sabato 13 luglio 2019

RECENSIONE "UNA PROMESSA PER SEMPRE" di Silvia Maira e Valerio Sericano



Buongiorno follower, buon sabato!
Vi segnalo "Una promessa per sempre" di Silvia Maira e Valerio Sericano, edito Bertoni Editore.
Franca Poli lo ha letto per noi 😊


Il libro è liberamente tratto da una storia vera e rende omaggio a un giovane scomparso in mare nel '42 a seguito del bombardamento della nave su cui era imbarcato e il cui corpo non è mai stato ritrovato.




Autori: Silvia Maira e Valerio Sericano

Genere: Narrativa storica

Casa editrice: Bertoni Editore

Disponibile in formato cartaceo a € 16,00

Pagine autore




TRAMA:

Quando una nuova insegnante entra nella vita della giovane Alba, la tranquilla routine della ragazza viene sconvolta dalle attenzioni che la donna inizia a dedicarle.
Alba indaga in silenzio sul passato della professoressa, fino a scoprire un segreto che ne lega le vicende giovanili alla propria famiglia, in un rapporto intriso di misteri, omertà e morte.
Attraverso le vicende di una piccola comunità siciliana tra la seconda guerra mondiale e gli anni Sessanta, il romanzo narra un intreccio d’amore sospeso tra gli orrori di una guerra non ancora dimenticata e un presente votato a una tranquillità soltanto apparente, sconvolta infine da una cascata di eventi che porranno i protagonisti di fronte a un passato irrisolto con il quale saranno costretti a fare i conti. 



BIOGRAFIA VALERIO SERICANO: 

Nato a Novi Ligure nel 1962, ha conseguito la laurea in Storia con indirizzo moderno e contemporaneo presso l’Università di Genova. La passione per la materia si manifesta nelle ricerche a livello storico presenti in quasi tutti i suoi scritti. Ama definirsi un autore senza genere, libero di spaziare dove lo conduce l'ispirazione del momento. Oltre all’opera presente, ha pubblicato alcuni racconti brevi e tre romanzi che spaziano tra il genere storico e il fantasy: “Ami dagli occhi color del mare”, “Il bosco di Nereiu” e “Norsemen”.



BIOGRAFIA SILVIA MAIRA:

Silvia Maira è nata nel 1977 e vive a Marsala, città della Sicilia occidentale, dove ha studiato e conseguito la maturità classica. Si definisce scrittrice per passione di narrativa romance contemporanea. Ha esordito con il romanzo “Un cuore a metà” a cui hanno fatto seguito “Banali momenti speciali”, “Io che ho amato solo te”, “Per una volta ancora” e “Alla scoperta di te”.
La sua voglia di cimentarsi in qualcosa di nuovo l’ha portata ad esordire come autrice teatrale con la commedia in lingua dialettale “A schifiu finiu” portata sul palco nel giugno 2018.




Credo che per definire questo romanzo la parola giusta sia “passionale”. Leggendolo, si riesce a percepire la passione, l'amore, l'amicizia, la dolcezza, il romanticismo e il concetto di famiglia. Ma anche la sofferenza, i sensi di colpa, l'umiliazione, l'esilio e la distruzione che provoca una guerra. Un libro bellissimo che merita di essere letto. È piuttosto lungo, ma non viene mai a noia perché è talmente avvincente e ricco di colpi di scena che desideri sapere cosa succede, come si evolvono i rapporti che si intrecciano tra i vari protagonisti... e in questa storia di intrecci ce ne sono parecchi. Scritto a quattro mani, risulta scorrevole. I due autori riescono a interagire bene tra di loro, non ci sono dei periodi di pausa durante la narrazione che avviene in terza persona. La storia si svolge in un piccolo paesino marinaro della Sicilia tra la seconda guerra mondiale e gli anni Sessanta, ed è incentrata sulla famiglia Antognoli, in particolare su Alba, una giovane studentessa di diciannove anni, e sulla sua professoressa, Venere Damato.

Siamo nel 1961. Alcuni mesi prima dell'esame di maturità, Alba si sveglia con un senso di inquietudine causata da uno strano sogno che la rende nervosa e irascibile. Al mattino, a scuola, scopre che la nuova professoressa di italiano è una delle persone presenti in quello che lei definisce un incubo. Da quel momento, la tranquilla routine della ragazza viene sconvolta dalle attenzioni che la donna inizia a dedicarle. Chi è in realtà Venere Damato e perché in paese tutti la evitano? Lei è nata a San Giovanni sul Mare, ma è andata via durante la seconda guerra mondiale, quando aveva più o meno una ventina d'anni. Ora, a distanza di vent'anni, è tornata per aiutare l'anziana madre. Circolano voci sul suo passato così Alba decide di capire il motivo delle azioni della professoressa. Indagando in silenzio sul suo passato, arriva a scoprire un segreto che ne lega le vicende giovanili alla propria famiglia, in un rapporto intriso di misteri, senso dell'onore, omertà e morte, ma anche una dolcissima e sfortunata storia d'amore. Quando però crede di avere capito quale terribile segreto le hanno nascosto i genitori, un colpo di scena interviene a sconvolgerle il quadro d’insieme e la sua stessa vita. A questo punto sarà proprio la professoressa Damato a risolvere l’intricata situazione, spiegando ad Alba come si sono svolti realmente i fatti, diventando lei stessa la protagonista dell’inatteso finale.
All'interno di questo romanzo si possono trovare due differenti storie d’amore vissute dai diversi protagonisti a vent’anni di distanza. La prima, quella nata durante la seconda guerra mondiale, è una bellissima e intensa relazione tra due giovani, Venere e Pasquale, che solo il destino crudele ha interrotto. La seconda invece è ancora agli inizi, ma ci sono tutte le premesse che l'unione tra Alba e Ernesto possa sfociare in una unione solida e duratura.
Mi è piaciuto l'alternarsi, nella narrazione, delle due vicende, una avvenuta tra i 1939 e il 1942 e l'altra nel 1961. In questo modo gli autori hanno fatto sì che il lettore possa farsi un'idea precisa di come si sono svolti i fatti e il ruolo che hanno avuto nell'intera storia tutti i protagonisti.
Ho amato molto questo libro. Sono riuscita a immergermi nella storia fin dalla prima pagina, mi sono commossa parecchio, sono entrata in empatia con i vari personaggi che gli autori hanno tratteggiato in modo molto accurato, sia fisicamente che caratterialmente.
Ho apprezzato anche la descrizione dei luoghi dove si dipana la storia. Uno dei tanti paesini marittimi che si possono trovare in Sicilia, dove la principale fonte di guadagno è la pesca… Il mare, la spiaggia, luogo ideale per gli innamorati, le sale da ballo degli anni '40, il cinematografo.
Bellissime e toccanti le lettere che Venere ha scambiato con il suo fidanzato, Pasquale, quando quest'ultimo era al fronte. Ho apprezzato molto anche la play list musicale. Canzoni in voga negli anni quaranta e sessanta, ma che ancora adesso sono conosciute, come quelle di Frank Sinatra, Nico Fidenco o Adriano Celentano.
Ancora una volta mi complimento con Silvia Maria che, assieme a Valerio Sericano, è riuscita a scrivere una storia emozionante, ricca di colpi di scena e un finale per niente scontato, ma molto bello. Secondo me l'epilogo è la degna conclusione di questo libro. Questo non è solo un romanzo d'amore, ma descrive anche tutti gli orrori, la devastazione e la morte che una guerra può provocare, segnando per sempre la vita di chi l'ha vissuta in prima persona.







BREVE ESTRATTO:

Carlo aveva paura che la brama di potere di Mussolini e la sua fedeltà alla Germania di Hitler potessero fargli prendere la decisione di agganciarsi al carro nazista, coinvolgendo l’Italia in un’avventura dagli esiti incerti e preoccupanti.
Nel vederlo così pensieroso, Pasquale gli posò una mano sulla spalla.
«Carlo, la vita va come deve andare. Noi non possiamo impedirlo. Possiamo solo vivere al meglio, finché possiamo. Non puoi turbarti per ciò che non è ancora accaduto» disse il fratello più giovane, continuando a mantenere il suo sguardo sereno.
«E se accadesse, Pasquale? Se l’Italia entrasse in guerra, che ne sarà di noi, della nostra famiglia, dei nostri progetti? La guerra annienta e distrugge ogni cosa…»
Carlo era davvero molto preoccupato.
Michelina entrò in quel preciso istante, reggendo in mano alcuni panni appena stirati da deporre nell’armadio.
Notando subito l’espressione turbata del fratello più grande, disse: «Oh Carletto! Se il mio orso preferito! Corri dalla tua bella, così ti passeranno quei tristi pensieri che vedo che hai in testa. Da chi avrai preso, poi, questo carattere ombroso?»
Michelina terminò la frase schioccando un sonoro bacio sulla guancia del fratello.
«Dalla zia Anita! Qualcuno ci doveva pur prendere!» esclamò Pasquale, facendo riferimento alla sorella nubile della madre.
Michelina e Pasquale scoppiarono a ridere, riuscendo a strappare un sorriso anche a Carlo, che ricordava le previsioni catastrofiche di zia Anita sulla vita e sul futuro, tanto fosche da trasformarla, nei loro discorsi da bambini, in una specie di Cassandra “borbottante come una pentola di fagioli”.
«A proposito, Michelina!» esordì Pasquale. «Oggi hai da fare?»
La sorella intuiva che Pasquale le stesse chiedendo un favore. «Certo che sì. Vado a ricamare. Suor Ausilia mi aspetta.»
Pasquale le si parò davanti per non farla uscire dalla stanza, intrecciando le mani come se stesse pregando: «Aiutami, ti prego, non puoi dirmi di no. Da quando ho dato il biglietto a Venere, sei giorni fa, non ne so più niente. Le devi parlare, in qualche modo. Passa da casa sua, fingi di essere sua amica, ma per favore dille che l’aspetto domani, alla messa delle sei, a San Giovanni…»
Pur decidendo di aiutare l’adorato fratello, Michelina volle farlo cuocere ancora nel suo brodo: «Non puoi passarci tu, visto che la segui a distanza?»
Pasquale alzò gli occhi. Proprio davanti a Carlo sua sorella doveva uscirsene con quel discorso?
La reazione del fratello maggiore arrivò immediata: «Pasquale! Che cosa fai? Segui la signorina Venere? Ma che ti passa per la testa?»
Carlo non l’avrebbe mai fatto.
Pasquale allargò le braccia con fare sconsolato: «Io… io non posso andare a casa sua. Se suo padre mi vede sono un uomo finito!»
Michelina rise. «Va bene! Lascia fare a me!» 


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