venerdì 26 giugno 2020

RECENSIONE "JASON" di Isabella Vinci



Buon pomeriggio amici lettori!
Fresco di pubblicazione "Jason" del'autrice Isabella Vinci.
Daniela Colaiacomo lo ha letto per noi 😊






Titolo: Jason
Autore: Isabella Vinci

Genere: Romance contemporaneo

Disponibile in ebook a € 0,99

Pagina autore: Isabella Vinci 



TRAMA:

Un nerd in un’agenzia di scouting per modelli. Sembra uno scherzo, ma è la mia quotidianità. Volevo fare altro nella vita, non il tecnico informatico per l’agenzia di mio fratello maggiore Rhys. Un terribile errore mi è costato il futuro, facendomi finire in prigione. Adesso mi ritrovo a dividere l’ufficio con Ivy, l’assistente e socia di Rhys. Croce e delizia, il mio tormento. Bellissima e determinata, nasconde un lato delicato e gentile sotto una maschera di rigida freddezza. Battibecchiamo di continuo. Lei mi piace, oltre il consentito. Non posso permettermi questa attrazione selvaggia. I miei errori passati ancora mi perseguitano. Non sono adatto a lei. Non sono libero di farla mia come vorrei. Eppure non riesco a smettere di sfiorarla. Non riesco a stare lontano da lei. 



DICE L’AUTRICE: 

Questa storia era nata come un progetto comune insieme ad altre due amiche. Ognuna di noi aveva un fratello, per poter scrivere una serie insieme, seppur libere e slegate. Alla fine, vuoi gli impegni, vuoi la vita, Jason è uscito per primo e la trama è stata un po’ modificata, con il supporto delle amiche che stanno continuando a scrivere la storia di questi fratelli sgangherati. 

Le citazioni sui libri di fantascienza, i giochi di ruolo e la musica vengono tutte dal mio background nerd. Un aspetto che non avevo considerato mentre lo scrivevo: la situazione attuale in America. Il miglior amico di Jason è un ragazzo di colore e viene trattato con un pregiudizio tale da essere assurdo per me. Motivo per cui a suo tempo ho voluto inserire questa critica sottintesa, non aspettandomi minimamente quello che sarebbe successo un paio di mesi dopo negli States.







Jason McKenzie è un super nerd, genio informatico, bello e trasandato, dall'aria indisponente, fratello minore di Christian e Rhys, rispettivamente modello e proprietario di un’agenzia di moda.
Ivy Brandon, è la perfetta assistente, socia e segretaria, amica e braccio destro di Rhys.
Quando Jason comincia a lavorare all'agenzia, con funzioni di aiuto per le questioni informatiche e contabili, da subito si crea una forte tensione tra i due: tanto è trascurato l'uno, quanto è precisa e attenta l'altra, ma nonostante tutto c'è un'attrazione quasi palpabile che li avvince.
Entrambi hanno però un passato molto difficile e pesante da sostenere: Jason non aveva ancora ventun anni quando, aggirato da una donna senza scrupoli, è andato in prigione per truffa ai danni dello stato e Ivy è stata vittima di gaslighting da parte del suo ex ragazzo.
Le conseguenze dei loro trascorsi sono estremamente gravi per entrambi, e Jay, già di carattere chiuso e introverso, non riesce a rapportarsi con Ivy, tantopiù che i loro ex continuano a tormentarli.
Anche se l'attrazione è intensa e quasi irresistibile, Jason, sul più bello, si ritrae dando il via a un tira e molla fisico ed emotivo che destabilizza Ivy.
A poco a poco, si chiariscono i motivi della perdita di fiducia nel prossimo dei protagonisti che, aprendosi reciprocamente, raccontano gli eventi drammatici vissuti, fino alla consapevolezza di se stessi e dei reciproci sentimenti.
La sofferenza dei protagonisti è descritta in modo efficace, tanto da trasmettere il senso di ansia e trepidazione, soprattutto da parte di Jason che si attribuisce responsabilità più grandi di quanto gli competerebbero, e nel doloroso processo di maturazione finalmente arriva ad abbattere il muro dietro il quale si è trincerato per anni.
Ho trovato poco chiari alcuni passaggi nel testo ma nel complesso la storia, dove pure le figure di contorno hanno rilievo, è intensa e coinvolgente, carica di emotività.






BREVE ESTRATTO: 

Mi guardava di nuovo con intensità, come in attesa di una risposta sincera. Non l'avrebbe ricevuta. Sbuffai, iniziando a togliermi le fasce. La vicinanza così stretta con lei non era stata una mossa saggia. Se non mi fossi spostato si sarebbe presto accorta dell'effetto che mi faceva. 
Sorprendentemente mi afferrò le mani, ispezionandole. 
«Dovresti usare i guantoni, non queste misere bende che non ti proteggono le nocche.» 
Alzò lo sguardo su di me, inchiodandomi sul posto. Aveva degli occhi incredibili, una sfumatura di nocciola che con i raggi del sole diventava di un verde scuro. 
«Non sei la mia infermiera.» Avrei voluto che la mia voce suonasse più dura, ma non fu così. 
Con una dose di perplessità mista a una punta di orrore, sentii che era roca. Roca come se fossi sul punto di baciarla. Forse lo avrei fatto, solo per toglierle dalla faccia quel sorrisetto supponente con cui mi provocava. Anche ora, che eravamo troppo vicini per il confort di entrambi. Lei non lasciava ancora le mie mani. 
«Un giorno non troppo lontano mi spiegherai che ti è successo. E ti prostrerai per chiedermi scusa di questo tuo comportamento.» Si spostò bruscamente, sorprendendomi. 
Stavolta fui io ad afferrarle una ciocca di capelli, sfuggita alla rigida acconciatura, unico segno che la sua facciata imperturbabile poteva essere incrinata. 
«Ivy. Perché ti importa tanto?» 
«Chi lo dice che mi importa?» La sfida nella sua voce mi infastidì. Un momento sembrava dolce e gentile, quello dopo tornava la segretaria acida. 
«Continui a starmi addosso. Mi metti all'angolo mentre scarico la tensione nervosa. Fai supposizioni su di me come se mi conoscessi. Vuoi che continui?» 
«Forse vorrei solo creare un ambiente di lavoro più confortevole.» 
«Se siamo solo colleghi, allora non devi ficcare il naso nei miei affari.» 
«Magari mi sarebbe piaciuto diventare amici. Ma tu, da quando hai iniziato l'anno scorso, sembri avere un palo piantato su per il culo, nonostante tutti i miei sforzi di essere amichevole.» 
«Amichevole? Darmi dell'arrogante è il tuo modo di essere amichevole? Dirmi che sembro un barbone e un idiota incivile solo perché indosso un jeans e una maglietta, che modo dolce di stringere un’amicizia.» Lei mi fulminò con lo sguardo.
«Le mie sono solo costatazioni relative al lavoro. Non ho niente contro il tuo stile.»
Risi di gusto. «No? Non si direbbe affatto. Allora hai qualcosa contro me personalmente?» 
«Non è così.» 
«E allora cosa? Perché ti accanisci?» 
Ogni parola che dicevo sembrava portarla sempre più oltre l’esasperazione. Sbuffò, spostando il ciuffo che ribelle continuava a caderle davanti agli occhi.
«Te l’ho detto! Tendo a stringere amicizia con le persone, sai? Anche se a quanto pare per te è un concetto così alieno, Jason.»
«Io e te non saremo mai amici, Ivy. Mai.» 
«Non oso neanche chiedere il motivo. Sicuramente la tua risposta mi farà venire la nausea e un'emicrania assassina.» Scosse la testa e si voltò per andarsene. 
Non so quale arcano spirito si impossessò di me. Non ho idea di quale temporanea infermità mentale mi fece agire in quel modo. Le afferrai il polso, la voltai di scatto, facendola sbattere senza troppe cerimonie contro gli armadietti di alluminio. Le presi il mento con una mano e con l'altra la strinsi a me, guardandola intensamente. La sua reazione scioccata fu un lieve risveglio, ma ora che l'avevo così vicina, ora che avevo sfiorato la sua pelle, non potevo fermarmi. 
La baciai come un pivello alle prime armi, con troppo entusiasmo e troppa foga. Il suo profumo elusivo mi dava alla testa, le lasciai le mani libere, ma lei le poggiò solo sulle mie spalle, incerta. Rispose al bacio in modo timido, come se fosse perplessa. Il suo gemito sorpreso mi fece spostare. Non me l'aspettavo. Era arrossita fino alla radice dei capelli. Tutta la sua combattività e la sua compostezza erano improvvisamente evaporate. Mi sentii in colpa. 
«Questo è il motivo per cui non saremo mai amici. Vado a farmi una doccia fredda.» 



Isabella Vinci, classe ’88, vive a Roma con un marito nerd e un figlio selvaggio di due anni; ha una laurea in Terapia della Neuropsicomotricità dell’età evolutiva e una laurea magistrale in Psicologia e Neuroscienze; lavora in un centro di riabilitazione nella periferia un po’ disastrata della città e legge libri come se fossero una droga. Collabora con il blog letterario Il confine dei libri.
Ha pubblicato nel 2016 il primo libro, uno urban fantasy dal titolo Cronache dalle Stirpe Nascosta (Lettere Animate) e nel 2018 il fantasy romance storico La dodicesima clessidra (Lettere Animate). Ha pubblicato i libri per bambini La notte dei desideri (2016, Augh editore) e Il gatto magico di Mia (2019 Scatole Parlanti). Nel 2019 ha pubblicato come autrice indipendente sulla piattaforma Amazon il romance contemporaneo Blu d’inchiostro. 


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