domenica 3 ottobre 2021

RECENSIONE "IL VENTO DELLA VITA" di Emilio Brancadoro

 

Buon pomeriggio amici lettori!
Franca Poli ha letto per noi "Il vento della vita" dell'autore Emilio Brancadoro, edito Emersioni Editore.




Autore: Emilio Brancadoro

Genere: Narrativa introspettiva

Casa editrice: Emersioni Editore

Disponibile in formato cartaceo a € 11,50




TRAMA:

Il romanzo è la storia di una famiglia che, attraverso il passaggio di testimone fra le varie generazioni, affrontando dolori e inquietudini, riesce comunque ad affermare il valore della vita nelle sue diverse forme. Un continuum familiare di incontri e di legami attraverso il tempo, che trova il suo epilogo nel ritratto intenso e delicato di una giovane ragazza che, facendosi forte di un passato importante e formativo, affronta con tenacia e coraggio le sfide dell’esistenza.


BREVE ESTRATTO:

«Pronto…»
«Lucia, sono Burt…» 
Burt era l’amico di Dean, nonché il responsabile del molo Capepourt. Si conoscevano dal giorno del loro matrimonio. Burt era sposato con Mary e avevano due gemelle della stessa età di Aurora. 
Stando sempre insieme a Dean e incontrandosi comunque tutte le mattine al molo, era raro che Burt telefonasse a casa.
«Ciao… Burt…» La fronte le si increspò immediatamente sentendo dall’altra parte del cavo un tono niente affatto gradevole. 
«Dove sta Dean!?», fu la prima cosa che le venne da dire.
«Lucia… dovresti venire con urgenza in ospedale…», la voce di Burt era rauca, il fiato corto, il tono avvilito e spaventato.
«Che è successo! Burt!? Dov’è Dean!? Passami Dean… ti prego, Burt…», non riuscì a dire altro, scoppiò in un pianto incontrollato, tentò più volte di riprendere la conversazione ma fu inutile, il panico aveva preso il sopravvento.
«Non muoverti di casa, dieci minuti e sono da te!»

Un fulmine era caduto violento lungo il molo a pochi metri da Dean, rimbalzando di metro in metro e raggiungendolo nel giro di qualche decimo di secondo, senza che lo stesso potesse neanche rendersi conto di quanto gli stava accadendo.





È necessario vivere pensando di dare tutto te stesso, di darlo oggi, di darlo sempre, di darlo nella
convinzione che domani…
… domani potresti già essere un bellissimo ricordo…

Con questa bella frase, che si trova all'inizio del libro, inizio la mia recensione.
Un libro che racconta una storia d'amore. Amore per una donna, ma soprattutto amore per la montagna. Salire fino alla cima, sedersi sulla sporgenza chiamata "terrazza nei cieli ", ascoltare il vento, unico rumore che si sente a quell'altezza, liberare la mente, riflettere e prendere appunti. È così che facciamo la conoscenza di Michele. Grazie alle sue riflessioni messe nero su bianco quando si trovava in quel luogo. E grazie a Greta, la sua adorata moglie. Sarà lei la voce narrante dei pensieri del marito e lo farà raccontando alla nipote Aurora che persona fantastica era il nonno. Un nonno che purtroppo non ha avuto la fortuna di conoscere.
A volte, invece, sarà Michele stesso a renderci partecipi delle sue riflessioni. Di come si sente quando è in cima alla montagna a contatto con le nuvole e con il vento che gli soffia sul viso.
Molto belle queste frasi prese dalle sue memorie:

Ascolta e impara ad ascoltare...
Cogli le sfumature delle frasi ed elabora in silenzio i loro contenuti...
Non pendere dalle labbra di nessuno e usa il tuo ragionamento per esprimere le tue opinioni...
Quando sai e hai ascoltato, soltanto allora puoi iniziare a parlare...

Mi è piaciuta questa storia. Mi sono emozionata e commossa a leggerla.
Il libro si legge velocemente grazie alla scrittura accurata, alla trama coinvolgente e a una descrizione dettagliata dei personaggi e dei luoghi. Infatti, in diverse occasioni, sembrava di vedere Michele che scalava la montagna, oppure seduto sulla terrazza con i piedi penzoloni intento a mangiare un panino o a scrivere sul suo quaderno. Per non parlare della casa in riva al mare... oppure di Greta, della figlia Lucia e della giovane Aurora. Le loro caratteristiche sono talmente dettagliate che sembra di averle vicine, di essere con loro mentre leggono le memorie del loro caro, o guardano un quadro dipinto da Lucia. E poi il vento. Il vento è, se si può dire, il protagonista principale di questo romanzo. Lo si può percepire: può essere impetuoso, oppure solo un soffio leggero che accarezza il viso, ma c'è.

Il vento soffiava ancora e, come in una danza tra le nuvole, le loro vite si erano abbandonate alle correnti,
trovandosi, perdendosi e ritrovandosi di nuovo.

Concludo consigliando la lettura di questo romanzo e complimentandomi con Emilio Brancadoro per aver scritto un libro che coinvolge e suscita emozioni.






Emilio Brancadoro nasce a Roma nel 1964, frequenta studi tecnici e si diploma come geometra. Nei primi anni 80 entra nell’Esercito italiano e prende parte ad alcune missioni nell’area del Mediterraneo, al rientro si specializza prima in programmazione informatica e successivamente in marketing di vendita e comunicazione aziendale in una multinazionale americana.
Pubblica il suo primo libro nel 2011, “Il bambino che ride alle statue” e in quello stesso anno partecipa a diversi concorsi e si aggiudica il Premio della critica nel Concorso letterario Un libro amico per l’inverno. Nel 2015 dopo la pubblicazione di dieci romanzi decide di dedicarsi alla creazione di un nuovo sistema di promozione editoriale e fonda la Community Social TraLeRighe. Nel 2017 organizza due Premi letterari nazionali oggi alla loro quinta edizione “Premio Emozioni” e “Premio Parole sotto l’albero”.

È presidente di un’organizzazione di eventi artistici e letterari, l’Associazione culturale Eterna. I principali eventi realizzati sono “Sulle note del tuo libro”, Auditorium Parco della musica di Roma, (2018), “Libri cinema e parole”, Isola del Cinema di Roma (2019), “Libri e benessere”, Orto botanico di Roma (2019), “BukItaly”, Online (2020) e “BukSummer”, Online (2020) e nel 2021 il Festival del Romance di Roma BukRomance..


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