Buongiorno follower, buona domenica!
Vi segnalo "La strada verso me", il romanzo dell'autrice Alessandra Tronnolone.
Titolo: La strada verso me
Autore: Alessandra Tronnolone
Genere: Romanzo rosa - narrativa al femminile
Disponibile in ebook a € 0,99
e in formato cartaceo a €9,00
TRAMA:
L'amore e l'orgoglio, l'amore e la paura, l'amore e il
destino. Sono tante le prove che Elena dovrà affrontare nel percorso più
importante della sua vita: la strada verso sé stessa. Dalla perdita alla
rinascita, con una certezza, Elena non è mai sola. Il suo prezioso amico,
Carlo, le sue amiche del cuore, sua sorella e la sua famiglia, fino a un
incontro fortuito e speciale, quello che probabilmente le cambierà la vita.
BIOGRAFIA:
Sono una donna, una mamma, una moglie. Credo sia questo ciò
che sono.
Sono una persona che ama e che mette tutta sè stessa in
quello che fa. La scrittura è sempre stata una parte fondamentale della mia
vita. È semplicemente parte di me. È me.
Ho studiato per lavorare nell'editoria e ho pubblicato due
libri, per ora. Ho collaborato con diverse case editrici come editor e non
solo.
DICE L’AUTRICE:
Ho scritto questa storia quando avevo solo diciassette anni.
Sembra passata una vita, nel frattempo. Ho cambiato città, ho cambiato modo di
pensare, ho cambiato tutto, sono cresciuta.
Da quella volta ho fatto tanti passi avanti, ho incontrato
l’uomo della mia vita, mi sono diplomata e poi laureata, e sono diventata
mamma.
Dopo aver pubblicato il mio primo libro: “Non allontanarmi”,
mi sono detta che era ora di replicare con questo romanzo, tenuto nascosto per
tanti anni.
Pubblicare non è mai semplice, dai agli altri una parte di
te, e speri che non te la calpestino senza pietà.
Ho fatto un lavoro non indifferente, ho tenuto la storia
originale, ma ho dovuto cambiarne delle parti, ho adeguato il mio modo di
scrivere a quella che sono oggi, o almeno ho cercato di farlo.
Quella ragazzina di diciassette anni, ormai ne ha quasi il
doppio, ma non bisogna mai dimenticare chi siamo e soprattutto da dove veniamo.
Il nostro percorso, e il nostro modo di reagire alle cose, ci porta dove siamo
oggi e dove saremo domani.
Solo percorrendo determinate strade, solo rispondendo con
determinate azioni, potremo sperare in un futuro migliore. Potremo dire di
“averci provato”, almeno.
Cerchiamo di essere sempre protagonisti attivi del nostro
destino.
Cerchiamo di non farci sopraffare dai dolori, dalle perdite
e dalle ingiustizie.
L’augurio, che posso fare a tutti quanti, è di scrivere il
nostro viaggio, con un compagno che mai ci abbandonerà: l’amore.
BREVI ESTRATTI:
Guardavo lo specchio
senza vedere realmente cosa c’era dall’altro lato. L’immagine di me stessa si
propagava davanti a me e io continuavo a non vedere altro che il letto
matrimoniale alle mie spalle.
Alzai gli occhi verso il mio volto riflesso, inutile, non
riuscivo a vedere altro, ciò che pensavo si proiettava in me.
Chiusi gli occhi cercando pace, ma non riuscii a farlo.
Sei anni passati con una persona apparentemente adatta a me,
in tutto e per tutto, mancavano pochi giorni al matrimonio e il suo addio era
arrivato come una doccia gelata in pieno inverno. Autunno. Novembre.
Non era riuscito a dirmi altro che un banale: «Non sono
pronto!» ed era fuggito chissà dove, buttando al vento anni d’amore, di
decisioni, di progetti, in un soffio.
Erano passati pochi giorni dal suo addio e già cercavo in me
i pezzi per ricostruire ciò che avevo perso in quei sei anni.
C’era una cosa che odiavo fin da bambina, quando stai
piangendo e tutti vengono intorno a te e chiedono cos’hai. Avevo sempre pensato
che piangere fosse una delle cose più importanti della vita, l’estremità di una
sensazione. Se stai vivendo qualcosa di forte, molto forte, nel bene o nel male
te ne accorgi solo se piangi, e io volevo vivere quell’emozione sola con me
stessa, senza gente intorno. Non mi era mai importato di far vedere realmente
chi fossi.
Mi guardò, mi toccò
la mano. Fermai gli occhi nei suoi e avvicinai una mano al suo viso.
Ci baciammo.
Non sapevo il perché, ma non riuscivo a fermarmi, ad
allontanarmi da lui, continuai, volevo i suoi baci.
Poco dopo mi scostai. Lui mi sorrise.
L’avevo baciato come un’adolescente alle prime armi, mi ero
lasciata sopraffare dal momento, dalla sua bocca, dalla sua lingua. In quei
lunghissimi baci avevamo fermato il tempo. Era ora di staccarsi, ma nessuno dei
due voleva farlo. Sapevo che continuando saremmo arrivati a fare altro e non
volevo che accadesse proprio la prima sera.
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