Buongiorno follower!
Linda Lercari ci parla di "Invisibile", la sua ultima fatica letteraria 😊
Titolo: Invisibile
Autore: Linda Lercari
Casa editrice: Bookabook
Disponibile in ebook a € 7,99
e in formato cartaceo a € 10,00
Pagina autore: Linda Lercari
TRAMA:
Un'ondata di delitti sembra oscurare i grigi grattacieli della metropoli: un killer senza pietà falcia manager, magnati, stelle dei media, politici, signori della guerra e del petrolio, mafiosi. Uomini potenti con nemici ancora più potenti. Tutti muoiono con un colpo infallibile, preciso, in mezzo agli occhi. La firma di un sicario che nessuno riesce a bloccare, che agisce alla luce del sole ma non è visto da nessuno. Tutta la polizia lo bracca. Tutta tranne John Ross, ispettore dalla carriera spezzata, abbandonato da tutti, senza amici o parenti e solo con la bottiglia per compagna. Un ispettore dalla mente raffinata offuscata dal fuoco della rivalsa, una fiamma che arde costantemente alimentata dall'alcol. Altrove un progetto a lungo termine che ha bisogno di denaro, troppo per essere finanziato onestamente.
Queste le regole di una caccia all'uomo dall'esito inconcepibile, perché neanche l'amore può comandare una fede così grande, così totale. Fra il cemento e la notte nelle strade non c'è posto per un Salvatore, ma per una Beretta 747 stretta da un pugno... invisibile.
DICE L'AUTRICE:
Invisibile, il thriller che non è un thriller. Una frase
bizzarra che nasconde due progetti. Quando studiavo alle superiori rimasi
affascinata da Pirandello e dal suo concetto di maschera. Questo mi ha
accompagnata per tutto il percorso creativo e anche adesso continuo a esserne
influenzata. Con “maschera e volto” ho dato vita a molti racconti e persino
L'ombra di cenere altro non è che l'eterno scontro fra ciò che vediamo e ciò
che è.
In questo romanzo vediamo estremizzarsi la condizione di
maschera. Le persone attorno a noi hanno tutte lo stesso significato? La stessa
importanza? No. Non lo facciamo certo con intenzione, ma difficilmente ci
possiamo ricordare di un bigliettaio, di un lavapavimenti o di un poliziotto
che passa per strada. La divisa “fa” il personaggio e in questo tendiamo a
uniformare le persone per categorie.
In Invisibile un killer spietato si aggira in una cittadina
americana e compie delitti importanti riscuotendo grosse somme di denaro.
Nessuno lo vede anche se cammina alla luce del sole. I punti di forza
dell'assassino sono una mira ineccepibile e una grande capacità di
trasformarsi, di travestirsi.
Il secondo progetto è legato all'amore. Cosa si è disposti a
fare per amore? Chi ormai mi segue da tempo avrà capito che questo sentimento,
per me, è motivo di scelte drastiche e spesso sofferte. Per amore i miei
personaggi sono disposti a tutto, anche a sacrificare se stessi. L'amore ideale
non è solo per un uomo o una donna, può essere anche per le creature più
indifese del pianeta. Ed è questo
sentimento che spinge una persona come il killer a compiere tali e tanti
delitti. Uccidere per amore, un controsenso, forse, ma per una mente provata ed
esasperata come la sua non ci sono altre vie d'uscita.
In Invisibile i personaggi principali sono tre. John Ross,
un uomo affascinante, bello e dannato, la cui carriera nella polizia è stata
stroncata da colleghi corrotti. Charlotte, una brutta e scialba segretaria che
affronta la vita con noncuranza e pazienza e, infine, il killer. John spera di
riuscire a catturarlo per riabilitare la sua posizione mentre, per motivi che
neppure lui riesce a spiegarsi, si sta innamorando di Charlotte nonostante non
sia bella, nonostante sia l'oggetto preferito dello scherno dei colleghi. Però
la donna sa essere quello che John non è: tranquilla, serena, come se il mondo
attorno a lei non fosse che poca cosa, come se il quieto vivere fosse l'unica
certezza. Di due cose John ha bisogno:
l'amore di lei e poter catturare il killer Invisibile.
Edito da Bookabook il romanzo conta già circa duecento
lettori che hanno aderito alla campagna di crowdfounding. La Casa Editrice
seleziona i romanzi – ed è una selezione abbastanza dura costituita da tre
passaggi – quindi parte con il crowdfounding. Nel mio caso sono stata
supportata da un gruppo di attori molto validi del TOF -Testo Originale a
Fronte – artisti attivi in Versilia che hanno letto alcuni capitoli dando vita
e voce ai personaggi.
ESTRATTO:
Continuava a non
capire come potesse sentirsi tanto attratto da quella donna. Era brutta,
proprio brutta, scialba e grassa. Eppure per lui era un’oasi di pace. Un porto
calmo durante la terribile tempesta. Pensò che si sarebbe perso volentieri in
mezzo a quegli enormi seni.
Masticò in silenzio. Biscotti. Come un ragazzino! Ah!
Che ridere! Però avevano un buon sapore e lo fecero sentire meno solo, meno
abbandonato.
"Buoni, grazie, ma non avrebbe dovuto disturbarsi."
Lei sorrise, non disse nulla e portò via la tazza vuota.
Tornò a concentrarsi sulla foto del presentatore assassinato. Un altro
colpo magistrale, stavolta persino derisorio nei confronti della polizia.
Oppure il killer aveva voluto dire che la vittima era un pagliaccio, anche
quest’ipotesi non era priva di fondamento. Pensò che per quanto riguardava la
scelta delle vittime era perfettamente d’accordo.
Probabilmente, se
avesse potuto, gli avrebbe perfino dato un premio.
Il caffè non era
sufficiente, aveva davvero bisogno di bere. Decise di uscire, due passi gli
avrebbero schiarito le idee. Prese l’impermeabile e
sbatté la porta con forza, non si accorse che Charlotte stava rientrando con
una pratica e la travolse.
Inaspettatamente la
donna fece uno scarto repentino di lato
e a finire a terra fu lui, la bocca aperta dallo stupore.
"Si è fatto male, direttore?"
L’umiliazione di essere aiutato a rialzarsi.
Balbettò delle scuse
raffazzonate, poi un lampo gli attraversò la mente. Non voleva bere da solo,
era la solitudine che lo stava
massacrando.
"Signorina, posso scusarmi per l’inconveniente
offrendole un drink?"
Mentre parlava si diede
dell’idiota. Aveva appena bevuto il caffè che proprio lei gli aveva portato.
Inoltre tutto l’ufficio, in un istante, si era pietrificato alle sue parole.
Nessuno si scusava mai con Charlotte, figurarsi offrirle qualcosa.
E lei sorrise, sorrise benevola come una specie di fatina gigantesca,
una sorta di Campanellino da cento chili,
e accettò.
Sembrava aver capito
ogni suo bisogno, ogni suo imbarazzo.
Forse percepiva anche la sua nascente, e impellente, dipendenza
dall'alcool.
"Se mi accompagna a prendere un centrifugato accetterei
volentieri, sto effettivamente morendo di sete."
Uscirono dall’ufficio con mille occhi piantati sulla schiena, ma
Charlotte aveva un torace così largo che avrebbe potuto reggere le frecce di
mille arcieri e lo avrebbe potuto proteggere da qualsiasi attacco. Lei aveva
“le spalle larghe” e non in senso metaforico. Lo testimoniava la camicetta
quasi sul punto di scoppiare.
Uscirono e fu lei a voltarsi per un istante a guardare i colleghi. Un
lampo breve che nessuno catturò. Un guizzo in fondo agli occhi. Qualcosa di
lontano e indecifrabile, ma era qualcosa.
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