Buongiorno follower, buona domenica!
Vi segnalo "La chiave d'oro" dell'autrice Connie Shipley, terzo volume della serie "MoonHuntress".
Titolo: La chiave d'oro
Autore: Connie Shipley
Serie: MoonHuntress Vol.3
Genere: Azione, Avventura, Romance, Spionaggio
Disponibile in ebook a € 4,99
e in formato cartaceo e € 14,55
Pagina autore: MoonHuntress
TRAMA:
Sentii una carezza sulla mia faccia durante il sonno. E lì, a fissarmi vidi una donna. Ero sorpresa ma non spaventata e le diedi uno sguardo interrogativo.
“Chi sei?” chiesi.
“Percorsero il sentiero verso un migliaio di stelle e viaggiarono oltre gli anelli dei pianeti: una luce brillava nel vuoto mentre cadevano sullo splendore della terra. Erano i nuovi arrivati che si stabilirono sulla Terra, tra i due fiumi che si estendevano sulle sabbie del deserto, dove l’odore del sangue divino, sangue guerriero, emanava dalla clessidra del tempo.
Erano conosciuti come ‘Quelli che venivano dai cieli’ o gli ‘Annunaki’ disse la donna.
Rimasi stordita, prima per via della sua presenza e poi anche dalle parole che uscivano come un fiume impetuoso dalla sua bocca.
“Questo è quello che gli Dei ti hanno confessato. Un mondo che non conosce il suo destino ma che verrà risvegliato, mentre l’artefatto sacro poggia silenziosamente sotto le sabbie del tempo. Dovrai essere pronta per la battaglia contro Amar-Utu. E’ ingannevole e ti attirerà nella sua rete di menzogne. Ma non sarai sola, Bina, perché BabaZikhali, lo Sciamano, ti aiuterà nel recupero di uno dei più potenti amuleti: La Chiave d’Oro.”
BIOGRAFIA:
50% belga, 50% anglosassone, parlo 6 lingue. Vivo in Toscana con mio marito e i cani. In passato, ho vissuto e lavorato all'estero, soprattutto Medio Oriente, dove ho conosciuto diversi personaggi molto interessanti, che si possono ritrovare nei miei libri. Sto scrivendo una serie, MoonHuntress, di cui La Chiave d'Oro è il terzo libro. Il primo è MoonHuntress, L'Inesorabile fascino del destino. Il seguito è Custode di Anime. Attualmente sto scrivendo un thriller esoterico e sto lavorando al quarto libro della serie. Scrivo in inglese, perché mi viene meglio, inoltre ho il mio editore in America che mi segue, poi traduco e mando a un editore italiano il manoscritto che provvede a cambiare tutto quello che scrivo. Mi piace scrivere, è una mia nuova passione.
BREVE ESTRATTO:
Camminavano sul sentiero verso una miriade di stelle, percorrendo oltre l’anello del pianeta. Una luce scintillava nello spazio mentre cadevano sullo splendore della Terra. Questi nuovi arrivati si stabilirono tra i due fiumi che si estendevano nelle sabbie del deserto. Sumer, Iraq; dove l’odore del Sangue Divino, Sangue Guerriero era appeso sopra l’ardente clessidra del tempo. Erano conosciuti come ‘Coloro che scesero dal Cielo sulla Terra’ oppure ‘gli Annunaki’.
Un miraggio di templi d’orati poggiavano sulla sabbia color ruggine. Amar-Utu stava eretto in un timore silenzioso, risucchiando la luce delle stelle. Il suo potere e il suo culto era asceso e caduto con Babilonia. Era immortale e sapeva anche essere molto ingannevole. Aveva cambiato il suo nome nei secoli, osservando i re che combattevano le loro battaglie leggendarie. La sua popolarità era intagliato in pietra da Marduk, Amon-Ra a Akhenaton. Era il Vendicatore, la Divinità di Cinquanta nomi. Aveva vinto le guerre contro gli altri Dei, danneggiando ed inondando le terre con i diluvi, tornado e altri disastri naturali. Era stato lodato dal popolo per la sua conoscenza della magia, l’esorcismo e guarigione. Eppure, era diventato una leggenda dimenticata, tracciata nel tempo. Ciò che rimaneva erano soltanto scene antiche scolpite in pietra.
Amar-Utu si avvicinò ad una grande porta rotonda in metallo con lame disposte in spirale. Il portale era completamente fuori concetto con il suo palazzo, ma lui sapeva perché. Dietro la porta custodiva uno dei segreti più pericolosi : La Finestra sul Tempo.
Una pigna dorata, alta due metri riposava al centro della stanza. Aspettava.
Schioccò le dita, trasformando l’ambiente nella Cappella Sistina. Le note di Allegri, Miserere mei Deus, fluttuavano attraverso il santo santuario. Chiuse gli occhi e sorrise, assaporando la musica. Il coro stava cantando solo per lui. D’altronde il suo potere era diventato più forte.
Spalancò le braccia e guardò al soffitto mentre le figure iniziarono a muoversi, cambiando posizione e mescolandosi. Rimasero in attesa per assistere al suo prossimo traguardo. La mano venata di blu, toccò la pina facendola ruotare in senso orario lungo il suo asse verticale. Una spirale di polvere d’oro volteggiò verso l’alto, spandendosi nel soffitto stellato della Cappella Sistina.
Era il passaggio verso la spiritualità, risvegliando la sua saggezza e le sue capacità magiche.
Ahh, quella ben nota sensazione di potere, stava fiorendo ancora una volta. Poi posò un diamante puro, sulla pina mentre ruotava. Apparve un ologramma 4D del pianeta Terra. Il suo lungo dito toccò il Medio Oriente. La stanza cambiò. Iraq. Con lo sguardo accarezzo le rovine perdute di Babele e sorrise.
Idioti, risiedevate nell’opulenza d’oro con la mia protezione. Oggi siete solo pura polvere.
La civiltà irachena era sbriciolata come se non fosse mai esistita a causa della guerra. Avevano perso la scommessa per l’eternità.
Ritornò nella Cappella Sistina davanti la pina d’oro e puntò il dito verso Sud America. Sapeva che la Chiave d’Oro era li da qualche parte, nascosta nelle montagne delle Ande.
La musica cambiò mentre una nebbia umida sorse dal pavimento. Amar-Utu si trovò in mezzo ad una foresta di nuvole. Diventò parte della nebbia che scorreva verso le verde colline. Un tappeto di orchidee colorate e felci coprivano la valle: piccoli villaggi con bambini giocavano in strada, ma lui era completamente ignaro di esso. Poi.. all’improvviso, riconosceva quel’odore particolare. Oro.
Un elisir inebriante. Niente come lo scirocco di marijuana che lo aveva saturato prima, volando sopra i campi di ganja, attentamente nascosti.
La nebbia si fermò di fronte ad un cancello all’ingresso della miniera. Riuscì a vedere delle macchioline d’oro scintillanti all’interno del ventre della montagna. I suoi sensi diventavano più forti, svelando la posizione esatta. Eccola, ammiccando furiosamente e brillando demonicamente. Era l’ultimo elemento per ottenere la piena potenza, ed era sepolta segretamente all’interno della montagna. Sapeva già come l’avrebbe ottenuto.
La nebbia scomparve nel pavimento della Cappella. Amar-Utu sospirò e guardò verso il pianeta azzurro che ruotava sopra il diamante. Questa volta puntò verso Roma, la città Eterna. La sua ombra uscì dalla Cappella Sistina e camminò nel Vaticano sussurrando al Papa, “Sono il Signore, conosco tutto dall’inizio del tempo dei tempi, conosco tutti i segreti, umani e divini. Conosci questi segreti? Perché devi essere libero di spirito e di mente per chiedermelo.. Sei libero di spirito e mente, prete?”
Un vento gelido colpì il Papa, strappandogli lo zucchetto bianco dal capo. Lo prese rapidamente e si guardò intorno. Tutte le finestre erano chiuse nel suo appartamento. Ma sapeva che non era solo. Lui era lì… come tutti giorni, parlava con lui, dicendolo cosa fare.
“Sai che non puoi nascondere i tuoi pensieri,”sibilò Amar-Utu.
Il Papa baciò il suo rosario e cominciò a pregare.
“Si..si, prega prete .. e ti proteggerò.”
Decise di uscire fuori tra la gente. La sua gente. L’ombra si allontanò dalla Basilica di San Pietro seguendo la mandria di turisti verso Castel Sant’Angelo. Si voltò verso il ponte quando qualcosa afferrò i suoi sensi.
C’era una connessione, come un vortice invisibile che lo spingeva verso la causa. Alzò lo sguardo e vide la statua dell’angelo con una lancia. Poi la vide e sussultò.
Era l’essenza della bellezza. Era pura, ma percepiva che era anche una guerriera che cercava di nascondere i suoi demoni. Per un attimo si sentiva quasi umano. Voleva toccarlo, ma non poteva. Non era ancora abbastanza forte.
Bina toccò l’iscrizione sotto la statua, Vulnerasti cor meum (Hai ferito il mio cuore), mentre Amar-Utu guardava una lacrima che scendeva sulla sua guancia. Soffiò dolcemente sulla lacrima, asciugandola. Bina tremò e si voltò verso di lui, anche se lui sapeva che non poteva vedere la sua ombra. Tuttavia, stranamente, aveva la sensazione che guardava dritto attraverso lui. Ruggì di gioia, facendo tuonare le nuvole.
Bina guardò le sue mani, erano blu dal freddo, le unghie perfette. Riposò lo sguardo di nuovo sulla statua e si allontanò lasciando Amar-Utu da solo sul ponte.
Sapeva che l’avrebbe incontrato presto e questa volta sarebbe pronto.
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