Buongiorno follower!
Vi segnalo "Un amore di pasticcino" di Roberta Damiano, una storia "golosa" a cui non saprete resistere 😊
Titolo: Un amore di pasticcino
Autore: Roberta Damiano
Serie: L'amore è un sogno
Genere: Romanzo rosa
Disponibile in ebook a € 1,99
e in formato cartaceo a € 17,90
Pagina autore: L'amore è un sogno - Roberta Damiano
TRAMA:
Dopo "Un Amore D'AltaModa" e "Un Amore di Farfalla" eccoci con il terzo volume della serie L'amore è un sogno intitolato "Un Amore di Pasticcino".“La mia vita è scondita come i piatti che mangio”.Sophie era grassa, non si piaceva e dopo essere stata rifiutata dal suo migliore amico decide di gettare la ciccia dentro un bidone della spazzatura e chiudere il suo cuore all’interno di un cassetto, sigillarlo e non farlo uscire più.Il suo dolore d’amore la porta a cambiare vita e a diventare più magra.Però dopo tanti sacrifici i suoi genitori le regalano un corso di pasticceria e Sophie non solo cercherà di non combinare pasticci in cucina, ma dovrà anche trattenersi dall’affondare di nuovo nell’ingordigia.Peccato che i suoi tentativi sembrano venire sventati a causa del pluristellato pasticciere nonché perfettino Nathan MacKenzie che per tutta la durata del corso subirà i peggiori assaggi della sua vita!Ma tra i due scoccherà l’amore?
BIOGRAFIA:
Roberta Damiano nasce a Pantelleria nel 1991. È un’appassionata lettrice in quanto ama le sensazioni e le emozioni che trasmettono le parole. Forse è grazie a questo che da qualche anno ha scoperto il piacere della scrittura dando origine nel 2014 al romanzo fantasy “La Leggenda del Lago di Kraos”. Successivamente pubblica “Un Amore D’AltaModa” e “Un Amore di Farfalla” che fanno parte della serie L’amore è un sogno.
DICE L'AUTRICE:
Un Amore di Pasticcino è nato dalla necessità di un personaggio presente all'interno del primo libro della serie L'amore è un sogno. Nel romanzo viene raccontata la vita di una ragazza che ha fatto tanti sacrifici per rendersi magra agli occhi delle persone e soprattutto ai suoi di occhi, ma che nonostante ciò non riesce ad accettarsi del tutto anche se non ci sono più strati di ciccia sul suo corpo. Tutto ciò viene condito con la passione per la pasticceria dove Sophie è costretta a partecipare a un corso il cui pasticciere assomiglia caratterialmente un po' a Cracco. Avete presente? Solo che io ho reso il pasticciere Nathan più dolce. Ho cercato di rendere la storia profonda ma allo stesso modo spensierata con condimento di divertimento e spero di esserci riuscita. Mi piacciono i dolci quindi è stato divertente scriverne e lo è stato ancora di più creare delle similitudini per alcune descrizioni.
BREVE ESTRATTO:
«Oggi cambi posto» m’informò lo chef pasticciere. Lo guardai perplessa e lui mi indicò la mia nuova collocazione, cioè dove prima lavorava Miss Vestito Attillato. Sbuffai e gettai la borsa a terra all’angolo del bancone. Odiavo i primi posti! Oggi Mr. Presuntuoso ci aveva allettato con una mousse alle pesche e ahimè non mi perdeva mai di vista. Seguiva tutti i miei passaggi e ogni più piccolo movimento. Mentre l’acqua bolliva con lo zucchero e le scorze di arancia iniziai a sbucciare le pesche togliendo il nocciolo; tre le infilai dentro il frullatore e una la tagliai a pezzetti. Poi passai a montare la panna così l’avrei avuta già pronta quando mi sarebbe servita e nel momento in cui stavo per azionare il frullatore Nathan si fermò al mio lato. «Non ti ho visto assaggiare una sola volta.»
«Che dovrei assaggiare? Acqua, zucchero e scorza di arancia?» Lui mi guardò minaccioso.
«Se serve a trasmetterti la lezione, sì» disse torvo. «Voglio che tu provi se gli ingredienti sono giusti.»
«Ti dico che sono giusti.»
«Come fai a saperlo?»
«Perché li hai dettati tu gli ingredienti.»
«Potrei aver sbagliato qualcosa»
«Il perfetto chef pasticciere pluri-stellato che sbaglia?» sorrisi in modo canzonatorio con una mano sul fianco. «Smettila di contraddirmi e assaggia» puntò arrabbiato il dito sul pentolino; i miei colleghi sembravano molto interessati alla nostra conversazione. Smisi di montare la panna, afferrai un cucchiaio, l’affondai dentro il liquido, quindi lo avvicinai alla bocca soffiandoci e sorseggiai l’acqua che sapeva troppo di zucchero e poco di arancia. Evitai di arricciare le labbra in una smorfia di disgusto altrimenti lui avrebbe capito tutto, posai il cucchiaio sul piano e alzai le sopracciglia come per dirgli: «soddisfatto adesso?» e mantenere così la mia dignità. Lui annuì alla mia tacita domanda e se ne andò con un sorriso di trionfo. Feci una smorfia orripilata e aggiunsi più scorza d’arancia dentro il pentolino. Non gliel’avrei data vinta, mai! Arrabbiata con lui per quel comportamento da tiranno azionai il pulsante del frullatore senza chiudere il coperchio e le pesche esplosero in aria, sporcandomi. Non contenta, quando spensi l’interruttore, toccai con un gomito una scodella di vetro che andò a sbattere contro il pentolino, il quale finì a terra rovesciando il liquido sulla moquette e… saltò la luce. Mi portai le mani sul viso esasperata e delle imprecazioni si levarono in aria.
«Tu sei un vero disastro, pasticcino» commentò lontano da me.
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