venerdì 1 novembre 2019

RECENSIONE "IL PRIMO CAFFÈ DEL MATTINO" di Diego Galdino



Alessia Toscano ha letto "Il primo caffè del mattino" dell'autore Diego Galdino, edito Sperling & Kupfer




Autore: Diego Galdino
Genere: Romance Contemporaneo

Casa editrice: Sperling & Kupfer
Collana: Pickwick

Disponibile in ebook a € 3,99
e in formato cartaceo a € 12,68 oppure € 8,41

Pagina autore: Diego Galdino 





TRAMA:


Nella città più romantica del mondo, a volte basta un caffè per farti innamorare.

Massimo ha poco più di trent'anni, è il proprietario di un piccolo bar nel cuore di Roma, e non si è mai innamorato davvero. Ogni mattina, all'alba, attraversa le vie della città ancora addormentate, dove si sente il profumo del pane appena sfornato, e raggiunge il suo bar. Lì lo aspetta il primo caffè della giornata, quello dall'aroma più intenso, e dal sapore più buono. In fin dei conti sta bene anche da solo, continua a ripetersi man mano che il locale si anima: a tenergli compagnia ci pensano i clienti affezionati, con cui ogni mattina Massimo saluta la giornata fra tintinnio di tazzine, profumo di cornetti caldi e un po' di chiacchiere. Allora come mai, il giorno in cui improvvisamente entra nel bar una ragazza dagli occhi verdi, il viso spruzzato di lentiggini e l'aria sperduta di una turista straniera, Massimo non riesce a toglierle gli occhi di dosso... Né tanto meno a farsi capire in nessuna lingua: al punto che, tempo cinque minuti di interazione, si ritrova una zuccheriera rovesciata addosso, la porta sbattuta in faccia e qualcosa di molto simile a un cuore spezzato che gli martella nel petto. Ma la ragazza con le lentiggini, che viene da Parigi, di nome fa Geneviève e di mestiere inventa cruciverba, tornerà presto da Massimo: perché ha un segreto che non può rivelare a nessuno, e che la lega proprio a quel luogo.
Massimo - che da quando l'ha incontrata la prima volta, con la frangia spettinata e il vestito rosso - non se l'è più tolta dalla testa, non potrà che corteggiarla con le armi che conosce meglio: caffè, cappuccini e il fascino di Roma. Sperando che, nonostante tutti i segreti che Geneviève nasconde, entrambi si ritrovino a volere la stessa, unica cosa: bere insieme il primo caffè del mattino.
Tutte le mattine. Tra equivoci, baci e lunghe passeggiate romane, una commedia romantica lieve, divertente e tutta italiana, con una protagonista d'eccezione: la città più magica del mondo.





Un omaggio all'amore, quello puro che nasce dalle piccole cose semplici, sguardi furtivi, guance che si imporporano di imbarazzo, gesti compiuti con mani che tremano un po’, strategie per farsi notare.
E così un uomo, piacente e sicuro di sé, che si credeva immune al sentimento, si ritrova impacciato davanti a due occhi verdi e una manciata di lentiggini.
Finalmente un protagonista che non si atteggia a maschio alfa, ma mostra insicurezze, e si affanna per trovare un modo per farsi notare da una stramba parigina, Geneviève, che parla una lingua a lui sconosciuta e non sembra volergli rendere le cose facili.
Ma, complice l’arte del caffè e l’aria di Roma, la mia Roma, così romantica e immensa, i due si ritroveranno a vivere una storia dal sapore puro, unico e autentico.
Un corollario di personaggi veri e veraci, come quelli che ognuno di noi incontra per strada, ricama le pagine della storia. In effetti, sono proprio delle persone reali, quelle che l’autore Diego Galdino trasporta dalla sua vita di barista di Roma tra le righe del romanzo.
Stile leggero, a tratti poetico e romantico, a tratti frizzante e ironico. Narrazione scorrevole e fluida. Scrittura semplice, diretta, comune... perché di persone comuni narra, della gente trasteverina che si rilassa prendendo un buon caffè, ognuno con le proprie manie, con i propri capricci, coi gusti tutti diversi.
Massimo, il protagonista, da ottimo barista quale è, conosce alla perfezione i suoi clienti, e accomuna ognuno di loro a un tipo di caffè. In fondo, il barista è come un confessore, o un confidente, che fa parte della quotidianità.
Ho scoperto Diego Galdino grazie a una citazione in rete che mi è piaciuta. Lui è uno di noi, che non si eleva a grande scrittore, ma narra anche di me, che potrei facilmente trovarmi al bar Tiberi a gustarmi uno di quei suoi caffè alla Nutella. Ebbene sì, ora ho una voglia matta di assaporarlo. Quindi, Diego, presto verrò davvero a conoscerti e a bere una delle tue delizie.
"E tu che caffè sei?" Possiamo scoprirlo grazie alla spiegazione finale delle diverse tipologie di questa “sacra” bevanda.

Insomma, una delicata commedia all’italiana, che conserva anche una buona morale, con cui passare due orette di perfetto romanticismo, magari proprio in compagnia di un buon caffè.


1 commento:

  1. L'ho letto anni fa e sì, ho trovato la storia carina, ma ho detestato il dialetto romani scritto. Nei libri è una cosa che proprio non tollero :(

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