lunedì 24 dicembre 2018

"IL GIARDINO VIOLA" di Nadia Banaudi



Buongiorno follower, buon inizio settimana e buona vigilia!
Vi segnalo "Il giardino viola", il romanzo dell'autrice Nadia Banaudi.








Autore: Nadia Banaudi
Genere: Narrativa - Romanzo di formazione

Disponibile in ebook a € 1,76
e in formato cartaceo a € 6,39







TRAMA:


Un romanzo di formazione sul rapporto genitori figli. La storia di una ragazza, Viola, alla ricerca del proprio ruolo nella vita, la lettera della madre che si incrocia con la realtà in uno strano gioco di emozioni. Un racconto motivazionale, ricco di spunti per far emergere i propri doni naturali.




BIOGRAFIA:

Nasco sotto il segno dei pesci il primo giorno di marzo del 1974, un po' incerta se fare della mia vita qualcosa di cui andare fiera o il prato in cui seminare sogni. Sempre con la testa per aria per decidere faccio un po' entrambe le cose.
 Scrivo per evadere dal mio ruolo quotidiano "mamma milleusi", per raccontare le mie fantasie, le sfumature delle donne e le perplessità di un'esistenza che non è mai come la si vorrebbe. Quando sono al computer, mi scaldano i miei due inseparabili gatti Tempesta e Kitty, che indubbiamente sono molto di più. Ho pubblicato la mia prima raccolta di racconti “Vita e riavvita” attraverso il crowdfunding con la casa editrice bookabook. 







DICE L’AUTRICE:

Viola è un personaggio che è nato mentre un giorno scrivevo in preda all’ispirazione. Avevo in mente la madre, una donna piena di incertezze. La sentivo domandarsi se aveva fatto del suo meglio nell’educazione della figlia, come ogni giorno faccio anche io con i miei figli. Mentre le davo voce è arrivata lei, una ragazza fresca ma immersa nelle sue indecisioni, bisognosa di avere risposte, ma titubante nel porre le domande. Così Viola ha cominciato a raccontarmi la sua storia e ha creato quel filo invisibile tra madre e figlia e tutto il resto è venuto da sé.







BREVE ESTRATTO:

Cara Viola,
ho letto una frase che mi ha fatto riflettere: “La prima metà della nostra vita è rovinata dai genitori e la seconda metà dai nostri figli.”
Mi ha inquietato. Siamo tutti figli, quindi responsabili e molti anche genitori. Un circolo vizioso che sembra spiegare la grande infelicità globale, se ne diventassimo consapevoli potremmo cambiare il corso degli eventi.
Per questo voglio evitare il più possibile di commettere sbagli, ma se è inevitabile non sarò diversa dagli altri. Quanto meno valuterai la mia buona volontà.
Ho scelto di essere madre in maniera consapevole, dopo la tua nascita, perché mi sono resa conto di quanto sacrificio comportasse. E ancora adesso a distanza di anni mi sembra di saperlo fare solo in parte. Tutti hanno sempre tenuto a precisare che essere genitore non si impara in nessuna scuola se non sulla pelle dei propri figli. Tutti hanno sempre tenuto a dire qualche cosa a proposito di tutto. Te ne accorgerai. Pieno di grilli parlanti in giro. Dita puntate.
Fare la mamma con te è stato difficile, o meglio più complicato di quanto supponessi. Sei nata da me, ma non sei parte di me. Hai una tua personalità con gusti e desideri spesso opposti ai miei. Niente di più difficile quando si ama qualcuno che accettare sia distante e diverso. Ora capisco non sia un dispetto, ma un mettermi alla prova. L’averti incubato per mesi nella pancia mi ha resa protettiva nei tuoi confronti, la mia parte animale mi ha spinto a isolarti dal mondo per tentare di difenderti. In realtà tu avevi solo la necessità di fare esperienza, mentre io dovevo imparare a restare in un angolo a osservare. Niente di più difficile.
Ricordo le sensazioni di quando eri solo un bozzolo dentro di me (ne ho tenuto un fedele diario). Avevo speranze. Sogni. Un roseo futuro zeppo di facili conquiste e pochi intralci. Passavo giornate a immaginarti, credendo di poter disegnare il tuo domani, come un fumettista. Poi, quando ti ho stretta tra le braccia, ho capito che eri un corpicino urlante affamato alla ricerca costante di stimoli. Mi hai annullata. I tuoi pianti continui mi hanno stravolto. Mi ponevo domande su domande, senza mai ottenere una risposta. Forse non sarei stata capace di darti ciò che volevi. Non mi sentivo pronta. Ancora oggi davanti alle tue richieste che non riesco a soddisfare mi sento impotente. Quindi mi sono arresa.
Ogni piccolo passo di conquista nella crescita ha creato un distacco tra noi per affermare te stessa. Pensavo di essere il romanzo e tu un mio capitolo, ma ho capito che sei stata romanzo da subito e io ho scritto solo qualche pagina.

Viola leggeva e sorrideva. Scopriva il mondo nuovo di sua madre di cui aveva messo nero su bianco emozioni e sentimenti perché lei potesse scoprirle. Strana la vita. Aveva cercato le risposte ovunque, girato il mondo, letto libri e le trovava in una lettera, quando ormai non aveva più speranze esistessero.







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