Buongiorno follower, buona domenica!
Vi segnalo l'uscita di "The Snake - Fuoco nelle vene" di A. & M. Firelight
Titolo: The Snake - Fuoco nelle vene
Autori: A. & M. Firelight
Genere: Erotic Suspense
Disponibile in ebook a € 1,99
Cover realizzata da Le Muse Grafica
TRAMA:
“Era uno stronzo. Era pericoloso. Ma era anche irresistibile. E io non volevo resistere."
Quando la famiglia di Clara è costretta ad affrontare un periodo non proprio bello dal punto di vista economico, la ragazza decide di non gravare ulteriormente sulle loro spalle e cercarsi un lavoro per contribuire a pagare gli studi in medicina. Così, da uno sperduto ranch in Oklahoma, Clara si immerge nella Grande Mela, pronta a tutto, o almeno crede. L'approdo nel locale che gestisce Ricardo Hayes è traumatico: l'Enjoyment non è certo un ritrovo per educande e impone un tipo di comportamento che è troppo leggero per i suoi gusti. D'altra parte, non può permettersi di fare la schizzinosa. Ha bisogno di soldi e in qualche modo deve superare le sue remore. Ricardo Hayes conosce bene la melma in cui sguazza ogni santo giorno e non gli fa paura. Non ha paura nemmeno quando deve combattere a mani nude con i peggiori lottatori clandestini dello Stato. Lo fa per soldi, ed è il più forte. Clara è solo una scocciatura per lui, una ragazza troppo ingenua e pulita per i suoi gusti, eppure non può fare a meno di tirarla fuori dai guai, cosa che accade una sera sì e l'altra pure. Quando l'istinto di protezione, però, si trasforma in desiderio cocente, Ricardo non avrà più la forza di controllare il fuoco che gli brucia le vene. E Clara non farà niente per domare quel fuoco. Lei vuole essere sua. A ogni costo.
BIOGRAFIA:
Chi sono Aria e Maureen Firelight? Sono due anime gemelle, amiche di penna, facce della stessa medaglia. Ci eravamo perse dopo gli anni della scuola ma ci siamo ritrovate a lavorare per un anno assieme e la nostra passione per la scrittura è rifiorita.
Di giorno magia, di notte passione. The Snake nasce per esplorare nuovi orizzonti narrativi, per esprimerci senza remore e freni; volevamo provare qualcosa di nuovo e con Ricardo e Clara ci siamo riuscite e divertite. Non ci era mai capitato di sorprenderci tanto per quello che potevamo scrivere e l’unione delle nostre menti ha rivelato che… beh, siamo di certo matte.
BREVE ESTRATTO:
«Di dove sei e come mai vuoi lavorare qui, Clara?», domandai, studiandola, per accertarmi che non la stessero costringendo a fare qualcosa che non voleva. Quel tizio non mi piaceva e nonostante la faccia pulita mi sembrava di quelli pronti a ogni schifezza possibile, ma lei pareva a posto. Sebbene fosse completamente coperta e non avesse esposto nemmeno un centimetro di pelle, era alta e si intuiva che aveva un fisico niente male. Il seno, sotto la camicia a fiori allacciata al collo, era abbondante e alto, la vita sottile, i fianchi apparivano generosi e, istintivamente, pensai che quel culo avrebbe fatto impazzire parecchi clienti. Portava i capelli biondi raccolti in una treccia ordinata che le scendeva su una spalla e aveva due magnifici occhi verdi. La bocca era piena e quando parlò rivelò una voce suadente.
«Sono dell’Oklahoma, di una piccola città nella contea di Washita. Ho chiesto a James di aiutarmi a trovare un lavoro perché mi servono i soldi per il master universitario. Lui mi ha detto che qui si guadagna bene e io ho bisogno di mantenermi», rispose seria. Il modo in cui parlava, trascinando le parole nel tipico accento del sud, la rendeva particolarmente sexy, peccato non fosse la voce quella che serviva nel nostro locale.
«Sei parecchio lontana da casa, piccola, e non sono sicuro che questo sia il posto giusto per te, ma possiamo tentare con una settimana di prova non retribuita. Le eventuali mance saranno tue e anche questi», dissi lanciandole una scatola di preservativi. La prese al volo e quando capì cosa fossero il suo volto cambiò colore mentre un afflusso di sangue saliva a irrorarle gli zigomi.
«Cosa c’è? Sono per tutelarti dolcezza, se desidererai fare sesso con i clienti non vogliamo che qualcuno possa ingravidarti», spiegai vedendola boccheggiare come se improvvisamente le fosse mancata l’aria.
«Io non ho nessuna intenzione di fare sesso!», esplose piccata, mettendosi in piedi e portando le mani sui fianchi. Si era sporta in avanti, il seno pericolosamente vicino. Mi sarebbe bastato allungare una mano per toccare quelle rotondità perfette che sembravano premere contro la stoffa per essere liberate. Il mio membro cominciò a indurirsi di nuovo, così mi concentrai sul suo volto.
«Cos’è, un fioretto?», domandai incurante del suo imbarazzo.
Nessun commento:
Posta un commento