Buon pomeriggio follower, buon lunedì di Pasquetta!
In questi giorni, complice la festività pasquale, ho portato a termine il romanzo dell'autrice Adriana Pasetto, "Storia di come io e Polpetta siamo sopravvissute", una breve ma intensa storia autobiografica che non mi ha lasciato indifferente.
Titolo: Storia di come io e Polpetta
Autore: Adriana Pasetto
Genere: Biografico
Disponibile in ebook a € 0,99
E in formato cartaceo a € 8,32
Contatto facebook: Adriana Ady Pasetto
TRAMA:
Questa è la storia tragicomica di come io e Polpetta ci siamo salvate la vita. Questa è una storia di resilienza. Polpetta, la mia gatta, è arrivata nella mia vita quando io avevo appena scoperto di avere un linfoma, un tumore del sangue, e mi ha accompagnata durante tutto il mio percorso di terapie e trapianti. Perché quando un gatto ha bisogno di voi, più probabilmente siete voi ad avere bisogno di lui.
Come già anticipato, una storia davvero intensa che ha catturato tutta la mia attenzione. Iniziata senza avere la minima idea di cosa avrei letto, del tema trattato, acquistata solo perché attirata dal titolo e dalla cover, sull’onda della mia personale simpatia per i gatti. Banale, ma vero. Con quattro gatti (più quelli dei vicini e un paio di randagi), un cane, una calopsitte, una tartaruga d’acqua di trent’anni, rane e pesci nel laghetto in giardino, vi sarà senz’altro chiaro perché mi sono sentita attratta dall’immagine di un bel micio, ehmm… scusate, volevo dire micia. Non vorrei mai che la co-protagonista di questa storia si offendesse. Già ha dovuto sfoderare tutto il suo fascino per farsi accettare e guadagnarsi un posto nella vita della protagonista, se poi mi ci metto io con le mie sviste e rivolgendomi a lei al maschile… meglio evitare.
Dopo pochi mesi lei aveva deciso che quella ormai era la sua casa, e niente e nessuno le avrebbe fatto cambiare idea. La mia gatta, anche in quel periodo particolare, mi insegnò la pazienza: quella che lei aveva avuto nell’attendere che io fossi pronta a occuparmi di lei, quella che dovevo avere io ogni sera nell’attendere il suo ritorno e quella che cercavo di avere ogni giorno in cui le cose non stavano andando come previsto.
Ma questo romanzo non è solo una bella cover e un titolo simpatico, è molto di più. E vi sarà chiaro da subito. Inizio col dire che la storia è autobiografica. L’autrice, Adriana Pasetto, racconta uno spaccato della sua vita non proprio felice, che l’ha vista alle prese con una forma tumorale aggressiva e resistente alle terapie e lo fa con una ironia spiazzante. Due anni della sua vita dentro e fuori dall’ospedale in una continua lotta contro il tempo e l’inefficacia dei trattamenti riassunti ed esposti in chiave leggera, al limite del comico. E per quanto mi riguarda è un bene perché, in un contesto drammatico, non sarei mai andata avanti con la lettura, invece qui, sebbene consapevole della tragedia in atto, ci si ritrova a scorrere le pagine, guadagnando il finale con il sorriso sulle labbra.
Troppo simpatici gli scambi con Polpetta, la micia - chiarimento superfluo, deve essere per forza la micia perché se mai qualcuno decidesse di chiamare una persona Polpetta più che ironico risulterebbe di cattivo gusto 😅 -, dove Adriana Pasetto interpreta a modo suo i pensieri della sua pelosetta, inserendo addirittura nella parte finale il pov di quest’ultima.
Tra le righe, inoltre, l’autrice ricorda l’importanza della donazione.
L’iscrizione ai registri dei donatori è piuttosto semplice perché basta recarsi in uno dei tantissimi centri di donazione sangue e plasma, sottoporsi a una breve visita che certifichi la buona salute e a un prelievo di sangue. Semplice, veloce, indolore. Forse nessuno avrà mai bisogno di voi; forse un giorno salverete la vita di qualcuno. Una vita come la mia.
Stile scorrevole, scrittura impeccabile.
Concludo consigliando la lettura di questo breve romanzo che non solo vi farà trascorrere piacevolmente un paio di orette, ma che vi sorprenderà e vi arricchirà, aprendovi gli occhi su un tema delicato e spesso sottovalutato.
Complimenti all’autrice Adriana Pasetto.
RispondiEliminaÉ la storia autobiografica di un periodo di vita difficilissimo dell'autrice di questo libro. Si ammala. Il tumore la attacca in modo crudele, ma lei riesce ad affrontare tutto ciò che è costretta a subire. Le cure sono dolorose, ma lei è anche confortata da una gatta randagia chiamata Polpetta. Si aiutano a vicenda e nasce un'amicizia profonda che reca alle protagoniste momenti di tenerezza e serenità.
Ho letto questa vicenda velocemente e l'autrice è riuscita ad affascinarmi nonostante l'argomento trattato. Non piange su se stessa e trova anche la capacità di essere ironica e sorridere anche se il suo fisico è stremato. C'è la gatta che la tranquillizza e che riesce a farla riposare. Il libro, secondo me, è un atto di coraggio perché scrivere e raccontare momenti così difficili senza scendere nei particolari e senza soffermarsi sul proprio dolore vuol dire che questa donna è in gamba, è una Wonder Woman, e come lei ce ne sono tante che affrontano la "bestia" con testardaggine.
Complimenti ad Adriana Pasetto e carissimi auguri affinché guarisca al più presto.