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Vi segnalo "La magia di Roby - Le avventure di un ragazzo ribelle" di Alessio Moa, un racconto breve adatto a un pubblico giovane.
Autore: Alessio Moa
Genere: Romanzo breve per ragazzi
Disponibile in ebook a € 1,49
a breve anche in formato cartaceo
Pagina autore: La Cattiva Novella
TRAMA:
Roby è un ragazzo molto sveglio, tra qualche mese compirà
dodici anni; al momento è indeciso se diventare un grande mago o un temibile
teppista. I suoi genitori non apprezzano la sua vivacità, arrivando persino a
mettere in dubbio i suoi inconfutabili poteri magici. Insistono che deve
studiare con profitto e tenere un comportamento responsabile. Perciò a Roby non
rimane altro che fuggire dalla sua casa e da quella prigione che chiamano
scuola.
Riempito lo zainetto, inforcata la bici, la sua fuga può
finalmente avere inizio. Prima di affrontare la sua nuova vita, deve però compiere
un importante rituale: consacrare una pietra bianca affinché diventi il suo
amuleto protettivo.
La città lo accoglie diffidente. Roby dovrà cavarsela da
solo; tenersi fuori dai guai non sarà affatto facile. Quando però, in una
vecchia casa abbandonata, troverà un enorme baule colmo di manufatti magici di
un grande illusionista, il Mago Brandini, forse la sua vita sarà a una svolta.
Un romanzo d'avventura per tutti i ragazzi ribelli e per
quegli adulti che non hanno rinnegato il bambino nascosto dentro di loro.
BIOGRAFIA:
Alessio Moa è lo pseudonimo di un autore che solitamente ama
masturbarsi con la Narrativa contemporanea, flussi di coscienza, Grandi Temi
Imprescindibili. Per distinguersi da siffatto individuo e dalla sua temibile
CE, Alessio descrive mondi fantastici, viaggi avventurosi, ragazzi
intraprendenti, personaggi forti, ossessivi, combattuti. Col suo alter ego
condivide unicamente la regione in cui è nato: l'Umbria. A chi lo accusa di
tendere verso lo sdoppiamento e la schizofrenia ribatte che essere moltitudine
è sicuramente preferibile a una mesta, noiosissima esistenza al singolare.
Adora la narrativa d'anticipazione, il low fantasy, il romanzo d'avventura e
quello storico, i retrogames, i film impegnati, la notte, il vino, il sesso in
(quasi) ogni sua forma e/o l'amore platonico. Oltre al presente libro ha
pubblicato anche i fantasy Il popolo della Dea e Figlio del fuoco, lo young
adult L'estate interrotta (la ragazza dai capelli ardenti) il noir psicologico
Senza tetto né legge, e la raccolta di racconti Nove passi nel delirio.
DICE L’AUTORE:
In realtà si tratta di un romanzo breve che ho ritrovato
casualmente e che scrissi più o meno all'età di vent'anni; era addirittura
stato compilato con la macchina da scrivere (una Triumph!) e per portarlo sul
computer e rielaborarlo ho dovuto servirmi di un moderno OCR. Rileggendolo mi
sono accorto che aveva uno sguardo privilegiato sull'infanzia e poteva essere
ampliato, editato e pubblicato in una veste più moderna e accattivante. Ma la
cosa più sorprendente è stata la scoperta che il "rituale magico"
descritto nel libro era in realtà un rituale segreto che da bambino avevo
"inventato" e di cui mi servivo per "consacrare" pietre e
renderle magiche. Talismani siffatti mi servivano, ad esempio, per proteggermi
da interrogazioni, incontri sgraditi, incombenze varie. Un vero ricordo
dimenticato e recuperato, grazie alla scrittura! Per la cronaca, l'amuleto così
creato, in base ai miei ricordi, spesso funzionava.
BREVE ESTRATTO:
Penetrato all'interno della stanza si arrestò, sorpreso. Un
uomo era accovacciato addosso al muro e stava frugando dentro il suo zainetto.
Rimase a guardarlo a bocca aperta, indeciso se mostrarsi indignato per
quell'atto ignobile e meschino o scappare via il più velocemente possibile.
Come il suonatore di clarinetto che aveva osservato ad
una fermata della Metro qualche giorno prima, quell'uomo, che vedeva solo di
spalle, indossava un abito insolito, di un'eleganza stravagante e, per quanto
poteva giudicare, antiquata. Il suo frac, che pure Roby aveva considerato
elegantissimo, mostrava implacabile le molteplici ingiurie subite dal tempo:
piccoli strappi e lacerazioni si aprivano nel tessuto logoro e vaste strisce di
sporco solidificato seguivano i risvolti delle maniche della giacca, intorno ai
polsi.
Girandosi verso la luce della finestra per osservare le
figurine Panini che aveva estratto dal suo zainetto, l'uomo mostrò un volto
straordinariamente spigoloso, quasi che le ossa che spuntavano dalla fronte a
rilievo, seguendo le gote, la mascella scheletrica, fino ad arrivare al mento
triangolare, fossero sul punto di liberarsi in maniera definitiva della carne
residua e della pelle che le imprigionava. Ma gli occhi, oh gli occhi... gli
occhi, seppure un poco velati e ingialliti, esprimevano uno sguardo acuto,
ammaliante e... insidioso.
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