venerdì 23 giugno 2017

RECENSIONE "TUTTI I FIORI DEL MIO GIARDINO" di Laura Cialè


Buon pomeriggio follower!
Luc Cel ha letto "Tutti i fiori del mio giardino" di Laura Cialè 😃








Titolo: Tutti i fiori del mio giardino
Autore: Laura Cialè

Casa editrice: Edizioni Anicia

Disponibile in ebook a € 2,99 
e in formato cartaceo a € 15,00







TRAMA:


Rosa è una trentenne semplice e riservata che conduce un’esistenza opaca, abitudinaria, lontana dall’ebbrezza della movida odierna, nonostante abiti a Roma e nientemeno che a Piazza di Spagna.

La sua unica passione sono le piante e i fiori. Ad un tratto la sua vita viene repentinamente travolta dall’incontro casuale con Pablo, giardiniere gitano. E’ immediato per lei decidere di passare dal grigiore del suo ufficio alla prospettiva di raggiungerlo in Andalusia. La sua scelta, però, viene messa a dura prova da una serie di circostanze che si incrociano con le vicissitudini di altri personaggi, familiari e amici anche di etnia rom, coinvolti in un evento drammatico: la sparizione di due bambini la cui realtà vitale è già segnata dalla crudele ricerca della sopravvivenza. 
I sentimenti dei personaggi femminili costituiscono il filo conduttore della storia, soprattutto quando Rosa giunge alla scoperta che ognuno di essi possiede il nome di un fiore. Tutti i nomi del giardino di Pablo, ma non solo.
Amore e sofferenza si snodano nell’altalena dei rapporti dei due protagonisti con le storie del loro passato fino ad arrivare a compimento. Schiacciato dagli eventi, il gruppo solidale si spezza e ognuno torna alla propria individualità ma Rosa e Pablo conservano dentro di sé un eco di sottofondo scandito dalle rime del poeta Garcia Lorca.
Un romance attuale, a volte ironico, che incuriosisce il lettore per il ritmo serrato da fiction, la cui narrazione offre una fotografia del “giardino antropologico” contemporaneo, fatto di amore ma anche di dura realtà di relazione interculturale, di temi sociali, di colpi di scena affrontati con fragilità dalla generazione postmoderna. 




IL PARERE DI LUC CEL:


Questo romanzo ha in sé tutti i tipi di amore e sentimenti, sviscerati attraverso tanti personaggi, ognuno col nome di un fiore.


La prima che incontriamo è Rosa intorno a lei si costruisce la vicenda di questo libro.
Lei, donna dall’esistenza noiosa e piatta, si trova a dover scegliere cosa è giusto e se davvero vuole continuare la sua esistenza in modo così anonimo. Da una parte la aiuta l’incontro con Pablo, affascinante gitano, con lui si lascia andare, scoprendo la donna che vuole essere.
Amore e solidarietà girano vorticosi insieme alla vicenda.
Delizioso il personaggio di nonna Violetta che si prende cura non solo della nipote. Donna forte che ha affrontato la sua vita con la determinazione di un ariete. (Mi è piaciuta tantissimo, la preferisco a tutti gli altri in assoluto).
Tra queste pagine si riscopre un popolo di nomadi difficile, con una sua realtà che stenta a incontrarsi con la società comune.
I problemi degli abusi sulle donne è anche presente in tutta la sua crudeltà.
Tutto si scontra in un realistico scoprire che non tutti i sogni si realizzano.
Un tocco dolce amaro, con uno stile evocativo ambientato soprattutto in una Roma dei nostri giorni.
Tutto in poche pagine scorrevoli. Mi colpisce molto la capacità di sintetizzare di questa autrice che riesce a fare un quadro degli anni cinquanta in poche righe, attraverso gli occhi dei ricordi.
Un mondo di personaggi tutti diversi, alcuni divertenti altri inquietanti, ma tutti da scoprire. 





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