giovedì 7 gennaio 2021

"LA LUCE DELL'ALBA" di Liliana D'Angelo

 

Buon pomeriggio amici lettori!
In uscita oggi per la Words Edizioni "La luce dell’alba
dell'autrice Liliana D'Angelo.




Autore: Liliana D’Angelo 
Genere: Narrativa storica

Casa editrice: Words Edizioni

Disponibile in formato cartaceo a € 15,10
A breve anche in ebook

Pagina autore: Liliana D'Angelo



TRAMA:

La luce dell’alba è una storia di amore e di guerra, di forti nodi affettivi e di inganni. Protagonista l’Italia degli ultimi anni della seconda guerra mondiale e della Resistenza, insieme a Emma, Lavinia e Lorenzo, tre bambini inseparabili ma che poi saranno costretti a dividersi. Quando anni dopo si rivedranno, si scopriranno diversi e presto il loro rapporto imploderà. La violenza della guerra avrà un’influenza determinante sulle loro vite e li spingerà a compiere scelte drammatiche e imprevedibili, fino alla scoperta di un segreto che cambierà per sempre la vita a uno di loro.


PRESENTAZIONE:

L’anno è il 1943, l’Italia è impegnata nel secondo conflitto mondiale al fianco dei nazisti di Hitler. Il Duce Mussolini è un uomo da prendere ad esempio per molti. Per altri, solo la causa di fame e dolore. In questo contesto storico e sociale, tornano a incrociarsi le vite di Lavinia, Emma e Lorenzo: cresciuti insieme, separati da anni, ancora felici di potersi rivedere. 
Ma il loro incontro mette in crisi quel perfetto rapporto a tre, sconvolto nei suoi equilibri sino a quando non è più possibile tornare indietro. E nel caos delle loro esistenze si infila con prepotenza anche la guerra, ancora più dura e più cruenta. Perché non cambiano solo gli assetti personali, ma anche quelli sociali: chi ieri era amico oggi è un nemico crudele, che non risparmia dolore e morte. 
Il legame tra Lavinia, Emma e Lorenzo è metafora, in questo senso, della fragilità dei rapporti umani, ed è in perfetta sincronia con quella che è la situazione italiana all’epoca in cui vengono narrati i fatti. Tradimento e vendetta muovono i fili delle azioni dei protagonisti e la scena attorno a loro, scavando nella trama piccoli sentieri che, seppure diversi, conducono a un unico punto.  
Liliana D’Angelo, già autrice prolifica di libri per ragazzi e che ora si cimenta in questo suo primo testo di narrativa storica, ci restituisce uno spaccato dell’Italia degli anni Quaranta molto fedele, persino negli aspetti più crudi, rendendo al lettore una trama ben congeniata e strutturata, personaggi vividi e veri, grazie ai loro difetti ancor più che i loro pregi, e un contesto storico curato nei dettagli, ricco di particolari tanto che sembra di essere lì, tra Roma e Firenze, sui monti nascosti con la Resistenza, tra le macerie di città distrutte e corpi ammassati. Impotenti nei confronti della violenza e degli orrori di guerra, ma capaci di sperare ancora. Sperare sempre. Come la luce del sole all’alba, il futuro però è all’orizzonte e porta con sé attesa, desiderio di rinascita e soprattutto perdono. 






BREVI ESTRATTI:

Lei e Lavinia si erano incontrate il primo giorno di scuola.
La maestra le aveva spinte a sedere nello stesso banco, fitto di nomi e date incise col temperino. Loro si erano scrutate di sbieco, intimidite da tutte quelle novità. Poi avevano tirato fuori i quaderni con le copertine nere e copiato le asticelle tracciate alla lavagna. Non si erano dette granché. Erano troppo occupate nel loro lavoro o forse si stavano studiando. Tutto era filato liscio fino al momento della ricreazione, quando qualcuno aveva nascosto una rana nel cestino di Emma. Quando lo aveva aperto per prendere la merenda, la rana le era saltata in testa, curiosando qua e là in cerca di una via di fuga e finendo con l’impigliarsi tra i suoi riccioli. Emma aveva sentito quelle piccole zampe annaspare sotto l’orecchio e aveva creduto d’impazzire. Si era messa a urlare fino a restare senza fiato e intanto aveva preso ad agitare le braccia e scrollare i capelli. Lavinia non aveva perso tempo. Infilando la mano dentro quei boccoli sfatti, aveva agguantato la rana e l’aveva scagliata contro un albero, poi si era guardata intorno in cerca del colpevole. Era bastato un attimo. Con la coda dell’occhio si era accorta di una bocca che rideva, un fiocco storto che si nascondeva dietro mucchi di nuche curiose. L’aveva già notata quella faccia molle. Sedeva al primo banco, incollata alla cattedra, scrutava la lavagna con occhi da gallina. Senza stare a pensarci, l’aveva tirata giù e le aveva spiaccicato la bocca sulla rana morta. La Chiassi era arrivata col suo nodo stretto da Gestapo, la faccia paonazza. Dagli occhi spargeva una luce molesta, il senso sadico di una giustizia che raddrizzava le schiene. 
Aveva decretato una punizione esemplare. 
Venti bacchettate sui palmi e cento pagine di asticelle e cerchietti. Lavinia si era piegata al castigo. Entrando in classe, aveva porto le mani, girando la faccia. Nel suo banco Emma piangeva, ogni colpo la faceva tremare. Da quel giorno l’aveva eletta a sua amica del cuore.


«Maggiore von Brunner, voi due vi conoscete?» Leccesi sembrava stupefatto.
«Ho avuto il piacere di incontrare la signorina circa un anno fa, in casa di amici. Più che un incontro direi che si è trattato di uno scontro» precisò lui. Emma trasalì. Ecco chi era! L’ufficiale a cui era finita addosso alla villa dei Colombo, durante i festeggiamenti per il matrimonio di Filippo. Dio, com’era stata sbadata, quella volta. Gli aveva perfino versato il vino sulla giacca, ma lui non si era scomposto e aveva liquidato l’incidente con una battuta.  
Sì, ma adesso? Calmati, si disse, dopotutto non sa il tuo nome, perciò non può risalire alla tua identità, piuttosto, forse può essere l’unico a trarti d’impaccio. 
Fece un bel respiro e gli tese la mano, sorridendo. Lui fissò le fossette che le si formarono ai lati della bocca.
«Buonasera, maggiore. Lieta di rivedervi.» Quel maledetto voi. Quanto le costava adoperarlo. Solo ai tedeschi era concesso farne a meno.





 
Liliana D’Angelo consegue la Maturità Classica nel luglio del 1984 presso il Liceo Classico “P. Giannone” di Caserta. Laurea in Lettere conseguita nel luglio del 1990 presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, oggi è docente di lettere nella Scuola Secondaria di secondo grado a tempo indeterminato.
Pubblicazioni:
Il Profumo della Viole (2005), Il Segreto di Villa Camilla (2006), L’Albero dei Desideri (2007), Chiedi alla Luna (2008), Magica Europa (2009), La Schiava Cristiana (2010), Come un puzzle (2012), Le fiabe più belle (2012), Iris e l’inganno della principessa (2014), Siamo ragazzi (2016), Gioco di squadra (2017), Corri più veloce del vento (2018)
Tutti i romanzi sono editi da Medusa Editrice.
Per Words Edizioni esordisce con La luce dell’alba.


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