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Vi presento "Doveva essere un romanzo d'amore" dell'autrice Linda Lercari, edito BookTribu. Vincitore del 4° Concorso Letterario Nazionale di BookTribu Casa Editrice "Live Your Belief".
Titolo: Doveva essere un romanzo d'amore
Autore: Linda Lercari
Casa editrice: BookTribu
Disponibile in formato cartaceo a € 13,60
a breve anche in ebook
Pagina autore: Linda Lercari
Sito: Linda Lercari Scrittrice
TRAMA:
Lianna è intelligente, scaltra, efficiente, ma... non è
bella. Quando Daniel Stevenson della Stevenson & Spencer la vede entrare
per la prima volta in ufficio non può credere ai suoi occhi. Lui che ha sempre
assunto segretarie avvenenti dovrebbe accontentarsi di una ragazza così goffa?
Dal canto suo, Lianna non sopporta che il principale sia un uomo tanto
superficiale nonostante il fiuto per gli affari. Fra i due è subito guerra
aperta. In ufficio la tensione è palpabile, eppure sembra quasi che tanto
disprezzo reciproco sia l'ingrediente essenziale per una perfetta armonia
lavorativa. I mesi scorrono veloci e Daniel si rende conto della bellezza
nascosta di Lianna. Una pericolosa scintilla di desiderio scocca sotto le
ceneri della loro guerra fredda, ma fino a che punto la sete di potere e
l'orgoglio potranno vincere sulle ragioni del cuore?
Vincitore del 4° Concorso
Letterario Nazionale di BookTribu Casa Editrice "Live Your Belief!".
BIOGRAFIA:
Linda Lercari comincia la sua attività nei primi anni '90 con ottimi esiti in concorsi per giovani studenti. Una
carriera mai interrotta che le ha fatto conseguire nel tempo importanti riconoscimenti
quali la pubblicazione in varie antologie sino a raggiungere le edicole
nazionali, nel 2014, con gli allegati
a 4 numeri di “Scrivere” edito
dalla Fabbri Publishing per racconti selezionati, insieme a altri autori, dal
sito 20Lines, il primo premio per racconto singolo al San Domenichino di Massa,
il secondo premio per racconto singolo al Guido Gozzano di Acqui Terme e
la pubblicazione della poesia “L'amante
Bianca” nell'antologia della Fondazione Luzi ed. 2015.
Scrittrice di narrativa, poesia, fantapolitica, racconti
noir, romanzi gotici e romanzi storici, pratica l’arte marziale del Kendo
presso la trentennale Scuola Kendo Lucca e è stata attrice nella compagnia Next
Artists di Viareggio specializzata in testi di Shakespeare rigorosamente in lingua
originale. Ha frequentato corsi di recitazione tenuti da Federico Barsanti del
Piccolo Teatro Sperimentale, da Cathy Marchand del Living Theatre e Mark
Roberts dell'Ensemble Studio Theatre di New York. Ha fatto parte della
compagnia Re-Play di Pietro Malavenda. Inoltre è membro del TOF – Testo
Originale a Fronte – gruppo di artisti attivi in Versilia.
Lavora – o ha lavorato -
a livello professionale con sette
case editrici a seconda del genere trattato.
Con HarperCollins ha pubblicato il romanzo storico sul
Giappone medievale “L’ombra di
cenere” (BestSeller Amazon)
Con DelosDigital sta pubblicando una serie di racconti
erotici che sono BestSeller Amazon fissi sin dalla prima data di pubblicazione
nel 2016
Con Amarganta ha pubblicato una silloge poetica
“Nonostante..” nel 2017 (Bestseller
Amazon)
Con Bookabook ha pubblicato il thriller “Invisibile” (non è bestseller amazon, ma ha avuto un
riscontro vendite molto alto in quanto per la sua pubblicazione si è avvalso
del crowdfounding)
Con Idrovolante Ed. ha rieditato L'ombra di cenere nel nuovo
formato cartaceo: “Kaijin – L'ombra di cenere” (ancora bestseller Amazon)
Nel tempo, prima di questi contratti professionali ha anche
pubblicato in “self” tre raccolte poetiche:
“Poesie d'Osservazione” e “Poesie Crudeli” e “Il Vecchio e il Nuovo”
quest'ultima tradotta in Giapponese
Con Bré ed./Eroscultura ha appena pubblicato “Sette” romanzo
erotico
Con Booktribu ha pubblicato “Doveva essere un romanzo
d'amore” vincitore del concorso nazionale indetto dalla casa editrice
DICE L’AUTRICE:
Il romanzo è risultato vincitore al IV concorso nazionale
Booktribu 2019 passando da un'accurata selezione che ha visto lavorare sia una
giuria di lettori "forti" sia una giuria tecnica composta da
professionisti e da professori universitari. Soprattutto questi ultimi hanno
mostrato - durante la premiazione - il sistema utilizzato per giudicare i
testi. Un lavoro certosino che sia i lettori forti che i professori hanno
compiuto compilando schede, dando pareri e analizzando anche forme verbali ecc
ecc...
Inoltre, anche la cover, opera di Federica Furio, ha vinto il
primo premio. C'era un "concorso nel concorso" ovvero gli artisti che
volevano partecipare dovevano mandare delle cover in base ai romanzi che
risultavano finalisti.
BREVE ESTRATTO:
Lianna si appoggiò al tavolo della cucina, le mani tremanti,
gli occhi pieni di lacrime che non pensava più di possedere. Era stata stupida
ad accettare l'invito al galà, doveva saperlo che la Stevenson & Spencer
sarebbe stata invitata e che avrebbe visto Daniel. Si era creduta forte e aveva
azzardato pensando di poter affrontare la situazione a testa alta, ma così non
era stato. Le aveva fatto una domanda orribile. Lei sposata! Lui era stato il
suo unico uomo e non ne avrebbe più avuto un altro. Sposata! Schifoso
arrogante, vigliacco. Non l'aveva cercata per tutti quegli anni e la prima cosa
che le aveva chiesto era come conduceva la sua vita privata. Lui, poi! Lui che
non faceva che essere fotografato dai rotocalchi sempre in compagnia con la
bella di turno, modella o attrice che fosse.
Neppure lui si è sposato. Quella vocina interna era
fastidiosa e petulante. Sì, era lo scapolo d'oro, il partito che ogni madre
della buona società desiderava per la figlia. Lui era lo squalo divoratore
questa era la verità e lei lo scriveva in ogni romanzo. Le donne dovevano
sapere a cosa andavano incontro confidando solo sui sentimenti. Rimase ancora
appoggiata al tavolo tentando di calmare le pulsazioni e di frenare le lacrime.
Era ancora più bello di come lo ricordasse. La bocca sensuale e aggressiva, la
mascella volitiva e gli occhi così freddi da trapassare pelle e tessuti sino a
raggelare il cuore. Respirò a fondo, lei non aveva più un cuore da trafiggere,
se lo era portato via il piccolo Matthias. Deglutì poi si alzò e andò in bagno
a sciacquarsi il viso. Lo specchio le restituì una donna giovane e bella dagli
occhi arrossati e dagli zigomi accaldati. Decise di riposarsi. Se avesse
scritto anche una sola frase quella notte non sarebbe riuscita a trattenersi
oltre. Si mise un comodo pigiama di flanella e scivolò sotto le coperte. In
posizione fetale incrociò le braccia al petto e immaginò di avere di nuovo
tredici anni. Era stata solo rifiutata da un compagno di scuola, aveva ancora
tutta la vita davanti, ci sarebbero stati momenti migliori. Tredici anni! Ne
aveva fatto un dramma, ignara di quanto fosse davvero drammatica la vita.
Tredici anni e qualche motteggio da uno stupido ragazzo e lei ne aveva sofferto
troppo a lungo. Tredici anni! Domani avrebbe letto Ragione e Sentimento, ci
sarebbe stato un lieto fine, avrebbe riso delle sue angosce adolescenziali e
avrebbe scritto un romanzo di tenerezza fra due giovani amanti. Tredici anni e
il futuro sarebbe stato ancora sorprendente.
Si racchiuse ancora di più nella posizione fetale e strinse
gli occhi per non piangere. Aveva trentun anni, viveva sola, domani avrebbe
terminato di leggere Grandi Speranze di Dickens e sapeva che avrebbe trascorso
gran parte dell'esistenza come una novella Miss Havisham con l'unica variante
che invece di vivere in una villa polverosa ferma nel tempo di nozze mai
avvenute il suo villino era moderno, pulito e persino un po' impersonale,
asettico. Il sonno la vinse mentre cercava di immaginare se stessa vestita da
sposa, ma coi capelli grigi e il volto rinsecchito dal tempo, un'immagine
bizzarra, ma persino più auspicabile che pensare al viso bellissimo e feroce di
Daniel che le chiedeva se era sposata.
Rimase seduto sul divano per un tempo infinito. In una mano
un bicchiere colmo di whisky nell'altra il romanzo di Lianna. No! Di Anna Hyde.
Certo. Come no! Anna Hyde, che si era rifiutata di parlargli, di affrontarlo.
Vigliaccamente dileguata nel nulla senza una spiegazione, senza un confronto.
“Lianna è all'Inferno, dove l'hai mandata tu, siine fiero” rilesse la dedica
più e più volte sorseggiando il liquore. Rise ad alta voce, stava diventando
pazzo. Se Lianna fosse stata agli Inferi allora l'avrebbe incontrata spesso in
quegli anni perché quello era stato il trascorrere del tempo senza di lei: un
Inferno. Le donne e le loro menzogne. Solo lui sapeva cosa aveva passato
aspettando una telefonata, un biglietto, persino un'asettica e-mail. Nulla.
Ogni volta che sentiva il profumo di more si voltava alla ricerca di quello
sguardo un po' corrucciato dietro agli occhiali, quando le segretarie che aveva
cambiato come quotidiani gli portavano il caffè sperava sempre di ritrovare lei
col vassoio e il taccuino per gli appunti. Mille volte aveva visto la porta
dell'ufficio aprirsi e mille volte aveva desiderato che a entrare fosse lei.
Ricordò. Dopo un primo Natale orribile l'aveva cercata, era
tornato all'appartamento per scoprire che la signorina Jeckyll si era
trasferita e non aveva lasciato recapiti. Non poteva immaginare quanti
appartamenti molto economici Lianna avesse cambiato nel tentativo di
risparmiare e non sapeva certo del nuovo villino. Le tracce si erano perse
subito e lui non aveva cercato di indagare oltre. Le donne facevano la fila per
conoscerlo, non si sarebbe piegato al ricatto di una sciocca che voleva tentare
il giochino della “preda” da rintracciare. Così erano passati diversi mesi,
troppi, e quando la mancanza era stata intollerabile aveva capito che lei non
sarebbe tornata mai più: perduta per sempre.