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Vi segnalo "La prigione delle Favole Sole", romanzo di recente pubblicazione dell'autrice Carmen Trigiante.
Titolo: La prigione delle Favole Sole
Autore: Carmen Trigiante
Genere: Thriller psicologico introspettivo – Noir dell’anima che affronta i temi legati ai soprusi nell'universo dell'emancipazione femminile.
Disponibile in ebook a € 3,99
E in formato cartaceo a € 11,40
TRAMA:
"Qual è il limite oltre cui i sogni si trasformano in spettri, i desideri in ossessioni, l'esistenza in polvere". Benvenuti nei meandri bui della psiche, dove, arsi dall'ardore di vendetta, i sogni si perdono nella dannazione.
Una regista di horror, accusata di aver evirato un produttore cinematografico, viene torturata e assassinata nella periferia di Bari, con un rito medievale riservato alle streghe. L’agghiacciante ritrovamento del cadavere fa rivivere al commissario Maya Desìo, esperta in grafologia giudiziaria, l’ombra di un ineffabile segreto che attiva un legame oscuro con la vittima, in un vortice di autolesionismo: si intrecciano le Favole pestate, la prigionia dell’ardore di vendetta, il desiderio di riscattare l’amore, sfuggendo il fantasma della follia.
Analisi freudiane e grafologiche gettano tinte fosche sui rapporti di amore e odio della regista con un noto psichiatra, e scoperchiano il vaso delle pulsioni che trascinano Maya Desìo in una relazione atavica con un uomo di spiccata capacità introspettiva, ma dalla condotta bipolare. «Non avrebbe spento quella voglia, in grado di bruciare l’anima. Sarebbe rimasta a sussurrare il desiderio che mai avrebbe pensato di provare: sospeso, maledetto, negato e osceno».
DICE L’AUTRICE:
L'idea del libro è nata diversi anni fa, quando ancora lavoravo come sceneggiatrice cinematografica. Mi resi conto presto, però, trattandosi di un romanzo denuncia, che sarebbe stata dura pubblicarlo mentre ero ancora "impelagata" in quel sistema che contestavo. Dovevo affrontare i miei demoni, prima di metterli per iscritto. Così lo misi in stand by. Diversi anni dopo, feci la scelta di lasciare quella attività bellissima ma dolorosa per troppe ragioni, e di dedicarmi all'attività di artista e scrittrice indipendente. L'amore per la filosofia mi ha aiutato, finalmente, a mettere la parola fine a quella vita precedente, racchiudendone molte emozioni nel romanzo, e consegnando la chiave al pubblico.
Ed ora eccomi qui, piena soddisfatta del bellissimo riscontro di critiche e vendite del romanzo, che è stato per quasi tre mesi in classifica best seller nella sua categoria. Un piccolo traguardo, ma un grande sogno per me.
POSTFAZIONE DELL’AUTORE:
Storicamente, la caccia alle streghe ebbe matrici diverse, riconducibili all’odio verso quella tipologia femminile che poteva opporsi ai centri di potere. Dalla prima donna accusata di stregoneria, la filosofa greca Ipazia, nel 415 d.C., fino ad Anna Goldi, l’ultima condannata a morte in Europa nel 1782, si contano circa quarantamila vittime (Levack).
Anche se le esecuzioni sono finite da oltre due secoli, continuano i soprusi contro le nuove streghe, protese a combattere, in famiglia, nel lavoro e nei rapporti sociali, le logiche del capitalismo sessista che cela una idea stantia della donna: obbligato strumento di riproduzione della specie, in corsa contro il tempo per garantire gli eredi alla società e provvedere alla propria autoaffermazione, onde evitare di diventare un parassita sociale. L’Istat riporta che oltre sei milioni di donne, nella fascia di età 16-70 anni, abbiano subito violenza, dalle forme più gravi dell’abuso fisico (schiaffi, pugni, calci, morsi, strangolamenti, ustioni e torture che richiamano i trascorsi medievali) a quello psicologico, allo stalking, al mobbing.
Un incendio devasta il cuore di chi subisce o assiste inerme a soprusi che difficilmente possono trovare giustizia. Le tracce non sono colmabili e la società mostra i segni delle prevaricazioni, nelle tensioni emotive che scuotono l’inconscio. I personaggi del romanzo incarnano questa drammatica verità: le loro Favole, isolate, tagliate fuori dalla realtà, sono destinate alla distruzione in un mondo che le sfrutta e le violenta. Perseverando nell’usare l’odio come strumento di risoluzione dei conflitti, giungono alla catastrofe psicologica. Nella dialettica hegeliana la sintesi è la risultante dell’interazione tra Io e Non-Io. Non potendo l’Io stravolgere l’ambiente, ma solo apportare un contributo affinché i cambiamenti avvengano nel tempo, deve operare scelte appropriate che evitino uno scontro cruento col Non-Io, nel quale risulterebbe perdente. Da un’esistenza preda della frustrazione, si salverà, quindi, l’anima non spenta dalla paura, ma capace di svincolarsi dalla logica della rivalsa e orientarsi verso una prospettiva diversa: «Quella dei filosofi. O degli animali» per contribuire al miglior cambiamento possibile. Un cambiamento lento, ma inesorabilmente attestato dalla Storia che tende a reimpostare la società in un’ottica postantropocentrica, W rispetto della donna, delle diversità, degli animali e della Natura, grande Madre assoggettata per millenni.
Carmen Trigiante, laureata in Filosofia ed in Marketing, si è dedicata alla sceneggiatura cinematografica, alla regia di webseries su temi sociali e animalisti, alla collaborazione con importanti magazine culturali. Filosofa epicurea e postantropocentrica, con la scelta radicale di praticare l’Arte pittorica e letteraria in maniera libera e itinerante, esprime la simbiosi uomo-Natura come massima aspirazione della società civile.
Opere letterarie: La prigione delle Favole Sole, Vola con me, Il tuo libro filosofico, Quattro cani e un chihuahua, Storie di donne, Il nostro amore per gli animali, Tu ormai hai comprato la giacca bianca.
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