Buongiorno follower, buon inizio settimana!
Giuditta Ross ci parla di "A qualcuno piace in… kilt", secondo volume della serie "Under The Kilt", edito Triskell Edizioni.
Titolo: A qualcuno piace in… kilt
Autore: Giuditta Ross
Serie: Under The Kilt Vol.2
Genere: Romance
Casa editrice: Triskell Edizioni
Disponibile in ebook a € 4,49
Pagina autore: Giuditta Ross
TRAMA:
Il destino può giocare davvero brutti scherzi. Un momento
hai il mondo in mano e quello successivo vuoi solo trovare un angolo nascosto
in cui leccarti le ferite. Lo sa bene Rowan O’Kinley, così come sa che ci sono
perdite con cui sembra impossibile venire a patti tanto che l’unica soluzione
sembra essere scappare lontano da quel dolore e lasciare dietro di sé ogni cosa
che possa ricordartelo. Anche le persone che si amano di più.
Quando un tragico incidente si porta via per sempre il suo
migliore amico, Eric McAvoy sa che il buco nella sua anima non si ricucirà mai.
Quello a cui non è preparato è perdere anche l’altra metà del suo cuore. Lei se
n’è andata, distrutta da un dolore capace di annientare qualsiasi altra cosa.
Ora è tornata e lui non le permetterà di lasciarlo mai più.
BIOGRAFIA:
Giuditta Ross è, prima di qualsiasi altra cosa, una
sognatrice, un’irriducibile latitante della realtà. Giuditta è una lettrice
affamata, una divoratrice di emozioni.
A tenerla con i piedi per terra ci sono un marito, una
figlia e una gatta che fanno a turno per reclamarla al presente.
I suoi pensieri, preda di ispirazioni improvvise, vagano fin
troppo spesso tra le faccende quotidiane e qualche scena di quel libro che
piano sta prendendo forma, con risultati spesso improbabili.
È una seguace dell’immaginazione, una schiava della
fantasia, un’adepta del sogno a occhi aperti.
In fondo, Giuditta, non è che il frutto di un sogno che
incredibilmente si avvera.
DICE L’AUTRICE:
La serie Under the kilt è nata, come spesso accade, quasi
per caso. Il primo della serie non era che un racconto realizzato per un blog.
Ma i personaggi si sa, si impongono, prendono spazio e le storie crescono,
evolvono. I protagonisti del primo
volume non si sono accontentati e tantomeno i personaggi che li circondavano,
hanno preteso le loro storie e io mi sto divertendo moltissimo a scriverle.
Amalia, la protagonista di Sotto il kilt... niente, potrebbe essere il mio
alter ego e incarna il genere di eroina che mi piace. Sopra le righe, un po’
folle e indisciplinata. Iain, la sua metà, è il prototipo dell’eroe romantico.
In questo secondo volume abbiamo Eric (il secondo di Iain) e una rossa tutto
pepe con un passato doloroso e un presente tutto in salita. Attorno a loro
girano altri personaggi che saranno i cardini per i prossimi volumi.
Ho già in stesura la storia di Sean e sto buttando le basi
per il resto dei fratelli MacLeod...
Una curiosità succosa riguarda un personaggio secondario che
ho preso in prestito dalla mia amica Aurora R. Corsni. Si tratta di Will, il
barman della caffetteria del museo Nazionale di Scozia. Will è il protagonista
di un suo bellissimo racconto:
Election night
BREVE ESTRATTO:
“La pressione era una presenza solida tra loro, non era solo
eccitazione o furia, era disperazione.
«Guardami, Ro!» le ordinò e lei lo vide come attraverso un
velo di nebbia. «So che i tuoi capelli sono un groviglio di fuoco, che canti a
squarciagola quando sei sola, che fumi i sigari che ti passa tuo nonno. So che
reggi l’alcol come un maledetto giocatore di rugby. So. Chi. Sei,» abbaiò a un
millimetro dalle sue labbra. «E non importa quanto mi ci vorrà, non importa
quanta resistenza farai. Ti staccherò di dosso ogni maledetto strato dietro cui
ti stai nascondendo finché non ti avrò ritrovata.»
Eric la fissò furioso per un istante, in cui sembrava che
avrebbe potuto scuoterla fino a farle dire qualcosa, fino a farle ammettere la
sua colpa, la sua vergogna. Poi la furia si stemperò, le sue mani tornarono
gentili mentre asciugavano una lacrima sfuggita al suo debole controllo. Dopo
un momento di indecisione, durante il quale Rowan desiderò ferocemente che la
baciasse fino a svuotarle completamente il cervello, lui si fece indietro. Come
una mangusta di fronte a un cobra.
Rowan tirò su con il naso e lo sentì sospirare. «Non mi
provocare, Ro.»”
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