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Franca Poli ha letto e apprezzato "La libreria delle storie rimaste"
dell'autrice Manuela Chiarottino, edito More Stories.
Autore: Manuela Chiarottino
Genere: Narrativa contemporanea
Casa editrice: More Stories
Disponibile in ebook a € 2,99
E in formato cartaceo a € 9,99
Da Londra a Bibery, un paesino di poche anime immerso nelle campagne inglesi.
Amabel non avrebbe mai pensato di finire proprio lì, a lavorare in una vecchia libreria… con tanto che i libri a lei proprio non piacciono, o meglio… le fanno molta paura. Ma Emily, la proprietaria della “Libreria delle storie rimaste”, è una cara vecchietta, dopotutto, che passa il tempo a sfornare biscotti e coccolare la sua banda di gatti. E Amabel non ha alternative, se non quella di adeguarsi alle bizzarrie dell'anziana libraia e dei suoi concittadini; tra cui l’affascinante Albert, il veterinario dagli occhi blu che sembra tanto determinato a vincere le ritrosie di Amabel e farle smettere una volta per tutte di portare vestiti costosi e tacchi alti.
Tra Amabel e Albert sono scintille dal primo incontro, ma sarà proprio lui, vedovo con due figli, a insegnarle a sorridere delle piccole cose e farle accantonare le abitudini un po’ snob della vecchia Londra.
Ma Amabel può davvero vivere a Bibery? Immersa nei libri e in un posto che pare sempre sull’orlo della bancarotta? Senza contare quelle strane cose che sembrano succedere di notte nella libreria e che le fanno intendere ci sia più di un mistero da svelare…
In un caleidoscopio di personaggi divertenti e stravaganti, tra biscotti pronti a cambiare sapore a seconda di chi li mangia, torte, libri, gatti e sorrisi prende vita una storia che profuma di amore e magia.
Che dire di questo libro se non che ho amato ogni pagina che ho letto. Già la trama, abbastanza insolita e originale, mi aveva catturato, ma più leggevo più me ne innamoravo.
La libreria delle storie rimaste è un racconto magico, dolce che ti fa fantasticare. È una storia che parla di amore, di rinascita, di paura, un racconto leggero che vi farà sognare insieme a Amabel e agli altri protagonisti, umani e felini. Non mi è risultato difficile immergermi nell'atmosfera di Bibery, piccolo paesino della provincia inglese dove tutti si conoscono e si sostengono. Uno di quei paesi con i cottage col giardinetto davanti, la staccionata bianca e dove non c’è la necessità di chiudere a chiave la porta di casa.
Il romanzo narra la storia di Amabel una ragazza che sin da piccola non riesce a leggere in pubblico e ha un difficile rapporto con i libri. In seguito, si scoprirà quando e perché ha iniziato a soffrire di bibliofobia, ovvero la paura che si ha dei libri.
Un giorno, dopo essere stata licenziata e con il contratto d'affitto che sta per scadere, su un giornale trova un annuncio di lavoro dove la proprietaria di una libreria cerca una commessa. Nonostante la sua fobia, decide di candidarsi e così, senza avvertire la madre e la zia, si imbarca verso questo piccolo paesino fuori Londra.
All'inizio le viene difficile adattarsi a uno stile di vita così lontano dal suo e capire quella dolce signora che gestisce la libreria a suon di torte e biscotti. Con il tempo però, grazie anche all'aiuto del giovane Albert e dei suoi due figli, riesce ad ambientarsi, ad andare oltre le sue paure, le insicurezze. E, quando la libreria è a rischio chiusura, sarà proprio lei la prima a rimboccarsi le maniche per far sì che quel posto che le sta tanto a cuore non chiuda.
I personaggi mi hanno conquistata. Ognuno di loro ha la propria personalità, il proprio carattere, ma tutti assieme formano una squadra vincente. Non mi è risultato difficile entrare in empatia con Amabel, la ragazza di città abituata a indossare tailleur e scarpe tacco dodici catapultata in una realtà a lei sconosciuta, dove tutti si conoscono, si aiutano l’uno con l’altro. In quel luogo assisteremo alla sua rinascita.
Mi sono innamorata di Emily, della sua libreria, dei suoi gatti e dei dolci appena sfornati. Ho adorato il sexy e vedovo veterinario Albert e i suoi splendidi figli: la dodicenne Margaret e il piccolo Paul, su una sedia a rotelle dopo l’incidente che ha provocato la morte della loro madre. Persino il burbero Joseph mi è risultato simpatico. Innamorato di Emily non ha il coraggio di dichiararsi. Sarà proprio Amabel ad aiutarlo.
E che dire dei quattro protagonisti felini che vivono con Emily e tutti con nomi di autori? Byron, Jane Austen, Shakespear, Edgar Allan Poe, nomi importanti per dei gatti che sono riusciti a farsi amare persino da una non propriamente amante dei micetti.
L’autrice ha descritto la cittadina di Bibery e la libreria in modo talmente dettagliato che sembrava di viverci, annusare il profumo dei libri, delle torte e dei biscotti sfornati da Emily…
La scrittura accurata, la trama ben delineata, i dialoghi veloci e i personaggi ben caratterizzati rendono la lettura piacevole e fluida. La narrazione avviene in terza persona. Il rapporto che si instaura tra Amabel e Albert viene costruito pagina dopo pagina poiché entrambi hanno una vita precedente alle spalle ma non negano a se stessi una seconda possibilità. La stessa cosa succede anche con altri due protagonisti della storia, Joseph e Emily.
Molto belle le poesie che si incontrano sia a inizio dei capitoli che nel corso della lettura.
Eccone una di Edgar Allan Poe:
Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte.
Questo libro ci insegna che non si deve mai perdere la speranza, a sapersi rimettere in gioco, credere nei segni del destino, ma soprattutto vivere la vita con spensieratezza e, perché no, con un pizzico di magia.
Faccio i miei complimenti a Manuela Chiarottino per aver saputo costruire una storia dolce come i biscotti, le torte e il thè di Emily e creato dei personaggi, sia umani che felini, interessanti e positivi. Oltre ad avere ambientato il tutto in un luogo dove si respira un’atmosfera magica.
Se desiderate una lettura rilassante allora consiglio di leggere questo libro.
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