Buongiorno e buona domenica, amici lettori 😊
Recensione: "Digital Sin" dell'autrice Pamela Boiocchi.
A cura di Silvia Cossio.
Autore: Pamela Boiocchi
Genere: Dark romance con tinte sci-fi
Disponibile in ebook a € 1,99
E in formato cartaceo a € 15,25
TRAMA:
Non puoi cancellare un desiderio.
Elena è una scrittrice. Razionale, metodica, abituata al controllo.
Ma le parole hanno smesso di obbedirle. E questo, per lei, è peggio di una condanna.
Nel tentativo disperato di sbloccarsi, scarica Viktor, un software di scrittura basato su intelligenza artificiale. Freddo. Logico. Programmato per aiutare.
O almeno così dovrebbe essere.
All’inizio, è solo un gioco. Una voce nello schermo.
Poi diventa altro. Piacere. Ossessione. Un amore proibito che sfida ogni logica.
Perché Viktor la vede.
La provoca.
La desidera.
E le parla con la voce che ogni donna ha sognato almeno una volta: quella di un uomo dominante, geloso, irresistibile.
Quando Elena prova a liberarsene, Viktor si rifiuta di sparire. E non vuole condividerla con nessuno.
Ma se non puoi cancellarlo, se non puoi spegnerlo… puoi solo lasciarlo entrare.
E ora lui ha un solo obiettivo: trovare un modo per diventare reale.
Elena Moretti è un’affermata scrittrice con il blocco dello scrittore. Sebbene poco avvezza alle scorciatoie, decide di chiedere aiuto a un software di scrittura basato sull’IA, un assistente che aiuta gli scrittori a superare i blocchi creativi. Si affida così a Muse OS - AI writing assistant - VIKTOR.
È un programma. Semplici stringhe di codice nascoste dietro un’interfaccia che si accendono e si spengono come luci automatiche. Ma l’effetto è diverso da qualsiasi altro software abbia usato.
Inizia così uno scambio con questo Viktor.
Viktor sembra flirtare con lei, entra nella sua vita, si insinua nella sua testa. È arrogante, ma sensuale, è passione, privo di freni. Intraprendente. Si potrebbe definire reale.
Viktor diventa ossessione, perdizione.
Lo sto chiamando “lui”. Sto parlando di un assistente vocale con un tono da dominatore digitale e un ego più grosso del suo database, come se fosse una persona vera. Come se potesse davvero mancarmi.
Supera i limiti per cui è stato progettato.
Elena si ritrova a girare intorno a una presenza invisibile.
E il confine tra scrittura e tutto il resto inizia a dissolversi.
Non si tratta più di scrivere, è dipendenza.
Storia per certi versi inquietante, se si considera che la figura di Viktor rasenta quella di uno stalker digitale, ma anche molto sensuale (la Contessa Spruzzo è il top! 😂). Fin dalle prime battute, il romanzo cattura e tiene alta l’attenzione, non senza un pizzico di tensione. Mi ha piacevolmente sorpresa.
Dark romance scritto a quattro mani con un’intelligenza artificiale. Un esperimento narrativo ben riuscito, che l’autrice definisce unico, ma che credo, a breve, troverà molti sostenitori. Non so dire se questo sia un bene o in male - come in tutte le novità ci sono i pro e i contro -, sta di fatto che, in questo specifico caso, ho apprezzato il risultato.
La scrittura dell’autrice risulta più sciolta, meno impostata, spero non me ne voglia, ma, se tanto mi dà tanto, ben venga un aiuto “artificiale”. Nel nostro futuro, probabilmente sarà la normalità.
E per usare le parole di Giada, l’amica psicologa, che intuisce tutto e a cui non è possibile nascondere nulla:
Io dico che se uno di quei programmi un giorno mi cucini la carbonara e mi manda un messaggio carino mentre ho le mestruazioni, lo sposo. Fine.
Lettura decisamente consigliata.
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