venerdì 26 gennaio 2018

RECENSIONE "DI ME E DI TE" di Sybil Davon



Buongiorno follower, buon venerdì!
Sybil Davon ci parla "Di me e di te", un romanzo natalizio che apre la trilogia "Hello Italy". 
Franca Poli lo ha letto e commentato per noi 😊









Titolo: Di me e di te
Autore: Sybil Davon
Serie: Hello Italy Vol.1
Genere: Romance

Disponibile in ebook a € 0,99
a breve anche in cartaceo 






TRAMA:


A Natale tutto può succedere, persino di trovare il vero amore.

Kiki è sola, alla stazione degli autobus, in attesa di partire per lo sperduto paesino del New Hampshire in cui vive sua nonna. Non ha mai amato particolarmente il Natale, per lei è solo un periodo di lavoro extra nella pasticceria di famiglia. Quando, però, trova come compagno di viaggio il ragazzo che le aveva rubato il cuore settimane prima, inizia a credere nella magia delle feste. Dal canto suo, Christopher McAffy, marine in licenza, è sempre stato un fanatico del Natale, ma neppure davanti a una stramba Biancaneve, che profuma di zucchero, riesce a dimenticare il proprio passato e a concedersi di amare davvero.

Due persone alla ricerca di se stesse, un amore fragile e sorprendente quanto un fiocco di neve.

Riuscirà l’atmosfera natalizia a sciogliere i dubbi e realizzare i desideri giusti?




BIOGRAFIA:

Sybil Davon è lo pseudonimo di un’autrice italiana, che aveva bisogno di novità.
Golosa senza speranza di redenzione, ha deciso di ambientare la sua trilogia romance nella pasticceria italo-americana “Hello Italy”, luogo di amore e perdizione (soprattutto per la linea).
Dopo varie esperienze con l’editoria tradizionale, per il suo debutto in self publishing, ha pubblicato “Di me e di te”, un romanzo natalizio che apre la trilogia Hello Italy.




DICE L'AUTRICE:


Un nome è davvero solo un nome?
Ultimamente, qualunque bellezza Hollywoodiana adocchi si chiama sempre Chris.
Chris Evans, Chris Hemsworth, Chris Carmack…  tutti belli, con fisici statuari e spalle che sembrano poter reggere il peso del mondo. Ho scelto questo nome un po’ magico anche per il mio protagonista, nella speranza che l’incantesimo si ripetesse. Ed eccoci a Christopher McAffy, marines degli Stati Uniti.
Per Kiki, invece, è tutta un’altra storia.
Per quanto si possa usare l’immaginazione, la vita offre gli spunti più originali.
Mio padre racconta spesso di pazienti con nomi buffi, magari ragazze con nomi ottocenteschi, che solo a pronunciarli ti fanno venire in mente soffitte polverose, o anziani con nomi talmente strani e rari che faccio fatica a credere che esistano. Ma esistono, davvero.
Così mi è venuta l’idea di una famiglia in cui questi nomi siano d’abitudine, per approfittare dei Santi meno citati del calendario.
La mia protagonista non è riuscita a sottrarsi a questa tradizione, ma rimedia con il soprannome.
Per scoprire come si chiami davvero Kiki non vi resta che leggere il romanzo!






IL PARERE DI FRANCA POLI:

Che dire di questo libro se non che mi è piaciuto? Ci si trova l'atmosfera natalizia, il profumo dei dolci tipici di quel periodo, la frenesia degli acquisti, le città addobbate e il via vai dei Babbo Natale. Per non parlare della neve e dei camini accesi. In pratica è una bella e romantica favola di Natale, che però la si può leggere in qualsiasi periodo dell'anno. Anche perché la storia si dipana nell'arco temporale di un anno, da dicembre 2016 a dicembre 2017.
Sybil Davon ha un modo di scrivere scorrevole e accurato. I dialoghi tra i vari personaggi sono ben strutturati, veloci, frizzati, di facile lettura e interpretazione. In molti casi mi sono ritrovata a ridere da sola per delle battute, in particolare quelle della protagonista e di sua nonna. Il libro si legge bene, anche se, essendo piuttosto lungo, ad un certo punto ho faticato a proseguire. Così ho deciso di accantonarlo per un paio di giorni. Quando poi l'ho ripreso in mano, non volevo più smettere di leggerlo, sono rimasta coinvolta nelle varie vicissitudini che affrontano i due protagonisti, arrivando alla fine senza accorgermene.
Ogni personaggio ha delle caratteristiche proprie e l'autrice è stata brava a descriverle in modo dettagliato, in particolare quelle riguardanti l'aspetto fisico. Inoltre, devo dire che ha avuto una bella fantasia nello scegliere i loro nomi... uno più strano dell'altro. Quasi tutti appartengono allo stesso nucleo familiare: una grande famiglia Italo-Americana proprietaria di una pasticceria a Washington, la “Hello Italy”.
Una cosa che ho trovato particolare, e piacevole, è il modo di raccontare la storia. Il libro in pratica è diviso in due parti.
La prima parte è narrata dalla protagonista femminile Catena Laurora (soprannominata Kiki). La giovane è considerata, dai parenti, la pecora nera. Nessuno riesce a comprenderla, tranne la simpaticissima nonna Adelina e la cugina Gorgona.
La seconda invece dal personaggio maschile, Christopher McAffy. Lui è un affascinante e sexy militare dei Marine. Nessuna donna è immune al suo fascino, nemmeno le arzille vecchiette che abitano nella casa di riposo assieme alla prozia Maggie.
Kiki e Chris non possono essere più diversi di così. Lei è romantica, solare, sogna la famiglia, anche se la sua è veramente ingombrante, e odia il mese di dicembre.
Lui è convinto di non riuscire ad amare, è burbero, sorride difficilmente, ma ama tutto ciò che ruota attorno al Natale. Inoltre pensa che con il suo lavoro non sia possibile avere una moglie e dei figli.
Eppure sembra che il detto “gli opposti si attraggono” in questo caso sia vero, visto la forte attrazione che provano l'uno per l'altra e il fuoco della passione che divampa in loro. Ma sarà proprio così? Oppure è un fuoco di paglia che si esaurisce in pochi giorni?
Per saperlo bisogna leggere il libro, che io sicuramente consiglio.
Complimenti a Sybil Davon per aver scritto un romanzo divertente, spassoso, ma che trasmette anche delle belle emozioni.





BREVE ESTRATTO:


Lo guardo. Lui mi guarda.
Per un attimo sono quasi stupita del poter essere visibile. Ho la tentazione di girarmi a controllare, magari sta fissando qualcuno alle mie spalle e io sto facendo l’ennesima figura da imbecille. Un secondo prima di voltarmi, però, intravedo il colore dei suoi occhi. Sono azzurri. Non del solito celeste slavato oppure fluorescente da lentina a contatto. No, sono di un azzurro cupo che sconfina nel blu. Come il mare quando guardi verso l’orizzonte, nelle cartoline dall’Italia.
E il suo sorriso? Mio Dio, che sorriso! Ha le labbra piene, maliziose, di quelle che se ti baciano ti fanno perdere la testa. Lo so, lo sento con strabiliante chiarezza, nemmeno mi avesse già stordito con dei baci da commedia romantica. Se esistono i colpi di fulmine, io sono appena stata colpita, fulminata, presa in pieno. Con quel ragazzo ho appena cominciato la relazione d’amore più intensa e breve della storia: dura meno di un minuto, il tempo di incrociare gli sguardi, di sorriderci come se ci fossimo riconosciuti. Siamo due persone che percorrono la stessa strada, ma in direzioni opposte. Ci avviciniamo, per un battito di ciglia riesco ad avvertire distintamente la sua presenza. A rischio di sembrare la bambina dell’esorcista mi giro a guardarlo per non lasciarlo andare subito.
È l’uomo della mia vita.
Da qualche parte, in un tempo futuro o passato.
Forse in qualche universo parallelo.
In un’altra esistenza.

Ma è lui. 




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