Buongiorno follower!
Ben ritrovati con le nostre interviste del giovedì.
Ospite graditissima di oggi è NORA COCIAN... Non capisco perché il correttore automatico continui a modificarmi il suo nome in "cocaina" 😑 Spero solo che la sua intenzione sia quella di suggerire che leggere i suoi libri è come una droga, che sono talmente belli da dare assuefazione... In ogni caso, se trovate quella parola da qualche parte, sia chiaro che qua l'unica cosa che "spacciamo" sono i libri, eh? 😂😂 Spaccio legale, beninteso... Tornando alla nostra protagonista di oggi, che abbiamo rischiato di perdere tra sostanze stupefacenti e pirateria... 😂😂, leggete l'intervista che le abbiamo fatto e poi, come al solito, spostiamoci tutti insieme nel gruppo delle harmonyne dove Nora avrà tutta la giornata a disposizione per parlarci di sé e dei suoi lavori.
INTERVISTA A NORA COCIAN:
Raccontaci qualcosa di Nora 😊Parlaci del percorso che ti ha portato a essere quella che sei oggi.
Vivo
a Roma anche se le mie origini sono abruzzesi, sono sposata e madre di una
figlia, ho una laurea in lingue e letterature straniere, ho insegnato e ho
lavorato presso uno studio legale. Amo il cinema e il teatro, adoro camminare
molto e viaggiare e naturalmente leggere. Mi piace il romance anche se non anelo
al lieto fine a tutti i costi.
Da dove nasce la tua passione
per la scrittura?
La
mia passione per la scrittura nasce dal desiderio di voler raccontare le storie
che mi piacciono. Ho molte amiche che scrivono, da loro ho imparato molto e
ricevuto molti consigli quando ho deciso di mettermi alla prova. All’inizio ho
riflettuto molto su cosa avrei voluto scrivere. L’idea è diventata concreta un
pomeriggio di marzo di cinque anni fa: mi trovavo a passeggio con le mie
amiche, sempre loro, quando decidemmo di creare una trama insieme. In meno di
mezz’ora avevamo buttato giù le linee generali della storia e deciso i
protagonisti. Ho impiegato tre anni per scrivere il primo romanzo, non è stato
facile ma alla fine ci sono riuscita.
Come vedi il futuro
dell'editoria? Self o CE? E-book o cartacei? E tu cosa preferisci?
I
libri sono come il pane, non se ne può fare a meno, che si tratti di e-book o
di cartaceo non fa differenza, l’importante è leggere secondo il proprio gusto.
Personalmente adoro tutti e due i modi, di solito compro i cartacei dei romanzi
che ho letto sul kindle e che mi hanno entusiasmato. Mi piace vederli nella mia
libreria. Self o CE? Qualche anno fa ero convinta che la qualità di un romanzo
dipendesse dal fatto di essere pubblicato da una casa editrice. Ma non è così,
anche nel mondo del self, infatti, ci sono dei romanzi validi. Certo potersi
pubblicare da soli è un bel vantaggio, i tempi sono ottimizzati, non si devono
aspettare mesi per ottenere il placet e l’unico giudizio che conta è quello dei
lettori. È anche vero però che solo attraverso una CE si può raggiungere una
vasta platea e il traguardo sperato. Io sono partita come self ma non mi
dispiacerebbe un giorno vedere un mio romanzo sulle bacheche delle più grandi
librerie. A chi non piacerebbe? Non nascondo però che essere self mi dà una
certa libertà di movimento che non avrei con una CE.
Genere storico, paranormal,
erotico... Scelta dettata dal mercato? Quanto può condizionare?
Sono
dell’idea che scrivere deve essere un piacere e non una costrizione per cui non
penso sia giusto farlo seguendo la moda. l’importante non sta nel genere che
tira al momento quanto piuttosto nella validità dell’idea. Se una storia è
buona, va in ogni tempo, non importa il genere ma il soggetto. Insomma è il
gusto personale a fare la differenza e a decretare o meno il successo di un
romanzo. Io amo la letteratura erotica, lo storico, il romantic suspance, il
paranormal e poco il fantasy.
Perché la gente dovrebbe
comprare i tuoi libri?
Bella
domanda! Per conoscere una storia diversa, a tratti fuori dagli schemi, con una
struttura particolare. Nei miei romanzi non ci sono solo due protagonisti ma
sei (tre fratelli Mac Talbot e i rispettivi partner) e le loro storie vengono
portate avanti contemporaneamente in ogni romanzo. Si tratta di una saga
familiare in cui niente è come sembra. Le vicende della Mac Talbot family sono
un mix di romanticismo, sensualità, erotismo e thriller. La suspance è
assicurata così come la passione.
Faresti mai compromessi per
arrivare al successo?
Ora
come ora ti dico di no. Sono convinta delle mie idee, quando creo una storia mi
pongo delle domande: sarà credibile? È giusto che i personaggi si muovano in un
modo piuttosto che nell’altro? Se mi trovassi al posto del protagonista quale
sarebbe la mia reazione di fronte a un evento particolare? Ecc. ecc. Solo dopo
aver risposto ed essermi convinta di ciò che dico comincio a scrivere. Perché
dovrei scendere a compromessi? No, mi piace di più essere coerente con le mie
idee. Certo, magari nell’altro caso potrei avere un seguito maggiore, chi lo
sa, però snaturerei me stessa e non so quanto questo sia giusto.
Il tuo sogno nel cassetto.
Un
giorno scriverò uno storico. Ho già scritto la trama e scelto i personaggi, la
location e il periodo storico. È progetto che ho in mente da molto e muoio
dalla voglia di metterlo nero su bianco. Ci tengo molto perché mi riguarda da
vicino ma non voglio svelare di più… Chissà quel giorno arriverà prima o poi.
Parlaci del tuo ultimo lavoro.
A
settembre scorso ho pubblicato l’ultimo atto della trilogia della saga della
Mac Talbot Family, IL FUOCO DEL RISCATTO. Chi ha letto i precedenti volumi, IL
FUOCO DELLA VERITA’ e IL FUOCO DELL’INGANNO troverà qui le risposte ai molti
quesiti irrisolti. La trama è presto detta: Con Gladys ancora dispersa, tocca a
Roscoe Mac Talbot sostituire la sorella a capo dell’azienda di famiglia e
portare avanti il lavoro al cantiere accanto al fratello Damian.
La
mancanza di notizie dall’Italia non fa altro che acuire i malumori e la
tensione tra tutti i componenti della famiglia. Chiara, preoccupata per il
cugino Matt, attualmente sospeso dal lavoro, non si risparmia e continua ad
aiutarlo, mettendo così in pericolo la gravidanza già a rischio. Damian è ai
limiti della depressione, si ritiene responsabile del rapimento della sorella.
Inoltre, il ritorno inaspettato della zia Abigail al castello, dopo una lunga
assenza, riporta a galla drammi e tradimenti mai dimenticati e riapre vecchie
ferite.
All’improvviso
Gladys si ripresenta a casa dopo essere stata rilasciata in circostanze
misteriose, tra lo stupore generale rivela di essersi sposata. La notizia
coglie tutti di sorpresa e porta sconcerto e incomprensione nella famiglia.
Le
indagini sul suo rapimento vengono affidate al giovane procuratore Connor
Campbell, nuovo di Blanthyre, che entra subito in conflitto con Matthew, ormai
messo in ginocchio dalle ultime novità.
Gleason,
però, non si dà per vinto, ha bisogno di capire e di parlare con Gladys per
conoscere la verità sul suo matrimonio. L’incontro tra i due si rivela
drammatico: Gladys è tentata e combattuta ma dopo un accenno di cedimento lo
respinge definitivamente. Non potrà esserci alcun futuro per loro perché lei è
incinta.
Ma
le sorprese non sono finite: durante il consiglio d’amministrazione Gladys,
tornata di nuovo al lavoro, sconvolge tutti nominando Saverio come nuovo
amministratore delegato della Mac Talbot Industries. Roscoe e Damian reagiscono
male alla notizia, non accettano che il figlio del loro acerrimo nemico Sean
Logan guidi l’azienda di famiglia. La guerra tra di loro è inevitabile.
Intanto
a Blantyre viene ritrovato il cadavere di una donna. Il procuratore Campbell si
ritrova tra le mani una bella gatta da pelare anche perché tutti gli indizi
riconducono ai Mac Talbot.
La
scoperta di nuove prove e il susseguirsi di colpi di scena rendono il mistero
intorno alla vicenda sempre più fitto man mano che ci si avvicina al giorno del
processo.
Progetti per il futuro?
Sì,
ancora un romantic suspence, uno romanzo unico, ambientato a Roma. I personaggi
daranno vita a una storia complessa che si svilupperà tra passato e presente.
Quanto è importante per te
l'amore? Credi che nella vita reale esista il lieto fine?
L’amore
è vita, non si può vivere senza. È il motore che ci permette di alzarci la
mattina, ci fa trascorrere la giornata a lavoro o a casa, ci permette di
affrontare il mondo e superare le contrarietà. Ci rende felici, ci fa piangere
o ridere, litigare, cantare, insomma, vivere. È importante per tutti noi. E il
lieto fine non è altro che la conseguenza delle nostre azioni, è un punto di
vista e nasce dall’ottimismo e dalla speranza. Quindi esiste, altro che, anche
se non è detto che si debba parlare per forza di “… e vissero felici e
contenti!”
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