venerdì 13 marzo 2020

DOPPIA RECENSIONE "SENZA TEMPO" di Chiara Cipolla e Lorena Corvin




Doppia recensione per "Senza Tempo" di Chiara Cipolla e Lorena Corvin. 
A cura di Lavinia Brilli e Lucilla Celso.





TitoloSenza Tempo
Autore: Chiara Cipolla e Lorena Corvin

Genere: Fantasy Romance


Disponibile in ebook a € 0,99 
e in formato cartaceo a € 12,00

Pagine autore:



TRAMA:

Sono come il fuoco e il ghiaccio…
il sole e la luna…
il giorno e la notte.

Nella remota oscurità il Demonio aveva plasmato una creatura dannata, senza cuore e senza tempo.
Francia 1855: Evan è un bellissimo vampiro millenario dagli occhi di ghiaccio e dal fascino irresistibile, odora di morte e lascia dietro di sé una scia di cenere e sangue. 
Nei secoli conosce molte persone e visita innumerevoli luoghi. Ama particolarmente la Francia dove frequenta l’aristocrazia e le belle donne. Ancora non sa che il suo destino deve intrecciarsi con quello di…
Scozia 2018: Cathrine è una ragazza dai fluenti capelli rossi e dagli occhi verdi. In lei vivono due anime distinte, quella dura e sincera delle Highlands e quella più frivola ed esuberante della vita londinese.  
Costretta a lasciare Londra per tornare in Scozia, si trasferisce con la famiglia in un castello, ricco di fascino e mistero, dove incontra… 
…Evan che entra nella sua vita senza chiedere il permesso. 
La loro è un’unione difficile, complicata da loro stessi e osteggiata dalle forze del male. Eppure l’amore che li travolge è profondo e incondizionato fatto di baci e carezze, ma anche di piacere carnale senza freni.
Lui le insegnerà ad avere forza e fiducia.
Lei gli insegnerà ad amare.
Ma unire due vite così lontane non può non avere un prezzo. La tirannia del tempo e l’ira del Demonio proiettano Evan e Cathrine al centro della lotta infinita fra il bene e il male. 
Uno scontro al limite delle loro forze sotto gli occhi dell’Onnipotente, che chiederà loro un sacrificio altissimo. 




Lo confesso: non ho mai letto prima storie di vampiri, men che meno storie d’amore con vampiri.
Questo forse farà di me un recensore poco esperto, sicuramente incapace di apprezzare gli spunti originali di “Senza tempo”, semplicemente perché per me è tutto nuovo, e quindi originale. D’altra parte ciò mi ha permesso di accogliere questo mondo con l’ingenuità e l’entusiasmo di chi non ha ancora visto niente, e quindi di apprezzare davvero tutto.
Ho voluto avvicinarmi a un genere che di solito trascuro per la fiducia che ripongo in Chiara Cipolla, che ho conosciuto e amato come autrice di storie di vita e d’amore contemporanee, mentre non conosco ancora l’altra autrice, Lorena Corvin.
Così mi sono buttata in questa nuova esperienza, e come spesso succede quando si prova a uscire dalla strada vecchia, che si considera migliore per definizione, mi sono chiesta: ma perché non l’ho fatto prima?
Amore ed emozioni un po’ più “sanguigne” (mai come in questo caso l’aggettivo è appropriato): un connubio che mi ha tenuto incollata al libro.
Una prima parte del romanzo si svolge in due dimensioni temporali che si alternano, con un “lui”, Evan, che appartiene a un’altra epoca, e una “lei”, Cathrine, che incarna la ragazza dei nostri tempi. Curiosamente, pur non essendo un romanzo che parla di viaggi temporali, in questa prima parte sentivo una corrispondenza tra il passato e il presente, che parevano dialogare e trovare dei punti di contatto oltre il tempo; poi la gran parte della storia si svolge ai nostri giorni.
Confessione numero due: accanto a un personaggio tanto tenebroso come un vampiro mi aspettavo di trovare una eroina svenevole e un po’ melensa. Grande errore! Cathrine è lontana anni luce da un soggetto del genere: nonostante le stia capitando qualcosa di incomprensibile e travolgente, non è la classica ragazza che cade ai piedi del suo predestinato ma continua a tenergli testa. E allora diventano divertenti gli scambi in cui lui mantiene sempre i toni gravi che appartengono all’epoca da cui proviene, mentre lei risponde con un linguaggio assolutamente contemporaneo.
La narrazione è accompagnata dalla descrizione minuziosa e accattivante dei luoghi in cui si svolge la storia, senza dimenticare usanze e atmosfere: così mi sono ritrovata con una gran voglia di vedere con i mei occhi la Scozia e la città universitaria di Cambridge.
Ma oltre ai personaggi, alla storia e agli ambienti, il romanzo mi ha lasciato ben altro. Al di là del genere fantasy, messi da parte vampiri e castelli, questa è una storia sull’accettazione dell’altro, tema universale e molto più vicino alla nostra vita. Tutti facciamo i conti col fatto che la persona che ci sta accanto non sia completamente sotto il nostro controllo, che possa esserci sempre una parte nascosta, che magari non approveremmo. E se in certi casi il compromesso fa parte del gioco, ci sono situazioni in cui il mondo privato dell’altro è una deriva sconosciuta, forse pericolosa. Cosa saremmo davvero disposti ad accettare per amore? E siamo proprio sicuri che non sia meglio lasciare quel cono d’ombra a nascondere qualcosa che non vorremmo sapere?
A queste domande le autrici hanno dato una risposta chiara, attribuendo a Cathrina determinate scelte, ma a noi, anche dopo aver concluso la lettura, le domande ronzeranno in testa ancora un po’, insieme all’atmosfera magica del romanzo.





Non è facile dare le mie impressioni su questo libro per non spoilerare la trama, impressione positiva seppure con qualche dubbio.
La figura che emerge prepotentemente dalla trama è questo vampiro millenario, un uomo fatto e finito, figlio del diavolo. Difficile empatizzare con questo personaggio violento ed efferato per sua natura, che pure in certo qual modo si riscatta amando.
Appartiene a un’altra razza, è una creatura diversa dagli umani di cui si ciba, di certo non si lascia amare.
La protagonista femminile è un po’ bambina, poco adulta per età e quinti preda dei suoi problemi esistenziali e dei suoi egoismi giovanili. Come tutti i ragazzi, il mondo ruota intorno a lei e ai suoi bisogni, ma assistiamo alla sua maturazione... e qui non posso dirvi di più.
L’ambientazione è il punto focale del romanzo, davvero ci si sente immersi in quell’atmosfera fatta di natura e paesaggi selvaggi e verdi.
Devo dire che questa scrittura a quattro mani non si è lasciata sentire, è talmente fluida ed equilibrata che non si avverte nessun tipo di cambio di stile.
Ho trovato le descrizioni di alcune parti fin troppo accurate, a mio parere si potevano snellire, come la descrizione del discorso di apertura al college.
Nel complesso è un romanzo ben riuscito che merita la nostra attenzione.


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