, che non avrebbe potuto essere più armoniosa nemmeno se l’avesse
scolpita Michelangelo in persona. Quando mi venne in mente che il sedere non
era l’unica cosa che mi aveva dato l’impressione di essere fatto di marmo la
notte precedente, il mio corpo reagì con una certa violenza, facendomi rombare
il cuore nelle orecchie, incendiandomi il viso e sostituendo il languore con
qualcosa di più simile a una prolungata contrazione. Nemmeno a quello potevo
pensare, altrimenti sarei caduta di nuovo preda dei miei più bassi istinti.
La notte precedente avevo decisamente compiuto l’ultimo
passo verso una vita di relazione degna di questo nome. Oddio, più che un passo
era stato un balzo, un enorme zompo entusiasta che mi aveva catapultato in un
attimo in un mondo totalmente inaspettato, governato dall’istinto e dal piacere.
Era stato come schiacciare l’acceleratore di una Ferrari: un momento prima ero
ferma alla linea di partenza, un attimo dopo sfrecciavo a trecento chilometri
orari, tenendo le mani sollevate dal volante e gli occhi chiusi. E cosa
incredibile, senza provare la minima paura. In una parola, era stato
meraviglioso.
Senza distogliere gli occhi dal dio vichingo che aveva
compiuto il miracolo, sporsi le gambe dal divano per alzarmi e non fui
particolarmente sorpresa di sentirle stanche e indolenzite. Sorrisi compiaciuta
e sentii le guance arrossarsi al ricordo di come mi ero seduta sopra di lui
stuzzicandolo e invitandolo dentro di me sfacciatamente, sentendo ancora la
sensazione delle sue mani su di me. Infilai la maglia di Malcom che giaceva in
terra accanto al divano e camminai verso la cucina a piedi nudi e senza fare
rumore. Lo sorpresi abbracciandolo da dietro, mentre con un mestolo forato
girava nella padella quello che aveva tutta l’aria di essere un pancake
piuttosto saporito. La sensualità che emanava da quel semplice gesto rischiò
seriamente di azzerare tutte le mie sinapsi. Di nuovo. Lo circondai con le
braccia e appoggiai il viso al centro della sua schiena, sospirando
soddisfatta. Dimentico del suo pancake, Malcom si girò immediatamente
ricambiando l’abbraccio.
«Buongiorno bean-shìdh» sorrise «come ti senti stamattina?»
«Splendidamente» risposi, sincera. «E tu?»
«Oh, piccola. Mi sento un dio»
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