martedì 29 luglio 2025

RECENSIONE "VELENI, ORE BUCHE E BASSOTTI NANI" di Maria Letizia Musu

 

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Recensione: "Veleni, ore buche e bassotti nani", secondo volume della serie "Delitti e ore buche" dell'autrice Maria Letizia Musu. A cura di Silvia Cossio.


Autore: Maria Letizia Musu

Serie: Delitti e ore buche Vol.2

Genere: Cozy Mystery

Disponibile in ebook a € 2,00 
A breve anche in formato cartaceo 

Contatti autore:  Facebook - Instagram 



TRAMA:

Una nuova indagine per la coppia di investigatrici amatoriali più imprevedibile del giallo italiano. Autoconclusivo.

La professoressa Bianca Contini credeva di aver chiuso con i delitti, mentre la collega Giovanna Pintus aspettava solo che qualcun altro fosse ammazzato per poter dar il via a una nuova indagine. E così, quando un sabato mattina il dirimpettaio di Bianca, il signor Ruggero Garau, viene trovato morto nel suo letto, Giovanna è al settimo cielo, mentre Bianca vorrebbe non immischiarsi.
La morte di Garau, però, appare da subito sospetta, e le due professoresse non potranno esimersi dall'indagare. Con il consueto mix di ironia, intuito e spirito d’iniziativa, si rimetteranno in moto, tra pettegolezzi condominiali, segreti ben nascosti e strane coincidenze che iniziano ad accumularsi.

"Poteva morire chiunque, in un’altra parte della città, e invece no! Il morto, rifletti, è a due metri dal tuo appartamento. E questo è destino che tu riveda Mancini, perché da sola non riesci a trovarti un uomo e, dunque, ci vuole un morto, capisci?"

Lettura perfetta per chi ama i misteri con un tocco di umorismo, ambientazioni familiari e protagoniste brillanti e imperfette.



Ruggero Garau è la vittima di questo nuovo episodio della serie “delitti e ore buche” di Maria Letizia Musu, ambientato a Quartu Sant’Elena. Una persona non propriamente socievole, non troppo ben voluta, da settimane destinataria di minacce scritte anonime.
Un nuovo caso per Bianca Contini e Giovanna Pintus, colleghe e amiche che condividono l’appartamento, nonché coinquiline dell’uomo. Ed è proprio il loro condominio il teatro del crimine, dove i “sospettati” non mancano. Infatti, se l’ambiente scolastico, nel precedente capitolo, offriva ampio margine tra personaggi e storie di vita, lo stesso succede nel contesto abitativo, dove tra screzi e riunioni di condominio si può spaziare. Nuove figure, dunque, calcano la scena: Sergio Ambu, capo condomino, un uomo poco incline ai convenevoli, Agata Floris, l’inquilina del primo piano e la sua cagnolina Katia, Marco Contu, del secondo piano, Costantino Marroccu, generale in pensione, Maria, signora delle pulizie messicana, e Pippo Baudo, il cane della vittima, un bassotto nano socievole come il suo padrone.
Senza nulla togliere alle vecchie, eh! Ritroviamo Cassandra, amica e coinquilina veggente, che aveva aiutato a risolvere il caso dell’omicidio del collega Salvo Rizzo e che, anche in questo episodio, contribuisce alla cattura del colpevole; Mario, il bidello che sa tutto e conosce tutti, altro elemento utile alle indagini; i componenti del Commissariato: il Vice Ispettore Matteo Mascia, il medico legale Sanna e naturalmente l’affascinante Vice Questore Antonio Mancini. 

Voglio dire, poteva morire chiunque, in un’altra parte della città, e invece no! Il morto è a due metri dal tuo appartamento ed è il destino che tu riveda Mancini, perché da sola non riesci a trovarti un uomo, ma ci vuole un morto, capisci? Un morto!
Vuoi compiere una strage prima di capire che siete fatti uno per l’altra?

D’altronde, due cadaveri in un quadrimestre... Le protagoniste iniziano a fare concorrenza alla signora Fletcher 😂
Breve romanzo autoconclusivo, di cui, però, sarebbe utile leggere anche il primo volume per capire meglio certe dinamiche, approfondire la conoscenza dei personaggi ed entrare in sintonia con loro. Inoltre, sebbene questo episodio si chiuda, lascia aperta la strada a un seguito, che non nego di attendere con impazienza. Quindi, cara Maria letizia Musu, datti da fare! 😁😉
Un cozy mystery che fa il suo dovere, dando vita a una lettura piacevole, fresca, condita con la tipica ironia dell’autrice - caratteristica che apprezzo molto -, che consiglio.


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