martedì 21 aprile 2020

RECENSIONE "TRASCINATA DAL VENTO COME LE NUVOLE" di Marzia Accardo



Buongiorno follower, buon martedì!
In uscita oggi "Trascinata dal vento come le nuvole" dell'autrice Marzia Accardo
Tiziana Irosa lo ha letto in anteprima per noi 😊





Autore: Marzia Accardo

Genere: Narrativa

Disponibile in ebook a € 1,99

E in formato cartaceo a € 10,00

Pagina autoreMarzia Accardo  




TRAMA: 

Imprigionata in una vita piatta e monotona da impiegata bancaria, Laura passa da una storia all'altra, seguendo con poca convinzione la strada che le ha indicato la madre, e illuminata dai consigli della migliore amica Giulia. Il nuovo collega Federico sembra farle credere finalmente nell'amore, ma una selvaggia vacanza a Formentera con gli amici cambierà le cose e destabilizzerà gli equilibri, portandola a riflettere sulle sue reali priorità. 
Provata dalle delusioni e da alcuni tragici eventi che la vita la porterà ad affrontare, Laura sarà costretta a prendere una drastica, inaspettata decisione, che sconvolgerà le persone che le stanno accanto, ma che le darà la speranza di ritrovare se stessa e la sua felicità.
Dopo La testimone della sposa, ecco di nuovo Laura protagonista del prequel che racconta le vicende accadute prima del suo sofferto ritorno a casa.






BIOGRAFIA: 

Marzia Accardo, classe 1983, vive in un paesino della Bassa Modenese, dove lavora come impiegata contabile. 
Nel 2019 ha pubblicato il suo primo romanzo “La testimone della sposa” con la casa editrice Pubme, per la collana Un cuore per capello.
Nel 2020 ha firmato la raccolta di racconti autopubblicata “Love = love” assieme a Lily Rose, Elisa Mura e Katia Arduini.



DICE L’AUTRICE: 

Il romanzo è il prequel de La testimone della sposa e narra le vicende accadute prima del ritorno a casa della protagonista. I due romanzi possono comunque essere letti separatamente.







Ed eccomi qua! A leggere il sequel delle avventure di Laura “la testimone della sposa” che mi aveva già catturata con la sua storia frizzante ma piena di contrasti. Devo ammettere che ero rimasta con l'amaro in bocca, come quando mangi la cioccolata fondente al 70%, buona eh, ma ti lascia quell'inevitabile retrogusto dolce amaro che ti spinge a volerne ancora. Ebbene, ero rimasta così alla fine della storia precedente: volevo saperne di più. E Marzia Accardo non ha tradito le aspettative di chi, come me, è rimasto entusiasta dalla prima parte.
In questo romanzo troviamo Laura intrappolata nella vita che sua madre ha sempre voluto per lei: buon lavoro, amici di sempre, cene a casa e tutto il pacchetto completo, ma a Laura tutto ciò non basta, Laura vuole di più.
Al ritorno da una vacanza a Formentera tutto cambia. Da qui in poi, percepisce che nella sua vita c'è una nota stonata, deve solo capire qual è: tutto il mondo che le sta intorno oppure è semplicemente lei?
In questo romanzo si tratta anche un argomento “importante”: la violenza sulle donne. Marzia ha scelto di farlo in modo delicato, ma incisivo. Attraverso la figura di Laura, che avrà il coraggio di non girarsi dall'altro lato, cercherà di aiutare e dare coraggio. Non vi svelo altro per non rovinarvi la lettura, ma ho davvero apprezzato questa parte del romanzo, mi ha emozionata e fatto riflettere.
La fine, invece, è stata una sorpresa, una sorpresa che ho gradito molto, per ovvi motivi non posso aggiungere altro, ma vi assicuro che rimarrete senza parole.






BREVE ESTRATTO:

Tirò fuori una cartina stropicciata dallo zainetto che aveva appoggiato a terra, e la aprì. Sopra c’erano vari nomi cerchiati col pennarello rosso, collegati tra loro da una riga disegnata con la penna nera, a formare un itinerario. «Vedi» le indicò col dito, «sono partito da casa già preparato. Questo è il percorso che voglio seguire. Queste sono le spiagge più belle di Formentera e secondo la mia tabella di marcia in due settimane dovrei riuscire a vederle tutte. Partendo la mattina presto, ovviamente. Con uno scooter è molto facile girare l’isola.» Le lanciò un’occhiata trionfante. «Prenotandolo da casa prima di partire, ovviamente.»
Laura lo guardò infastidita, alzando un sopracciglio. Quel suo tono supponente, da maestrino, era davvero insopportabile. Ma chi si credeva di essere, con tutti quei suoi “ovviamente”? Ma soprattutto, come si permetteva di dire che i suoi amici erano dei ragazzini? Quando lo ascoltavano raccontare le sue leggende metropolitane, pendendo dalle sue labbra e ridendo come dei cretini, però, gli facevano comodo eccome, per sfamare il suo smisurato ego!
Scosse la testa, sorridendo sarcastica, e tirò indietro la sedia per alzarsi, avendo visto arrivare Giulia e Silvia con la coda dell’occhio.
«Pensaci» le disse lui, in tono spavaldo. «In fin dei conti, ho ragione. Decidi anche tu se vuoi continuare a perdere queste preziose giornate a cazzeggiare senza senso, oppure vuoi davvero vivere come si deve questa vacanza.»
«Ognuno ha il suo concetto personale di vacanza!» ribatté lei.
«Oh, sì, giusto.» Jonathan prese una fetta di torta dal piatto e cominciò ad osservarla con attenzione, poi la spezzò in due con le mani. «Se poi decidi di occupare in modo più ragionevole il tuo tempo, mi trovi nel corridoio fuori dalla tua porta, tutte le mattine.» Diede un morso al suo pezzo di torta, cominciando a masticarla, con gusto. «Presto, ovviamente.»
A quell’ultima frase, Laura si alzò di scattò e tornò al suo tavolo. Non aveva intenzione di sentirgli pronunciare un “ovviamente” in più. Odiava le persone che si sentivano superiori e per cui era sempre tutto scontato.






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