Recensione: "Tutto per niente" di Nina Vanigli, edito Eroscultura Editore.
A cura di Monica Portiero.
Titolo: Tutto per niente
Autrice: Nina Vanigli
Genere: Narrativa erotica - Tradimento
Casa editrice: Eroscultura Editore
Disponibile in ebook a € 2,99
E in formato cartaceo a € 8,00
“Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi, poi ritornano, amori indivisibili, indissolubili, inseparabili…” recita una nota e struggente canzone di Antonello Venditti, e talvolta nella realtà, accade. Conoscersi, amarsi, da giovanissimi, quando per certe cose “è presto”, e poi ritrovarsi in età adulta, lasciare scorrere la passione erotica come un fiume in piena: travolgente, impetuosa. E dannosa, fino a diventare pericolosa. Tutti vorremmo avere sempre l’età della spensieratezza, invece, i doveri della vita ci impongono scelte che possono rivelarsi dolorose. Ma ne siamo certi? E se poi…?
Vietato ai minori di anni 18, e a chi non è innamorato dell’amore.
Fu un’indimenticabile estate.
Mara si trovò a trascorrere le vacanze in un posto diverso dal solito insieme ai genitori: era una ragazzina al primo anno di scuola superiore e stava provando a prendere coscienza di sé affrontando nuove esperienze, come quasi tutti gli adolescenti
Così, in modo semplice e con poche righe, Nina Vanigli, una delle mie autrici italiane preferite, ha attratto la mia attenzione sulla protagonista del suo romanzo rosa, sfumato di rosso passione, edito da ErosCultura.
Si parla di Mara, che ancora ragazzina sta per avere il primo risveglio dei sensi della sua vita.
Ma poi Mara cresce e perde il contatto con il suo primo amore.
Mara pensava a Silas. Aveva voglia di lui, cercava di attingere ai ricordi per richiamare ogni dettaglio di quella storia, ma si rese conto che le immagini fossero ormai vaghe, qualche fotogramma era nitido, qualcun altro sbiadito. Ciò che permaneva immutato, dovette riconoscere, era la voglia di averlo.
Questo romanzo mi ha consegnato il ricordo, l’amore di gioventù, l’emozione che non scordi mai, la riflessione: cosa accadrebbe se lo rivedessi? Le sensazioni sarebbero le stesse? O forse non proverei più niente?
Mara ha avuto la risposta: quando rivede Silas, la cotta della sua adolescenza, rimasta in sospeso nel suo passato, le fa fibrillare il cuore, l’attrazione si scatena dirompente, più forte che mai.
Al tempo odierno non sono più dei ragazzini, sono entrambi sposati, e anche abbastanza felicemente, eppure la libertà con cui decidono di godersi la passione mai sopita è totale.
Da lettrice, mi sono posta la domanda: anch’io, se avessi avuto nel mio passato una storia così indimenticabile, avrei voluto riviverla con lo stesso slancio privo di sensi di colpa dei due protagonisti?
La Mara del romanzo è indubbiamente una donna forte che non si fa condizionare ed è capace di gestire la sua storia parallela rimuovendo ogni ostacolo dalla sua mente.
Una scrittura nitida, coinvolgente, carnale.
E Nina descrive l’erotismo, quello vero.
Di lei dicono che sia l’autrice che parla di sesso come un uomo e a un certo punto della storia l’ho pensato anch’io.
La sessualità latente delle coppie narrate nel romanzo trova il suo carattere nel linguaggio spicciolo e alquanto compromettente, scelto dall'autrice per porsi con il suo lettore.
Devo dire che il romanticismo evapora un po’ di fronte alla contrapposizione dei desideri fisici che spingono i protagonisti a sperimentare l’amore fisico in modi differenti: è il caso di Loredana e Gloria. Il loro è un cammino alla scoperta di una nuova sfumatura di sensualità.
Scelse di non fare la doccia, per trattenere sulla pelle l’odore del loro amplesso, del cocktail dei loro umori. Silas la raggiunse per abbracciarla da dietro. Nudo.
“Ti prego, non rendere le cose ancora più difficili.”
“Hai ragione, mi rivesto anch’io.”
Come dicevo, il modo di scrivere di Nina mi piace davvero molto: lo ritengo semplicemente perfetto.
È il terzo romanzo di quest’autrice che leggo, pensate che il primo e-book della mia vita che ho comprato e letto è stato il suo e non mi ha mai delusa.
Di Nina apprezzo lo stile lucido, a volte un po’ crudo, tanto da farmi restare con gli occhi spalancati per qualche secondo a seconda della scena in cui mi sono immedesimata, e la capacità di farmi riflettere a lungo.
Anche dopo aver terminato Tutto per niente, che dovrebbe essere una lettura dalle sfumature rosa, mi è rimasto incollato un pensiero.
Viene prima l’attrazione fisica o viene prima l’amore?
Chissà se anche voi vi porrete la stessa domanda leggendolo…
❤️
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