giovedì 18 gennaio 2018

INTERVISTA A NORA COCIAN



Buongiorno follower!
Ben ritrovati con le nostre interviste del giovedì.
Ospite graditissima di oggi è NORA COCIAN... Non capisco perché il correttore automatico continui a modificarmi il suo nome in "cocaina" 😑 Spero solo che la sua intenzione sia quella di suggerire che leggere i suoi libri è come una droga, che sono talmente belli da dare assuefazione... In ogni caso, se trovate quella parola da qualche parte, sia chiaro che qua l'unica cosa che "spacciamo" sono i libri, eh? 😂😂 Spaccio legale, beninteso... Tornando alla nostra protagonista di oggi, che abbiamo rischiato di perdere tra sostanze stupefacenti e pirateria... 😂😂, leggete l'intervista che le abbiamo fatto e poi, come al solito, spostiamoci  tutti insieme nel gruppo delle harmonyne dove Nora avrà tutta la giornata a disposizione per parlarci di sé e dei suoi lavori.






INTERVISTA A NORA COCIAN:




Raccontaci qualcosa di Nora 😊Parlaci del percorso che ti ha portato a essere quella che sei oggi.

Vivo a Roma anche se le mie origini sono abruzzesi, sono sposata e madre di una figlia, ho una laurea in lingue e letterature straniere, ho insegnato e ho lavorato presso uno studio legale. Amo il cinema e il teatro, adoro camminare molto e viaggiare e naturalmente leggere. Mi piace il romance anche se non anelo al lieto fine a tutti i costi.  


Da dove nasce la tua passione per la scrittura?

La mia passione per la scrittura nasce dal desiderio di voler raccontare le storie che mi piacciono. Ho molte amiche che scrivono, da loro ho imparato molto e ricevuto molti consigli quando ho deciso di mettermi alla prova. All’inizio ho riflettuto molto su cosa avrei voluto scrivere. L’idea è diventata concreta un pomeriggio di marzo di cinque anni fa: mi trovavo a passeggio con le mie amiche, sempre loro, quando decidemmo di creare una trama insieme. In meno di mezz’ora avevamo buttato giù le linee generali della storia e deciso i protagonisti. Ho impiegato tre anni per scrivere il primo romanzo, non è stato facile ma alla fine ci sono riuscita.


Come vedi il futuro dell'editoria? Self o CE? E-book o cartacei? E tu cosa preferisci?

I libri sono come il pane, non se ne può fare a meno, che si tratti di e-book o di cartaceo non fa differenza, l’importante è leggere secondo il proprio gusto. Personalmente adoro tutti e due i modi, di solito compro i cartacei dei romanzi che ho letto sul kindle e che mi hanno entusiasmato. Mi piace vederli nella mia libreria. Self o CE? Qualche anno fa ero convinta che la qualità di un romanzo dipendesse dal fatto di essere pubblicato da una casa editrice. Ma non è così, anche nel mondo del self, infatti, ci sono dei romanzi validi. Certo potersi pubblicare da soli è un bel vantaggio, i tempi sono ottimizzati, non si devono aspettare mesi per ottenere il placet e l’unico giudizio che conta è quello dei lettori. È anche vero però che solo attraverso una CE si può raggiungere una vasta platea e il traguardo sperato. Io sono partita come self ma non mi dispiacerebbe un giorno vedere un mio romanzo sulle bacheche delle più grandi librerie. A chi non piacerebbe? Non nascondo però che essere self mi dà una certa libertà di movimento che non avrei con una CE.


Genere storico, paranormal, erotico... Scelta dettata dal mercato? Quanto può condizionare?

Sono dell’idea che scrivere deve essere un piacere e non una costrizione per cui non penso sia giusto farlo seguendo la moda. l’importante non sta nel genere che tira al momento quanto piuttosto nella validità dell’idea. Se una storia è buona, va in ogni tempo, non importa il genere ma il soggetto. Insomma è il gusto personale a fare la differenza e a decretare o meno il successo di un romanzo. Io amo la letteratura erotica, lo storico, il romantic suspance, il paranormal e poco il fantasy.


Perché la gente dovrebbe comprare i tuoi libri?

Bella domanda! Per conoscere una storia diversa, a tratti fuori dagli schemi, con una struttura particolare. Nei miei romanzi non ci sono solo due protagonisti ma sei (tre fratelli Mac Talbot e i rispettivi partner) e le loro storie vengono portate avanti contemporaneamente in ogni romanzo. Si tratta di una saga familiare in cui niente è come sembra. Le vicende della Mac Talbot family sono un mix di romanticismo, sensualità, erotismo e thriller. La suspance è assicurata così come la passione.  


Faresti mai compromessi per arrivare al successo?

Ora come ora ti dico di no. Sono convinta delle mie idee, quando creo una storia mi pongo delle domande: sarà credibile? È giusto che i personaggi si muovano in un modo piuttosto che nell’altro? Se mi trovassi al posto del protagonista quale sarebbe la mia reazione di fronte a un evento particolare? Ecc. ecc. Solo dopo aver risposto ed essermi convinta di ciò che dico comincio a scrivere. Perché dovrei scendere a compromessi? No, mi piace di più essere coerente con le mie idee. Certo, magari nell’altro caso potrei avere un seguito maggiore, chi lo sa, però snaturerei me stessa e non so quanto questo sia giusto.


Il tuo sogno nel cassetto.

Un giorno scriverò uno storico. Ho già scritto la trama e scelto i personaggi, la location e il periodo storico. È progetto che ho in mente da molto e muoio dalla voglia di metterlo nero su bianco. Ci tengo molto perché mi riguarda da vicino ma non voglio svelare di più… Chissà quel giorno arriverà prima o poi.


Parlaci del tuo ultimo lavoro.

A settembre scorso ho pubblicato l’ultimo atto della trilogia della saga della Mac Talbot Family, IL FUOCO DEL RISCATTO. Chi ha letto i precedenti volumi, IL FUOCO DELLA VERITA’ e IL FUOCO DELL’INGANNO troverà qui le risposte ai molti quesiti irrisolti. La trama è presto detta: Con Gladys ancora dispersa, tocca a Roscoe Mac Talbot sostituire la sorella a capo dell’azienda di famiglia e portare avanti il lavoro al cantiere accanto al fratello Damian.
La mancanza di notizie dall’Italia non fa altro che acuire i malumori e la tensione tra tutti i componenti della famiglia. Chiara, preoccupata per il cugino Matt, attualmente sospeso dal lavoro, non si risparmia e continua ad aiutarlo, mettendo così in pericolo la gravidanza già a rischio. Damian è ai limiti della depressione, si ritiene responsabile del rapimento della sorella. Inoltre, il ritorno inaspettato della zia Abigail al castello, dopo una lunga assenza, riporta a galla drammi e tradimenti mai dimenticati e riapre vecchie ferite.
All’improvviso Gladys si ripresenta a casa dopo essere stata rilasciata in circostanze misteriose, tra lo stupore generale rivela di essersi sposata. La notizia coglie tutti di sorpresa e porta sconcerto e incomprensione nella famiglia.
Le indagini sul suo rapimento vengono affidate al giovane procuratore Connor Campbell, nuovo di Blanthyre, che entra subito in conflitto con Matthew, ormai messo in ginocchio dalle ultime novità.
Gleason, però, non si dà per vinto, ha bisogno di capire e di parlare con Gladys per conoscere la verità sul suo matrimonio. L’incontro tra i due si rivela drammatico: Gladys è tentata e combattuta ma dopo un accenno di cedimento lo respinge definitivamente. Non potrà esserci alcun futuro per loro perché lei è incinta.
Ma le sorprese non sono finite: durante il consiglio d’amministrazione Gladys, tornata di nuovo al lavoro, sconvolge tutti nominando Saverio come nuovo amministratore delegato della Mac Talbot Industries. Roscoe e Damian reagiscono male alla notizia, non accettano che il figlio del loro acerrimo nemico Sean Logan guidi l’azienda di famiglia. La guerra tra di loro è inevitabile.
Intanto a Blantyre viene ritrovato il cadavere di una donna. Il procuratore Campbell si ritrova tra le mani una bella gatta da pelare anche perché tutti gli indizi riconducono ai Mac Talbot.
La scoperta di nuove prove e il susseguirsi di colpi di scena rendono il mistero intorno alla vicenda sempre più fitto man mano che ci si avvicina al giorno del processo.


Progetti per il futuro?

Sì, ancora un romantic suspence, uno romanzo unico, ambientato a Roma. I personaggi daranno vita a una storia complessa che si svilupperà tra passato e presente.  


Quanto è importante per te l'amore? Credi che nella vita reale esista il lieto fine?


L’amore è vita, non si può vivere senza. È il motore che ci permette di alzarci la mattina, ci fa trascorrere la giornata a lavoro o a casa, ci permette di affrontare il mondo e superare le contrarietà. Ci rende felici, ci fa piangere o ridere, litigare, cantare, insomma, vivere. È importante per tutti noi. E il lieto fine non è altro che la conseguenza delle nostre azioni, è un punto di vista e nasce dall’ottimismo e dalla speranza. Quindi esiste, altro che, anche se non è detto che si debba parlare per forza di “… e vissero felici e contenti!” 



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