Recensione: "Un uomo in vendita" di Luciano Vecchi
A cura di S.I.
Titolo: Un uomo in vendita
Autore: Luciano Vecchi
Genere: Narrativa
Disponibile in ebook a € 3,99
e in formato cartaceo a € 10,00
Contatto Facebook: Luciano Vecchi
TRAMA:
Come un fulmine a ciel sereno il protagonista del romanzo, rompendo gli indugi, si propone calamitando a sé esperienze e vicissitudini che ruotano attorno alla sua persona.
In balia ad un oppressivo senso di colpa sul come si guadagna da vivere, decide di cambiare vita ma i fatti e gli eventi che lo accompagneranno nella difficile conversione, per la precarietà e la manipolazione emotiva che ne deriva, oltre al disprezzo che prova per il mondo dissoluto che frequenta, si scontreranno inevitabilmente con l’imprevedibilità della vita stessa, dando un risvolto karmico che coinvolge non solo il protagonista, ma anche colei che irrompe prepotentemente nella sua vita.
Ho appena terminato la lettura di "un uomo in vendita" di Luciano Vecchi.
Innanzitutto devo dire che il suo stile scivola come l’olio e che ho letto il libro molto velocemente e questo è un punto a favore. Il linguaggio a volte si fa forbito e altre è molto spiccio, ma questo in genere lo considero un valore aggiunto nei racconti erotici. Un uomo in vendita non è propriamente un romanzo di quel tipo, il contenuto e varie scene, tuttavia, mi hanno portata a leggerlo in quest’ottica.
L’atmosfera è molto retrò, sembra di guardare una rivista patinata; ho apprezzato la descrizione dei gesti come il passarsi un fondotinta o il porgere la mano da parte dei personaggi, tutto scorre con naturalezza, si osservano fotogrammi di un’eleganza passata. Quasi aristocratica. Almeno fino alla scena simil-comica nella villa della contessa.
Man mano che si entra nel vivo del racconto ci si ritrova con personaggi che fanno sempre più spesso l’amore senza aver la più pallida idea di che cosa sia l’amore: in particolare Fabrizio, il protagonista, l’uomo in vendita, fa parte di quella categoria di persone che hanno una percezione di sé grandiosa ma tendono a costruirsi una falsa maschera di splendida umiltà. Lo scorrere dei capitoli accompagna il lettore nel suo cuore: è figlio di un uomo pronto a sostenere che non conta la felicità di amarsi in una relazione duratura, piuttosto punta sul saper resistere alle difficoltà rimanendo insieme anche nel rancore. Potrei comprendere, pur non condividendolo, questo ragionamento ma il padre di Fabrizio dimentica che un conto sono gli alti e bassi e un conto i rancori. Il rancore a lungo andare si trasforma in frustrazione e quest’ultima è un debito di violenza, prima o poi deve scoppiare.
Difatti Fabrizio ha bisogno di un avversario per dare una spiegazione alla sua angoscia di vivere e lo trova in ogni donna, la partner per lui acquista valore solo quando può distruggerla.
Anche per questo l’autore fornisce una buona spiegazione: la matrigna del protagonista era anche la sua istitutrice ma (senza svelare parti del romanzo) si evince che ha attirato il figliastro in un rapporto speciale con lei, facendogli nascere dentro una mescola di sensi di colpa che ha gettato le basi per una personalità narcisista.
Questa caratterizzazione induce a detestarlo, non credo infatti che l’autore intendesse renderci simpatico quel personaggio, l’ironia stempera molto l’atmosfera ma si resta in attesa di un momento in cui, non solo il protagonista, ma tutti i personaggi, arriveranno al punto di iniziare a considerare gli altri in quanto esseri umani e non più a svalutarli vendendoli e comprandoli o peggio ancora impossessandosene. Procedendo vengono compiute azioni turpi e l'amore prova ad affacciarsi nella narrazione, ma è un timido raggio di sole, non divampa, non brucia, lascia la speranza di un incerto calore futuro. Pare quasi che rimanga al lettore la scelta di credere all’esistenza dei sentimenti oppure no.
Luciano Vecchi è nato a Latina, città che abbandonò dopo il servizio militare. Trasferitosi a Roma, lavorò inizialmente come correttore di bozze presso una nota casa editrice. In seguito si cimenterà in altri mestieri girando in lungo e in largo l’Italia e alcuni Paesi europei, da cui trarrà spunti che ispireranno le storie che scriverà quando avrà più tempo per poterlo fare.
Un uomo in vendita è il primo libro di cui si occupa e nonostante sia un romanzo che a distanza di anni ha rinnegato, ha deciso di pubblicarlo lo stesso, in quanto, quel periodo di vita in cui lo ha scritto, è stato il più difficile e complesso della sua esistenza.
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