Buongiorno follower!
Ben ritrovati al nostro consueto appuntamento con le interviste del giovedì 😊
Ospite graditissimo di oggi è Emiliano Di Meo, autore di talento molto apprezzato che ha all'attivo numerosi libri. Leggete l'intervista che gli abbiamo fatto e poi seguiteci nel gruppo delle harmonyne dove Emiliano avrà tutta la giornata a disposizione per presentarci i suoi lavori e coinvolgerci dei suoi progetti.
INTERVISTA A EMILIANO DI MEO:
Raccontaci qualcosa di Emiliano 😊 Parlaci del percorso che ti ha portato a
essere quello che sei oggi.
Nasco in un piccolo paese in
provincia della capitale, in una famiglia modesta, ma con solidi valori. Credo
che i miei genitori siano le persone più oneste che io conosca. Prendo molto
presto consapevolezza della mia omosessualità e affronto i problemi relativi
all’accettazione del mio vero io durante l’adolescenza, solo. Ne parlo appena
ventenne sia alla mia famiglia che agli amici e da quel momento in poi inizio a
sentirmi libero di vivere seguendo le mie regole. Scopro la comunità LGBT
romana e all’inizio sembra tutto fantastico, col tempo, invece, mi sono reso
conto di quanto lavoro ci sia da fare dall’interno. Ci preoccupiamo delle
etichette esterne, ma quelle più pericolose sono gli stessi omosessuali ad
affibbiarcele. Crediamo che in quanto tali ci dobbiamo comportare tutti nello
stesso modo, perché “i gay sono così, fanno questo”. NON è vero. Amo la
comunità della quale faccio parte, ma vorrei si spingesse oltre, analizzandosi
seriamente. Amo questa comunità ed è di essa che voglio parlare nei miei libri,
degli aspetti che ammiro e di quelli che vorrei cambiassero.
Da dove nasce la tua passione per la scrittura?
Dalla necessità di esprimermi,
questa è l’esigenza primaria di qualunque artista, in qualunque campo. L’arte
nasce dal bisogno di condividere quello che custodiamo dentro di noi. L’arte
però ha e deve avere anche un ruolo sociale, quindi a me piace proporre libri
che possano essere pretesto per intavolare una discussione, un dibattito. Mi
piace creare storie che inneschino una riflessione.
Come vedi il futuro dell'editoria? Self o CE? E-book o cartacei? E
tu cosa preferisci?
Per chi come me ama tenere
tutto sotto controllo e avere l’ultima parola sui propri lavori, il self
rappresenta un’ottima opportunità. Chiaro che nel cassetto c’è il sogno di
un’esperienza con una CE, magari una di quelle importanti. Magari in futuro,
chi può dirlo? Per quanto riguarda il resto, trovo che gli e-book siano una
delle migliori invenzioni degli ultimi anni. I cartacei mantengono sempre il
loro fascino, ma il mio reader rimane uno dei migliori acquisti io abbia mai
fatto.
Genere storico, paranormal, erotico... Scelta dettata dal mercato?
Quanto può condizionare?
Credo che cedere a quelle che
sono le regole del mercato porti a produrre opere di scarsa autenticità. Ogni
autore deve, innanzitutto, scrivere storie che piacciano a lui in primis.
Questa è la mia prima regola. Scrivo solo storie che acquisterei da lettore. Se
ti lasci condizionare da quello che potrebbe piacere o non piacere al tuo pubblico,
ottieni lo stesso risultato e cioè poca autenticità. Di cosa vuoi parlare tu
come autore? Quel è il messaggio che vuoi veicolare? Il lieto fine è pertinente
con questo messaggio? Se non lo è, allora non puoi forzare una storia e fare in
modo che vivano tutti felici e contenti. Il lieto fine piace a tutti, ma non
deve snaturare un romanzo.
Perché la gente dovrebbe comprare i tuoi libri?
Perché credo che nel panorama
degli MM e della letteratura LGBT, rappresentino qualcosa di originale. So di
cosa parlo, lo vivo in prima persona. Non sono opere di fantasia, sono il mio
punto di vista su un mondo che vivo, del quale faccio parte. Le nuove edizioni
poi sono state revisionate anche sul piano dell’editing, quindi credo di
offrire degli ottimi prodotti.
Faresti mai compromessi per arrivare al successo?
Cosa intendi per compromesso?
Scrivere una storia nella quale non credo e che non acquisterei? No.
Il tuo sogno nel cassetto.
Non parlo più dei miei sogni,
sono la cosa più preziosa che ho. Posso però dirvi che sono molto semplici. Le
semplicità mi emoziona.
Parlaci del tuo ultimo lavoro.
Definirei l’ultimo lavoro che
ho pubblicato un’opera di letteratura contemporanea LGBT che strizza l’occhio
al noir, è qualcosa di decisamente nuovo rispetto ai miei lavori precedenti.
Del tutto diverso poi è quanto
sto scrivendo in questo periodo. Quando parliamo di amore, pensiamo di
affrontare un argomento conosciuto e vissuto da tutti nello stesso modo, ma la
verità è che ogni amore è un mondo a sé. Nessun sentimento ha la stessa forza.
Vogliamo bene a moltissime persone, quello che proviamo per la nostra famiglia,
gli amici o i nostri collaboratori sono sentimenti importanti, ma quello che si
instaura con quella singola persona che, per qualche motivo, individuiamo in
mezzo al mondo è qualcosa di estremamente peculiare. L’amore porta con sé una
forza incontenibile, che pavimenta una strada, cambia il nostro indirizzo di
destinazione. L’amore verso la persona sbagliata porta con sé una forza
distruttiva che ci fa deragliare, mentre l’amore verso la persona giusta
diventa un motore che può solo alimentare la nostra realizzazione personale.
Progetti per il futuro?
In questi primi anni nel mondo
dell’editoria self e dell’utilizzo dei social network mi sto facendo le ossa.
All’inizio sembrava tutto un gioco, ma la verità è ben diversa. I social sono
pieni di insidie, il fraintendimento o, ancora peggio, l’inganno e la menzogna sono
dietro l’angolo. Il mondo dei self poi è pieno di pregiudizi e guadagnarsi la
fiducia dei lettori non è affatto semplice. Sto cercando di offrire prodotti di
qualità, storie nelle quali credo e sulle quali non nutro dubbi, e questo mi
sembra stia portando i primi consensi. Tutto questo mi incita a dare ossigeno a
un progetto che mi aspetto diventi, nel tempo, sempre più importante.
Quanto è importante per te l'amore? Credi che nella vita reale
esista il lieto fine?
Cosa c’è oltre l’amore? C’è qualcosa di più
importante? L’amore è la ragione, il motore, tutto quello che ci dovremmo
augurare. L’amore ci rende noi stessi. Nulla è paragonabile all’amore. Per
quanto riguarda il lieto fine, invece, beh, dipende cosa intendiamo per lieto
fine. Certe volte vogliamo disperatamente qualcosa che non è destinato a noi,
che non può farci altro che male, eppure lo vogliamo comunque. Non ottenerlo
rappresenta il lieto fine. Quanto è destinato a noi troverà la forza e il modo
di raggiungerci, dobbiamo solo fare attenzione e riconoscerlo. Sì, il lieto
fine è possibile, ma c’è bisogno di una direzione. Rimanere focalizzati su
quanto vogliamo veramente è la sfida nella sfida.
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