mercoledì 29 luglio 2020

DOPPIA RECENSIONE "ENIGMA VINTAGE" di Piccarda Morganti



Buon pomeriggio amici lettori!
Franca Poli e Manuela Ragni hanno letto per noi "Enigma Vintage" dell'autrice Piccarda Morganti.




TitoloEnigma Vintage

Autore: Piccarda Morganti

Genere: Romantic-Suspence

Disponibile in ebook a € 2,99 
E in formato cartaceo a € 12,48 

Pagina autricePiccarda Morganti Autrice 



TRAMA:

Giulia adora il suo lavoro, anche se a trent’anni forse non lo si può più considerare tale. Compra e rivende online oggetti vintage e la sua migliore amica non perde occasione per prenderla in giro. 
Le giornate procedono tranquille, sino a quando un’anziana signora non le cede alcune vecchie bambole. Qualcosa di inaspettato e misterioso entrerà nella sua vita. 
Per la protagonista inizia una vera e propria avventura, fatta di enigmi ed indagini. 
Ad accompagnarla in questo viaggio ricco di intrighi sarà Stefano, un affascinante uomo che proverà a far pulsare di nuovo il suo cuore.  



Sinceramente quando ho letto la trama di questo libro non sapevo bene cosa aspettarmi, però mi ha incuriosito al punto da decidere di leggerlo. Non sono pentita di averlo fatto. La storia mi è piaciuta, mi ha avvinto al punto che dovevo continuare a leggere perché non vedevo l'ora di sapere cosa succedeva ai due protagonisti, se riuscivano a risolvere l'enigma, se tra di loro scoccava la scintilla. L'unico piccolo appunto che mi sento di fare è che, a mio avviso, manca qualcosa nel finale. Forse una pagina o due in più sull'evolversi del rapporto tra Giulia e Stefano non ci stavano male. Anche se, ci tengo a precisare, il libro ha un finale.
Giulia, la protagonista, per lavoro acquista e rivende oggetti vintage, mobili, bambole, vecchi libri ecc... È proprio da una bambola di pezza che le è stata consegnata assieme ad altri oggetti da un'anziana signora che ha inizio la storia, o per meglio dire il mistero. Sì, perché all'interno della bambola Giulia trova una piccola chiave e un foglietto con dei numeri in codice. Decide di chiedere informazioni alla signora Marsello. Scopre così che la bambola in realtà apparteneva a un'amica della donna, morta di recente. La Marsello le chiede di indagare e per aiutarla a risolvere l'enigma le affianca il nipote Stefano, un affascinante e sexy architetto. Devo dire che mi è piaciuto questo intreccio di enigmi da risolvere, divertenti battibecchi tra i due giovani. C'è stato però un momento della lettura che mi ha commosso e fatto arrabbiare allo stesso tempo. È stato quando i ragazzi leggono una lettera datata 1958 e un diario del 1961 scritti entrambi dalla defunta proprietaria della bambola, la signora Rosa. Non vi dirò, ovviamente, cosa c'è scritto, ma posso dirvi che in sessant'anni le cose non sono cambiate molto.
Ho apprezzato il modo in cui l'autrice è riuscita a destreggiarsi tra misteri da risolvere, romanticismo, amicizie. Alla fine ne è uscita una storia piacevole da leggere.
I personaggi risultano ben delineati caratterialmente, così come è ben dettagliata la descrizione degli ambienti, in particolare la libreria, usata dalla signora Rosa come suo rifugio, dove la “Detective Cartomante” e il suo assistente svolgono le loro indagini. L'aspettativa di scoprire tutti i segreti, una scrittura fluida e accurata, dei dialoghi vivaci fanno sì che la lettura scorra veloce e leggera. La narrazione avviene in prima persona con il pov di Giulia. Questa mi è sembrata una scelta appropriata da parte dell'autrice, perché in realtà è lei la vera protagonista del libro, colei che deve risolvere il mistero, quindi è giusto che sia lei a raccontarci come sono andate le cose.
Concludo complimentandomi con l'autrice per aver scritto una storia abbastanza inusuale e per avermi fatto trascorrere alcune ore in piacevole compagnia di Giulia e Stefano.
Libro consigliato da parte mia. 




Giulia ha trent'anni, l'età che in teoria dovrebbe vederti con un lavoro fisso e un compagno con il quale sfornare tanti bambini. Invece lei ha detto BASTA agli uomini, dopo l'ennesima delusione, e sì al vintage. La passione per le "cose vecchie" è un lavoro per lei: adora frugare nelle case alla ricerca di piccoli tesori da restaurare e rivendere. La sua attività la porta nella casa della signora Marsello, che le vende alcune bambole di stoffa. Mentre le lava e le sistema, all'interno di una delle bambole Giulia trova una chiave e quello che sembra essere un vero messaggio in codice!
Per risolvere l'enigma Giulia deve accettare l'aiuto di Stefano, nipote supersexy della Marsello. Tra battibecchi e imprevisti e un subitaneo batticuore, riusciranno a Giulia e Stefano a scoprire a quale mistero è legata quella chiave?

Ho letto con vero piacere il libro di Piccarda Morganti. Innanzitutto per la protagonista, che è riuscita a fare della sua passione un lavoro. Una figura davvero interessante, che invita a non scoraggiarsi di fronte agli imprevisti e a reinventarsi sempre, seguendo il proprio cuore e le proprie passioni. Il linguaggio e lo stile li ho trovati puliti, freschi, di facile lettura (mi premuro sempre di aggiungere che "facile lettura" non significa "banale". Per me una lettura è facile quando le frasi scorrono bene, quando non si è costretti a fare avanti e indietro nel testo perché non si riesce a capire cosa si è appena letto). I dialoghi e i battibecchi fra i due protagonisti così come l'evolversi della loro storia d'amore tra baci e confidenze sono verosimili, e più di una volta mi sono trovata a sorridere e a emozionarmi. Forse l'incontro iniziale con relativa botta in testa al malcapitato non è l'intro più originale, ma il proseguo della loro relazione è davvero godibile e dolce.
Il secondo tema del romanzo è poi l'enigma della chiave. E qui davvero mi sono emozionata. Il racconto che riguarda la giovane tenuta praticamente prigioniera dal marito e da una donna complice, il suo bisogno di trovare un rifugio privato ove confessare quel che le sta accadendo, le accuse di pazzia che sono credute dal resto del mondo... tutto questo parla di situazioni che davvero accadevano, e non molti anni fa. Una donna era asservita al marito, sempre e comunque, anche se questo si rivelava il peggiore degli uomini. E non aveva quasi possibilità di riscatto. Poteva essere felice solo nei sogni e nella fantasia... Ma queste situazioni sono presenti ancora oggi. So bene che il romanzo di Piccarda non vuole essere una denuncia al maschilismo imperante nella nostra società, dove il lieto fine non è per tutte, ma comunque fa riflettere anche su questo aspetto.
Consiglio la lettura di questo romanzo, che ho trovato davvero completo, piacevole e ricco di spunti di riflessione.


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