domenica 6 dicembre 2020

"OLTRE OGNI DIMENSIONE" di Ilaria Martini

 

Buongiorno follower, buona domenica!
Vi segnalo "Oltre ogni dimensione" dell'autrice Ilaria Martini, 
edito Lupieditore.




Autore: Ilaria Martini
Genere: Fantasy

Casa editrice: Lupieditore

Disponibile in ebook a € 6,99 
E in formato cartaceo a € 17,99 

Contatto autore: Ilaria Martini 



TRAMA: 

In origine il Regno magico era popolato da un’unica fazione, quella degli Incontaminati: maghi eterotermi, dalle grandi abilità intellettuali e l’atteggiamento schivo. Ma poi un’eruzione vulcanica portò alla nascita dei Ferventi - maghi a sangue caldo, molto rapidi, passionali, irascibili e invincibili nell’attacco - e incominciarono gli eterni scontri tra queste due fazioni.
Emanuele è un Fervente, ma lo scopre solo a quindici anni, quando grazie all’amica Bianca entra a conoscenza del carattere magico del Regno. Appena viene a sapere che fu un Incontaminato a uccidere sua madre, decide di andare insieme ai suoi quattro amici alla ricerca del Remedium, l’ambito libro dalle infinite soluzioni, che permette di relegare i nemici sulla Terra, mondo mortale e dalla speranza di vita ridotta. Con loro sente di poter vincere e supererà sfide molto complesse, finché la presenza nel gruppo di un ignoto Traditore e di un Veggente dai dubbi intenti non comporterà diffidenze e allontanamenti. Questa è una storia soprattutto di crescita, dove sono richieste prima di tutto bontà d’animo, maturità e lealtà reciproca. La vera difficoltà di questi giovani maghi sarà imparare a fidarsi dell’altro e anteporre gli affetti al potere. Al centro delle vicende c'è la tormentata storia d'amore tra Emanuele e Bianca, una maga dall'animo oscuro e misterioso che lui stesso attaccherà per sfiducia, e per questo la perderà. Ma quando appurerà che forse c’è ancora una speranza per lei, rivedrà i suoi obiettivi e visiterà nuove dimensioni, disposto a fronteggiare i mostri inquietanti e le atroci visioni del Mondo Maledetto pur di salvarla e scoprire il vero ruolo dei suoi presunti amici.



DICE L’AUTRICE:

Dalla prima ispirazione sul romanzo alla sua stesura effettiva sono intercorsi 5-6 anni. Da principio sapevo soltanto che volevo scrivere una delle mie solite storie romantiche in un contesto diverso (possibilmente fantastico/ onirico). Poi, mentre studiavo i conflitti territoriali arabo-israeliani al liceo, ho iniziato a pensare alle dinamiche tra le due fazioni magiche e a ragionare sul problema del mutuo riconoscimento e sulle caratteristiche diametralmente opposte che avrebbero dovuto avere Ferventi e Incontaminati, concludendo che sarebbero stati questi ultimi a dare il via alle persecuzioni, in quanto “i primi arrivati”.

L’idea di creare un Mondo maledetto mi è venuta in seguito, ritrovando un disegno fatto quando avevo dieci anni, di una ragazzina all’interno di un edificio pieno di specchi. Riguardandolo, ho voluto attribuirgli una connotazione più filosofica e psicologica e delineare quel mondo come una dimensione caotica, dove gli attacchi sono solo di tipo mentale, basati su ricordi e inquietanti visioni che confondono il modo di percepire la realtà. Lì il pericolo è di smarrire completamente la morale: senza quella, sei condannato al Regno dei morti.






BREVI ESTRATTI:

Il desiderio di fama e la voglia di vendetta non sono che esigenze umane, maledettamente effimere e illusorie, che, con uno spiacevole effetto boomerang, ti restituiscono tutto il male che hai compiuto per ottenerle. Sento che manca qualcosa nella mia vita, manca lei. Il pensiero di lei non mi abbandona mai, come se ci fosse qualcosa di irrisolto, come se potessi ancora salvarla. Un misto di sensi di colpa e rabbia ancora mi attanaglia. Rammento la sua bellezza, il suo candore e il suo sguardo funereo come se l’avessi davanti agli occhi: le conferivano un fascino indicibile. Non sono mai riuscito a capirla, mai. Tornerei indietro anche solo per avere delle risposte, per sapere come figurarmela nella mente, se come buona o cattiva.


Non risposi, ero troppo amareggiato per farlo. Non sapevo più cosa pensare, né tanto meno cosa ci fosse di vero nel suo discorso. Non era facile dover riconsiderare due delle persone che più avevo amato. 
«Quindi da ora è guerra.» affermò Bianca con tono severo, rinunciando definitivamente all’idea di una possibile tregua.
«Sì, non meriti altro.» risposi, maturando dentro una rabbia mai esperita.
Ci guardammo a lungo negli occhi, immersi in un silenzio carico di risentimento. Nessuno dei due era pronto ad attaccare l’altro; ma, pur tremando all’idea di essere nemici, sapevamo ormai di non avere alternative. Così, mi convinsi a prendere in mano la situazione. Roteai su me stesso per raggruppare tutti gli oggetti circostanti, come sassi, terra e fogliame, e glieli schierai contro con una forte corrente d’aria. Bianca previde in tempo la mossa e generò una barriera protettiva. Sapevo che la sua magia avrebbe funzionato finché sarebbe rimasta concentrata e così riflettei su dei possibili modi per distrarla: serviva un attacco che contrastasse il suo potere, principalmente di tipo mentale, e mi venne in mente il gorgheggio. Volevo ipnotizzarla e manovrarla a mio piacimento, però lei resistette e giocò con la mimetizzazione, scomparendo per un po’ dalla mia vista. Girai in qua e là come una trottola impazzita, quando udii una voce alle mie spalle: «Non pensavo di essere tanto invisibile per te!». 
Mi voltai verso di lei. Era visibilmente sfinita, ma altrettanto ostinata. Provai ad afferrarla per un polso, ma lei mi scansò e tracciò con estrema velocità delle linee sulla superficie di un muretto vicino a noi. Mi ci vollero dei secondi per elaborare cosa stava realmente accadendo: stava disegnando con impegno uno stormo di volatili, che, a giudicare dalla fedeltà della raffigurazione, presto avrebbero preso vita.
«Non oserai più sfidare chi invece dovresti rispettare!» commentò, per poi scagliarmi contro i volatili.
Gli uccelli erano tanti e brutali, non a caso erano celebri per la loro agilità e per essere accorti divoratori di carne. I loro lunghi becchi appuntiti mi ferivano in un modo lento, doloroso e incessante, e le loro zampe graffiavano, tracciando profondi sentieri sanguinosi sulla mia pelle. Più che sofferenza fisica, maturai dentro di me infinito sconforto, delusione e rancore. Non credevo che Bianca potesse arrivare a tanto, né tanto meno che si sarebbe limitata al sollevamento del sopracciglio sinistro di fronte a questa mia fine atroce. Come poteva essere tanto spietata con la persona che amava? A questo si limitavano i suoi sentimenti per me? Chiusi gli occhi arreso, finché inaspettatamente lei non appurò la criticità della situazione e ritirò l’incantesimo. 
Ci guardammo attorno spossati e frastornati. I nostri vestiti erano divenuti ormai luridi stracci e i nostri visi erano sporchi di terra. A stento tenevamo gli occhi aperti. Mi rialzai a fatica e subito lei indietreggiò di qualche passo, con lo sguardo fisso su di me per poter reagire a un mio attacco a sorpresa. Rinvenni nei suoi occhi una paura smisurata. In quel momento l’avevo in pugno e lo sapeva pure lei, anche se non l’avrebbe mai ammesso.
«Speravo ti fosse bastata la lezione!» disse, facendo la finta dura.
Mi avvicinai lentamente a lei, reggendo il suo sguardo.
«Ti distruggerò.» le sussurrai all’orecchio, come se si trattasse di dolci parole d’amore, e le fiatai sul collo con l’istinto di baciarglielo.
«In guerra e in amore tutto è lecito.» replicò affascinata, con lo stesso mio tono di voce e un sorrisetto malizioso.
«A quale delle due ti stai riferendo?» chiesi totalmente soggiogato da lei, irresistibilmente bella.
«Be’, sta a te scoprirlo!» mi punzecchiò, allontanandosi con un sorrisetto furbo da far perdere il controllo. 
«Non mi incanti!» ribattei, creando un cerchio di fuoco attorno a noi per bloccarla. Lei si voltò verso di me con aria di sfida: «Non ti temo!» Una volta chiarito ciò, spense le fiamme con una bufera di neve e aggiunse: «Fino a prova contraria, l’acqua spegne il fuoco.»
«Ma è il calore che viene trasmesso da un corpo più caldo a uno più gelido, mica il freddo!» precisai, tremando per la rigidità della temperatura.
«Allora scaldami!» mi provocò intrigata.



 
Ilaria Martini è nata a Prato nel 1995 e ha maturato una forte passione per la scrittura già dall’età di 12 anni. Dopo la laurea in Scienze Politiche, ha deciso di approfondire le proprie conoscenze in ambito creativo, studiando regia e sceneggiatura presso un’accademia di cinema e continuando a scrivere romanzi.





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