Vi segnalo "La stella promessa" di Corrado Calabrò, una raccolta pubblicata qualche anno fa, ma che in questi giorni è tornata alla ribalta grazie a un importante riconoscimento che ha coinvolto l'autore.
L’Unione Astronomica Internazionale, su proposta dell’Accademia delle Scienze di Kiev, ha deliberato di dare il nome di Corrado Calabrò all’ultimo asteroide scoperto.
Questa la motivazione ufficiale:
Corrado Calabrò (nato 1935) è un poeta italiano che ha rigenerato la poesia contemporanea aprendola, come in sogno, alla scienza.
Il suo poema Roaming,* racconta di un grosso asteroide che colpisce la Luna facendo sobbalzare la Terra (13 luglio 2018)
*Roaming è stato pubblicato in Italia da Mondadori, nel libro La stella promessa, collana Lo Specchio.
Erano 2000 anni, da Lucrezio in poi, che la fisica (l’astrofisica) non formava oggetto di poesia.
Titolo: La stella promessa
Autore: Corrado Calabrò
Genere: Raccolta di poesie
Casa editrice: Mondadori
Collana: Lo Specchio
Disponibile in ebook a € 4,99
e in formato cartaceo e € 15,00
TRAMA:
Come in una "fiction stellare", un sommovimento immenso ha sconvolto la terra. "Un asteroide grande quanto Creta" è apparso nel suo precipitare ed è stata la luna a frapporsi come scudo. Tremendi gli effetti, mutata anche l'inclinazione dell'asse terrestre, il cielo è parso ruotare su se stesso... In un vasto e affascinante poemetto, in una sorta di incalzante e fantastico racconto onirico, Corrado Calabrò rappresenta l'ansia dei nostri turbamenti, di un passaggio epocale che sembra stravolgere il volto stesso del pianeta e il suo orizzonte. Il poeta procede dunque con ampio fiato affabulatorio, a tratti con epica energia, disegna nella concretezza i dettagli di un disastro, l'angoscia del buio e del vuoto. Eppure il suo tracciato è di continuo screziato, increspato, da improvvisi sussulti vitali che sembrano come scuoterne la superficie aprendo squarci di luce. Tanto più motivata e plausibile ci appare dunque la seconda parte di questo suo nuovo libro, dove trionfa invece la faccia dell'amore, nelle sue forme più limpidamente, più generosamente solari. Poesie d'amore nelle quali Calabrò riesce a modulare la sua voce secondo una vasta ricchezza di espressioni: dal componimento che addensa il succedersi di vivide immagini sensuali, all'asciuttezza estrema di un dire raccolto nella concisione suggestiva di un distico. E ancora: dall'articolazione sinuosa e dal racconto intessuto di situazioni e simboli, fino alla nuda sintesi dell'epigramma. La stella promessa è dunque un libro felicemente giocato sul doppio registro di poesia narrativa e lirica pura, in movimenti che frequentano gli opposti in un alternarsi pressoché ininterrotto di cupa oscurità e piena luce smagliante.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiElimina"ed il tutto era in me:
RispondiEliminain me, frazione unitaria di zero."
Con questi versi vi presento il Signor poeta Corrado Calabrò.
Ma è possibile che noi, popolo di Dante, Pasolini, Penna, Gatto, Caproni... sul piano della poesia contemporanea esprimiamo ai suoi vertici questi poetucoli? Mai i vertici sono stati tanto staccati dalla base, proprio come avveniva nella politica italiana prima di quest'ultimo governo. Evidentemente anche i Signori della poesia, del mondo della cultura in senso lato, devono essere mandati a casa con tagli dei vitalizi e dei privilegi, se vogliamo recuperare le vere energie di questo nostro Paese. Establishment culturale, mummie che imbalsamano tutti noi o, se volete, gorgoni capaci di pietrificare con il loro passaggio ogni slancio migliore di questo Paese. Ed anche con lo sguardo, proprio come Medusa. Vedete, infatti, come ogni bellissima e viva cosa descritta così freddamente e inabilmente da Calabrò nei suoi versi si pietrifica? Ho conosciuto e conosco ben altri poeti che non avendo alcun
aggancio con il Gran Mondo ne pagano il prezzo con il loro anonimato, mentre
questi falsi poeti-profeti ci indicano una stella che non esiste. Il giurista
Calabrò, ex capo dell'AGCOM, scrittore di libri giuridici, edito da Mondadori,
con ben lauree honoris causa tributategli dall'Università di Timisoara... ha
appena ricevuto un enorme omaggio dall'Università ucraina di Kiev, la quale ha
battezzato una nuova stella del firmamento , ultimamente scoperta, con il nome
di questo signore. Adesso abbiamo una stella di nome Calabrò. Eppure scommetto
che nemmeno il nome di Shakespeare è stato mai dato ad una stella. Quanto avrà
pagato il Signor Calabrò? Non dico in denaro, ma in ammanicamenti vari.