Buongiorno follower, buona domenica!
Vi segnalo "Settegiorni", il nuovo romanzo dell'autrice Stefania Fabrizi, edito Libromania.
Titolo: Settegiorni
Autore: Stefania Fabrizi
Genere: Romance
Casa editrice: Libromania
Disponibile in ebook a € 3,99
Pagina autore: Stefania Fabrizi
TRAMA:
Sabrina ha vent'anni, viene da Parigi e vive a Roma con il
padre. La conosciamo mentre è in treno diretta in Garfagnana per trascorrere
sette giorni ospite della zia Pamela, una donna quarantenne che vive con
Lorenzo, un ragazzo molto più giovane, che ormai da mesi chatta con Sabrina.
Complice l'assenza di Pamela, tra Sabrina e Lorenzo l'attrazione è immediata.
Grazie a Instagram e a un ritorno a casa in anticipo, Pamela
scopre tutto. Accecata dalla rabbia e annebbiata dagli psicofarmaci ha una
reazione incontrollata di cui resta vittima Lorenzo.
Sabrina e Pamela sembrano una la proiezione dell'altra in
diversi momenti della vita. Tra le due, entrambe bisognose di felicità, ma
anche piene di paure e ferite mai rimarginate, s’intravede, timido, il profilo
di una terza donna, la vicina di casa Marilena che sembra guardare da fuori
quello che succede e offrire una possibilità di riscatto, quella di una vita in
cui non siamo necessariamente vittime delle nostre emozioni, ma dove è
possibile assaporarne il gusto da persone libere.
BIOGRAFIA:
Stefania Fabrizi è nata a Roma il 18 giugno del 1977. Nel
2000 si trasferisce a Genova dove attualmente vive con la famiglia e lavora nel
customer care di una multinazionale. Lettrice appassionata di classici, thriller
e romanzi di formazione, scrive romance per diletto e ha già pubblicato nel
2017 il suo romanzo d’esordio, Insegnami ad amare, con Delos Digital.
DICE L’AUTRICE:
Settegiorni era stato concepito all’inizio come storia
erotica con uno sfondo paranormale, poi i personaggi mi hanno indirizzata da
un’altra parte 😊
I luoghi citati esistono tutti nella realtà, dal primo
all’ultimo
Scrivendo il romanzo ascoltavo le canzoni degli The XX, in
particolare “Long Intro” e “Do you mind”.
BREVE ESTRATTO:
«Lo ami moltissimo, vero?» le domando ritornando alla
realtà.
«Eh sì, mi ha completamente stregata. Nonostante sia così
giovane è un uomo stupendo, vecchio stile, profondo come pochi altri conosciuti
nella mia vita. Proprio per questo ho voluto fare un salto nel buio e ho deciso
di convivere con lui già dopo un mese che avevamo iniziato a frequentarci»
rivela facendo una pausa e poi mi sorride. «Sabry, ti auguro di incontrare un
uomo come lui, nella tua vita».
Ascoltarla mentre parla così di Lorenzo e della loro vita di
coppia a un tratto mi fa sentire una deficiente. A lei brillano gli occhi e
invece io mi sto innervosendo senza sapere il perché. Non sono invidiosa né
gelosa, credo che sia più il senso di colpa nei suoi confronti perché non ho il
coraggio di dirle che io e Lorenzo chattiamo alle sue spalle, anche se in fondo
non facciamo nulla di male.
Siamo solo amici, le direi, ma credo che non capirebbe lo
stesso perché non saprei come spiegare la sintonia che c’è tra me e lui, è
troppo difficile da definire a parole. Non penso che la prenderebbe bene se le
dicessi che la prima cosa che faccio al mattino quando accendo il cellulare è
controllare se Lorenzo mi ha scritto qualcosa e anche che lui è l’ultima persona
a cui do la buonanotte prima di mettermi a dormire.
Mia zia continua a parlare e mi dice che la loro relazione è
decollata fin da subito; andare a vivere insieme è stato per entrambi un passo
naturale così come decidere di avere un bambino.
Aspetta un momento... Un bambino?
«Non sapevo che aveste intenzione di mettere su famiglia!»
esclamo cadendo dalle nuvole. «Quindi avrò un cuginetto?» sorrido a fatica
mentre lei fa di sì con la testa anche se si morde un labbro; sembra in
difficoltà.
«Sarebbe più corretto se ti dicessi che io e lui avevamo
intenzione di mettere su famiglia. Purtroppo ora le cose sono un po’ cambiate».
La voce le si fa debole e gli occhi atterrano sulle mani che tormenta adagiate
sul tavolino. L’aria sognante di poco fa è precipitata in un baratro di
tristezza.
Rimugina assentandosi un po’, finché non torna a guardarmi e
forza un sorriso. «Però adesso preferirei parlare di cose allegre. Senti cosa
ho in mente di fare nei prossimi giorni: vorrei farti visitare queste zone come
si deve, portarti al lago di Gramolazzo per esempio, e poi andare al mare. Che
ne pensi?».
«Perfetto» accondiscendo docile di fronte alla tristezza
scesa inesorabile su di lei. Fuori è piuttosto buio ma la luce che arriva dal
sottotetto mi fa intravedere gli occhi lucidi e le sue labbra nervose. È sul
punto di piangere e io, smarrita, non so cosa pensare.
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