Buongiorno follower, buon sabato!
Vi segnalo "Una promessa per sempre" di Silvia Maira e Valerio Sericano, edito Bertoni Editore.
Franca Poli lo ha letto per noi 😊
Il libro è liberamente tratto da una storia vera e rende omaggio a un giovane scomparso in mare nel '42 a seguito del bombardamento della nave su cui era imbarcato e il cui corpo non è mai stato ritrovato.
Titolo: Una promessa per sempre
Autori: Silvia Maira e Valerio Sericano
Genere: Narrativa storica
Casa editrice: Bertoni Editore
Disponibile in formato cartaceo a € 16,00
Pagine autore:
TRAMA:
Quando una nuova insegnante entra nella vita della giovane
Alba, la tranquilla routine della ragazza viene sconvolta dalle attenzioni che
la donna inizia a dedicarle.
Alba indaga in silenzio sul passato della professoressa,
fino a scoprire un segreto che ne lega le vicende giovanili alla propria
famiglia, in un rapporto intriso di misteri, omertà e morte.
Attraverso le vicende di una piccola comunità siciliana tra
la seconda guerra mondiale e gli anni Sessanta, il romanzo narra un intreccio
d’amore sospeso tra gli orrori di una guerra non ancora dimenticata e un
presente votato a una tranquillità soltanto apparente, sconvolta infine da una
cascata di eventi che porranno i protagonisti di fronte a un passato irrisolto
con il quale saranno costretti a fare i conti.
BIOGRAFIA VALERIO
SERICANO:
Nato a Novi Ligure nel 1962, ha conseguito la laurea in
Storia con indirizzo moderno e contemporaneo presso l’Università di Genova. La
passione per la materia si manifesta nelle ricerche a livello storico presenti
in quasi tutti i suoi scritti. Ama definirsi un autore senza genere, libero di
spaziare dove lo conduce l'ispirazione del momento. Oltre all’opera presente,
ha pubblicato alcuni racconti brevi e tre romanzi che spaziano tra il genere
storico e il fantasy: “Ami dagli occhi color del mare”, “Il bosco di Nereiu” e
“Norsemen”.
BIOGRAFIA SILVIA
MAIRA:
Silvia Maira è nata nel 1977 e vive a Marsala, città della
Sicilia occidentale, dove ha studiato e conseguito la maturità classica. Si
definisce scrittrice per passione di narrativa romance contemporanea. Ha
esordito con il romanzo “Un cuore a metà” a cui hanno fatto seguito “Banali
momenti speciali”, “Io che ho amato solo te”, “Per una volta ancora” e “Alla
scoperta di te”.
La sua voglia di cimentarsi in qualcosa di nuovo l’ha
portata ad esordire come autrice teatrale con la commedia in lingua dialettale “A
schifiu finiu” portata sul palco nel giugno 2018.
Credo che per definire questo romanzo la parola giusta sia “passionale”.
Leggendolo, si riesce a percepire la passione, l'amore, l'amicizia, la
dolcezza, il romanticismo e il concetto di famiglia. Ma anche la sofferenza, i
sensi di colpa, l'umiliazione, l'esilio e la distruzione che provoca una
guerra. Un libro bellissimo che merita di essere letto. È piuttosto lungo, ma
non viene mai a noia perché è talmente avvincente e ricco di colpi di scena che
desideri sapere cosa succede, come si evolvono i rapporti che si intrecciano
tra i vari protagonisti... e in questa storia di intrecci ce ne sono parecchi.
Scritto a quattro mani, risulta scorrevole. I due autori riescono a interagire
bene tra di loro, non ci sono dei periodi di pausa durante la narrazione che
avviene in terza persona. La storia si svolge in un piccolo paesino marinaro
della Sicilia tra la seconda guerra mondiale e gli anni Sessanta, ed è incentrata
sulla famiglia Antognoli, in particolare su Alba, una giovane studentessa di
diciannove anni, e sulla sua professoressa, Venere Damato.
Siamo nel 1961. Alcuni mesi prima dell'esame di maturità,
Alba si sveglia con un senso di inquietudine causata da uno strano sogno che la
rende nervosa e irascibile. Al mattino, a scuola, scopre che la nuova
professoressa di italiano è una delle persone presenti in quello che lei
definisce un incubo. Da quel momento, la tranquilla routine della ragazza viene
sconvolta dalle attenzioni che la donna inizia a dedicarle. Chi è in realtà
Venere Damato e perché in paese tutti la evitano? Lei è nata a San Giovanni sul
Mare, ma è andata via durante la seconda guerra mondiale, quando aveva più o
meno una ventina d'anni. Ora, a distanza di vent'anni, è tornata per aiutare
l'anziana madre. Circolano voci sul suo passato così Alba decide di capire il
motivo delle azioni della professoressa. Indagando in silenzio sul suo passato,
arriva a scoprire un segreto che ne lega le vicende giovanili alla propria
famiglia, in un rapporto intriso di misteri, senso dell'onore, omertà e morte,
ma anche una dolcissima e sfortunata storia d'amore. Quando però crede di avere
capito quale terribile segreto le hanno nascosto i genitori, un colpo di scena
interviene a sconvolgerle il quadro d’insieme e la sua stessa vita. A questo
punto sarà proprio la professoressa Damato a risolvere l’intricata situazione,
spiegando ad Alba come si sono svolti realmente i fatti, diventando lei stessa
la protagonista dell’inatteso finale.
All'interno di questo romanzo si possono trovare due
differenti storie d’amore vissute dai diversi protagonisti a vent’anni di
distanza. La prima, quella nata durante la seconda guerra mondiale, è una
bellissima e intensa relazione tra due giovani, Venere e Pasquale, che solo il
destino crudele ha interrotto. La seconda invece è ancora agli inizi, ma ci
sono tutte le premesse che l'unione tra Alba e Ernesto possa sfociare in una
unione solida e duratura.
Mi è piaciuto l'alternarsi, nella narrazione, delle due
vicende, una avvenuta tra i 1939 e il 1942 e l'altra nel 1961. In questo modo
gli autori hanno fatto sì che il lettore possa farsi un'idea precisa di come si
sono svolti i fatti e il ruolo che hanno avuto nell'intera storia tutti i
protagonisti.
Ho amato molto questo libro. Sono riuscita a immergermi
nella storia fin dalla prima pagina, mi sono commossa parecchio, sono entrata
in empatia con i vari personaggi che gli autori hanno tratteggiato in modo
molto accurato, sia fisicamente che caratterialmente.
Ho apprezzato anche la descrizione dei luoghi dove si dipana
la storia. Uno dei tanti paesini marittimi che si possono trovare in Sicilia,
dove la principale fonte di guadagno è la pesca… Il mare, la spiaggia, luogo
ideale per gli innamorati, le sale da ballo degli anni '40, il cinematografo.
Bellissime e toccanti le lettere che Venere ha scambiato con
il suo fidanzato, Pasquale, quando quest'ultimo era al fronte. Ho apprezzato
molto anche la play list musicale. Canzoni in voga negli anni quaranta e
sessanta, ma che ancora adesso sono conosciute, come quelle di Frank Sinatra, Nico
Fidenco o Adriano Celentano.
Ancora una volta mi complimento con Silvia Maria che, assieme
a Valerio Sericano, è riuscita a scrivere una storia emozionante, ricca di
colpi di scena e un finale per niente scontato, ma molto bello. Secondo me
l'epilogo è la degna conclusione di questo libro. Questo non è solo un romanzo
d'amore, ma descrive anche tutti gli orrori, la devastazione e la morte che una
guerra può provocare, segnando per sempre la vita di chi l'ha vissuta in prima
persona.
BREVE ESTRATTO:
Carlo aveva paura che la brama di potere di Mussolini e la
sua fedeltà alla Germania di Hitler potessero fargli prendere la decisione di
agganciarsi al carro nazista, coinvolgendo l’Italia in un’avventura dagli esiti
incerti e preoccupanti.
Nel vederlo così pensieroso, Pasquale gli posò una mano
sulla spalla.
«Carlo, la vita va come deve andare. Noi non possiamo
impedirlo. Possiamo solo vivere al meglio, finché possiamo. Non puoi turbarti
per ciò che non è ancora accaduto» disse il fratello più giovane, continuando a
mantenere il suo sguardo sereno.
«E se accadesse, Pasquale? Se l’Italia entrasse in guerra,
che ne sarà di noi, della nostra famiglia, dei nostri progetti? La guerra
annienta e distrugge ogni cosa…»
Carlo era davvero molto preoccupato.
Michelina entrò in quel preciso istante, reggendo in mano
alcuni panni appena stirati da deporre nell’armadio.
Notando subito l’espressione turbata del fratello più
grande, disse: «Oh Carletto! Se il mio orso preferito! Corri dalla tua bella,
così ti passeranno quei tristi pensieri che vedo che hai in testa. Da chi avrai
preso, poi, questo carattere ombroso?»
Michelina terminò la frase schioccando un sonoro bacio sulla
guancia del fratello.
«Dalla zia Anita! Qualcuno ci doveva pur prendere!» esclamò
Pasquale, facendo riferimento alla sorella nubile della madre.
Michelina e Pasquale scoppiarono a ridere, riuscendo a
strappare un sorriso anche a Carlo, che ricordava le previsioni catastrofiche
di zia Anita sulla vita e sul futuro, tanto fosche da trasformarla, nei loro
discorsi da bambini, in una specie di Cassandra “borbottante come una pentola
di fagioli”.
«A proposito, Michelina!» esordì Pasquale. «Oggi hai da
fare?»
La sorella intuiva che Pasquale le stesse chiedendo un
favore. «Certo che sì. Vado a ricamare. Suor Ausilia mi aspetta.»
Pasquale le si parò davanti per non farla uscire dalla
stanza, intrecciando le mani come se stesse pregando: «Aiutami, ti prego, non
puoi dirmi di no. Da quando ho dato il biglietto a Venere, sei giorni fa, non
ne so più niente. Le devi parlare, in qualche modo. Passa da casa sua, fingi di
essere sua amica, ma per favore dille che l’aspetto domani, alla messa delle
sei, a San Giovanni…»
Pur decidendo di aiutare l’adorato fratello, Michelina volle
farlo cuocere ancora nel suo brodo: «Non puoi passarci tu, visto che la segui a
distanza?»
Pasquale alzò gli occhi. Proprio davanti a Carlo sua sorella
doveva uscirsene con quel discorso?
La reazione del fratello maggiore arrivò immediata:
«Pasquale! Che cosa fai? Segui la signorina Venere? Ma che ti passa per la
testa?»
Carlo non l’avrebbe mai fatto.
Pasquale allargò le braccia con fare sconsolato: «Io… io non
posso andare a casa sua. Se suo padre mi vede sono un uomo finito!»
Michelina rise. «Va bene! Lascia fare a me!»
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