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Kimberly Spencer ci presenta "L'imprevedibile effetto secondario dell'amore", una commedia romantica in uscita proprio oggi.
Autore: Kimberly Spencer
Genere: Rosa,
chick lit
Disponibile in ebook a € 0,99
Pagina autore: Kimberly Spencer
TRAMA:
Le sue regole sono fatte per essere infrante.
Emma vive nel passato, ancorata ai ricordi e fiaccata da una
perdita terribile.
L’idea di lasciarsi andare e legarsi a qualcuno è per lei
del tutto inammissibile.
Lavora al Team Counseling Building, uno studio di consulenza
per aziende che fanno fatica a trovare il giusto spirito di squadra. È sua
l’idea del Jungle Park, un’esperienza di sopravvivenza molto apprezzata dai
gruppi di lavoro. Ma quando il loro capo manda Emma ed i suoi colleghi al
Jungle Park, le cose si complicano notevolmente per lei e le sue ferree regole
di vita. Perché Samuel, il veterinario del parco nonché loro istruttore, è un
uomo che delle sue regole se ne infischia.
Tra risate, ipocondrie, battibecchi e personaggi secondari
che la supportano e la sopportano, Emma deve trovare la sua strada e provare a
infrangere le sue regole che le impediscono di creare legami duraturi.
Riuscirà Emma a lasciarsi guidare fuori dalla sua personale
tempesta?
BIOGRAFIA:
Kimberly Spencer è lo pseudonimo di un’autrice italiana.
Scrive da una decina di anni e questa è la sua “rinascita
artistica” con un romanzo divertente e romanticissimo!
DICE L’AUTRICE:
Il personaggio del dottor Balangero è ispirato a un medico
realmente esistente…
BREVI ESTRATTI:
I primi tempi, quando tornavo a casa, dopo la scuola o le
commissioni, mi sentivo soffocare all'idea che non avrei rivisto mamma, papà e
Veronica. Era ingiusto e così doloroso che ho sofferto di crisi di panico per
anni e, forse, era per questo che le famiglie cui ero affidata non sapevano
come gestirmi. Non li biasimo, avevano paura di una ragazzina piena di dolore e
ingestibile. Ne avrei avuta anche io, al loro posto. Ma sono cambiata, mi sono
indurita. Sono sopravvissuta a me stessa e alla perdita di chi amavo.
Programmo la mia vita in ogni dettaglio e quello che va
storto lo sistemo, lo anestetizzo nel migliore dei casi. Lo curo. C’è una
pillola per tutto.
Ma non c’è una pillola per la tua felicità, vero? Chiede una
vocina dentro me. La cosa è strana e ironica al tempo stesso, ma ho una
soluzione anche per questo: non lascio avvicinare le persone oltre la mia
comfort zone che, onestamente, ha raggiunto un raggio piuttosto ristretto
attorno a me. Nessun contatto, nessun legame, nessun rischio. E nessun rischio
significa nessuna perdita o dolore, è molto semplice.
«Perché?», chiedo
stupita dalla sua curiosità e dalla sua insistenza. Nessuno è mai così
insistente con me, ci vuole poco ad allontanare le persone, penso con un filo
di tristezza. La gente non combatte per aprirsi un varco nel tuo cuore, se trova
un ostacolo si ferma e torna indietro. Ma Samuel, no, lui non è così.
«Mi piaci», risponde. Samuel è una delle persone più
schiette e dirette che io conosca.
Resto in silenzio ad assimilare le sue parole, cercando una
risposta per allontanarlo, per allontanare da me questo ragazzo che, invece,
vorrei conoscere. Perché sono così contorta?
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