martedì 12 marzo 2024

RECENSIONE "LUCIFERO SI RACCONTA" di Stefano Napolitano

 

Buongiorno follower!
Recensione "Lucifero si racconta" di Stefano Napolitano, edito 
Letteratura Alternativa Edizioni. A cura di Andrea Macciò.



Autore: Stefano Napolitano

Genere: Narrativa


Disponibile in formato cartaceo a € 15,10

Contatti autore: Facebook - Instagram 



TRAMA:

Tra realtà e immaginazione, lettere e numeri, atmosfere di gioia e di ira, di scherzo e di rivendicazione. Che sia fantastico il quotidiano. Avanzino demoni, streghe, ciclopi, mostri, fauni, eretici. Gli amanti. Si reinventi l’Amore. Si racconti del Nuovo Avvenire. E’ ora di Verità, di Festa, di Trionfo. Si scateni l’Inferno! 

Lucifero si racconta di Stefano Napolitano è un’opera molto singolare. Una scrittura iniziata nel 2009 e portata a termine, secondo quanto affermato dall’autore, nel periodo del lockdown quando ha deciso di provare a pubblicare il suo manoscritto per Letteratura Alternativa Edizioni (il secondo dopo la raccolta di poesie “Pensieri di seconda scelta”).
Nella premessa l’autore ci chiede di abbandonare pregiudizi, certezze, fretta e convenienza ed entrare nello spirito di questo libro, breve, ma intensissimo.
Si parte davvero dal principio, dalla creazione del mondo. Lucifero che, come sappiamo, è un Angelo caduto per la sua ribellione alla divinità che lo ha creato, afferma di essere stato la prima Creatura di Luce concepita a immagine e somiglianza di Dio. Dal principio Lucifero si mostra refrattario all’idea di dover obbedire in maniera incondizionata a colui che lo ha creato e ricostruisce dal suo punto di vista l’episodio biblico di Adamo ed Eva. Perché all’umanità dovrebbe essere stata negata la conoscenza e l’avvicinamento a una condizione di divinità? La ribellione di Lucifero provoca la sua caduta: ma non ci dobbiamo immaginare l’Inferno della Divina Commedia di Dante, perché l’inferno raccontato da Stefano Napolitano è la terra stessa.
E così l’autore ci presenta una controstoria del mondo dal punto di vista del “cattivo” e dell’Angelo Ribelle.
Il libro è una potente metafora della comunicazione e del potere, nel quale l’aspetto “religioso” e la lotta tra il Dio biblico e il suo rivale ribelle Lucifero assume dei toni fortemente simbolici. Quello che l’autore mette in discussione tramite le parole del suo Lucifero che si racconta è l’elogio dell’obbedienza, della passività, della sottomissione a regole forse volutamente insensate, della narrazione di una storia scritta per secoli dai vincitori di turno. 

Insorgete contro le regole effimere del gioco come il primo giorno di ribellione.

Attraverso le parole di Lucifero, l’autore mette in discussione quel potere politico, religioso e comunicativo che proprio nel periodo della pubblicazione del libro sembrava essere arrivato a un punto di non ritorno.

State consegnando le vostre vite, le vostre anime e il vostro destino con un’arrendevolezza senza precedenti.

Impreziosito da una bellissima cover, con visione “in negativo” nel senso fotografico, con una ragazza che interpreta l’Angelo Caduto e l’umanità che se ne allontana, Lucifero si racconta è per molti versi un libro “disturbante” perché il suo obbiettivo è proprio quello di instillare il dubbio e spingere l’umanità al ragionamento autonomo e a scoprire e ricercare la scintilla divina che contiene, invece che limitarsi a un’obbedienza acritica e soffocante a sistemi di regole che la soffocano. Un libro da leggere dal punto di vista simbolico, molto coinvolgente e caratterizzato da una scrittura breve ed essenziale. L’ideale sarebbe leggerlo in un’unica soluzione per riuscire a comprenderne lo spirito.


Nessun commento:

Posta un commento