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In uscita oggi "I presupposti dell'amore" dell'autrice Agnese De Nardis.
Titolo: I presupposti dell'amore
Autore: Agnese De Nardis
Genere: Contemporary Romance
Disponibile in ebook al prezzo lancio di € 0,99
A breve anche in formato cartaceo
Pagina autore: Agnese De Nardis Scrittrice
TRAMA:
Isabella è una giovane laureata in Architettura, desiderosa di novità, ormai proiettata all’autunno, quando lascerà Roma per partecipare al progetto di restauro di una chiesa nel West Smithfield di Londra. È convinta di aver chiuso con il suo ex e di essersi liberata della loro burrascosa storia d’amore, però, nei mesi che precedono la sua partenza, si ritroverà di nuovo a fare i conti con lui. Marco, difatti, rientrerà prepotente nella sua vita a seguito di un incidente stradale, che lo vedrà relegato su una sedia a rotelle. Si ritroveranno costretti a sciogliere i nodi di parole inconfessate e vecchi rancori irrisolti.
Inoltre, a ingarbugliare le idee di Isabella contribuirà il collega Andrea, dichiarato dongiovanni, che non ha mai nascosto di avere un debole per lei.
Tra confidenze con l’amica del cuore, serate romane e passeggiate al Giardino degli Aranci, Isabella dovrà confrontarsi con ansie, paure e dispute interiori.
Riuscirà Marco a riconquistarla e a capire che l’amore, in qualsiasi sua forma, è legame ma mai prigione?
Oppure, sarà Andrea a far breccia nel cuore diffidente e restio di Isabella?
BREVI ESTRATTI:
“Spesso, le loro mani si sfioravano, all’inizio per sbaglio, poi consapevoli e prepotenti in cerca di un contatto.
Mentre Marco, impertinente, continuava a fissarla e a osservarne ogni piccolo movimento, Isabella evitava di incrociare il suo sguardo, per paura potesse leggerle negli occhi la tensione emotiva che la sua vicinanza le provocava”.
“Dalla stanza più grande, arrivano degli schiamazzi, che si quietano di botto quando, già paonazza dall'imbarazzo, Isabella entra. Comincia a chiedersi cosa ci faccia lì, con tutti quegli occhi puntati addosso. Lei, che cerca sempre di passare inosservata.
L’unico che si alza in piedi al suo ingresso è lui, come stabilito nel più antico e rigoroso libro di galateo. Le sorride, e Isabella si sente di ricambiare”.
«Per favore, stasera comportati bene».
«Certo, sarò un angioletto. Nutri dubbi su un’anima innocente come quella che hai di fronte?» Isabella, in piedi sul marciapiede, si voltò a guardare Marco, di fianco a lei sulla carrozzella, che la fissava con lo sguardo indifeso e le orecchie basse come il Gatto con gli Stivali compagno d’avventure dell’orco Shrek. Quasi tentata di scoppiargli a ridere in faccia, si trattenne a stento e tornò a guardare dritta di fronte a sé, verso la strada, lasciando sulle labbra l’accenno della curva di un sorriso. «Non ti sei comportato bene in passato con i ragazzi dello studio» sottolineò.
«Hai ragione, sono stato davvero imperdonabile, ma ero accecato dalla gelosia, lo sai».
I fragili strati di millefoglie, alternati a profumata crema pasticcera e impreziositi sulla cima dai mirtilli e dalle more selvatiche che troneggiavano vanitosi, mentre il dolce sidro di un intenso color violaceo gocciava di lato sul piattino, attiravano tutta l’attenzione di Isabella. «Qualcuno vuole assaggiare?». Fu contenta, come una ragazzina golosa, che nessuno avesse accettato il suo invito. Si guardò intorno furtiva e si accertò che tutti stessero ridendo e scherzando distratti, quindi si portò l’indice sinistro alla bocca, lo bagnò di saliva e lo intinse nello zucchero a velo sparso qua e là intorno al dolce. Poi, succhiò leggermente sporcandosi un poco le labbra. E ancora di nuovo nel piattino bagnandolo nel succo violaceo, per poi pulirlo sulla lingua, che fece appena uscire tra i denti.
Mi chiamo Agnese e vivo vicino Roma. Classe 1973, nella vita sono madre di due adolescenti maschi, moglie e contabile. Anzi, sognatrice prigioniera nel corpo di una contabile.
Scrivo diari dal 1986 e questo romanzo arriva dopo un periodo travagliato, a seguito di un grave problema di salute che ha cambiato tutta la mia visione della vita. Figlia di un pittore, ho ereditato da lui l'animo travagliato sempre in subbuglio, ma forse con la maturità ho raggiunto quella serenità necessaria per rendere costruttivo ogni giorno in egual modo, sia che fosse il primo o l'ultimo, sia che fosse buono o da buttare.
Nella mia testa avevo già costruito tutta la storia da un po’ di anni, da quando mia madre, per tenermi
tranquilla a casa invece che iperattiva sempre in movimento, mi ha incitata a metterla su carta. Ma non mi sentivo ancora pronta. Mi ricordo che, immaginavo i miei personaggi mentre camminavo sul tapit roulant e piangevo a dirotto. Perché tra le altre cose, sono malata di empatia e di emozionalità.
Finalmente un paio d’anni fa, complice anche la successiva pandemia, mi son decisa ed è stato tutto un evolversi e un incalzare. Naturalmente, in tutti questi mesi non ho mai smesso di piangere, come se Isabella e tutti gli altri, li conoscessi davvero e facessi parte delle loro vicissitudini.
O forse un po’ davvero ne faccio parte perché questo libro è dedicato a Daniele, un mio amico morto di incidente stradale e i sensi di colpa per non aver appianato le nostre divergenze prima di quel giorno, non mi hanno mai abbandonata.
Forse è un modo per chiedere perdono, il mio, perché non posso neanche definirlo “un giorno maledetto”: mentre lui moriva, mio figlio nasceva.
E questo è tutto.
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