venerdì 17 luglio 2020

DOPPIA RECENSIONE "CENTRO!" di Amalia Frontali e Rebecca Quasi



Doppia recensione per "Centro" di Amalia Frontali e Rebecca Quasi. 
A cura di Manuela Ragni e Isabella Nanni.





TitoloCentro
Autori: Amalia Frontali e Rebecca Quasi.
Genere: Romance – Sport romance

Disponibile in ebook a € 2,99
e in formato cartaceo a € 13,00

Pagine autore



TRAMA:

Londra, 1908.
La capitale britannica si prepara ai Giochi della IV Olimpiade.
Miss Ina Wood appartiene alla squadra femminile di tiro con l’arco e Monsieur Pierre Le Blon è un valente schermidore belga.
Si incontrano per caso, a seguito di un piccolo incidente automobilistico e scoprono di avere in comune un certo talento per la dissimulazione: Miss Wood guida un’auto non sua e Monsieur Le Blon non è chi dice di essere.
Tra schermaglie sportive e romantiche gite tra i ranuncoli, si consuma quella che pare destinata a restare una fugace avventura. Ma il destino, lento e inesorabile, dispone che i nostri atleti si ritrovino a Vienna nel 1914, per affrontare il passato ed essere travolti dagli ingranaggi della Storia. 



Siamo agli inizi del Novecento, il secolo dei cambiamenti, delle rivoluzioni e delle due guerre che cambiarono società e costumi.
Intanto, si preparano le Olimpiadi a Londra, e tutte le nazioni sono invitate a parteciparvi. Tra i gareggianti, spiccano i due protagonisti, anticonformisti e in cerca del riscatto personale dopo una vita priva di affetti o sempre uguale a se stessa: Pierre Le Blon, schermidore per la squadra belga, e Ina Wood, tennista inglese. I due si incontrano per caso lungo la strada: la macchina che Ina ha "preso in prestito" al cugino ha un incidente e il provvidenziale Pierre interviene per aiutarla. Ina non immagina che Pierre in realtà è Leopold di Saxe-Coburg e Gotha-Kohary, amico giurato del re del Belgio che lo ha aiutato a entrare in squadra sotto mentite spoglie!
Da quell'incontro scaturiscono momenti di straordinaria conoscenza e intensità emotiva... durerà anche dopo la fine delle Olimpiadi? Il loro amore vincerà la più importante delle medaglie, quella del "e vissero felici e contenti?" 

Centro!, delle autrici Rebecca Quasi e Amalia Frontali, non è solo un romanzo d'amore. Certamente il sentimento, il bisogno di amare e di essere riamati hanno la dovuta importanza all'interno del romanzo, e la storia d'amore non manca di punte di umorismo come di grande emotività. Ma dei romanzi storici apprezzo soprattutto il palcoscenico, il luogo dove i personaggi si muovono. E devo dire che la ricostruzione storica, con persino riportati i modelli delle automobili, è accurata e affascinante, così come gli usi della società dell'epoca soprattutto quando si trattava di educazione femminile (Ina non è appoggiata dalla famiglia nel suo amore per lo sport: dovrebbe pensare a essere un grazioso oggettino da salotto, del materiale da matrimonio). Ci piace questa ragazza anticonformista, che prende in prestito l'auto del cugino e sfreccia verso l'avventura, proprio come una freccia scagliata dall'arco che tanto ama!
E ci piace anche Pierre, che cerca una vita diversa anche solo per lo spazio di un attimo.
Lo stile è gradevole, si legge senza difficoltà e non scade nel banale. Forse in alcuni tratti è un po' diluito, andando ad allungare la storia, ma si tratta davvero di un'inezia, un piccolo "difetto" assolutamente perdonabile. La copertina del romanzo è anch'essa graziosa, e i toni pastello dei disegni e il decoro retrostante i due protagonisti ricorda l'art decò.
Che dire, una lettura che ti accompagna con piacere in queste giornate, che consiglio anche a chi non è particolarmente amante delle storie a fondo sportivo. 



Cominciamo col dire che questo romance scritto a quattro mani è bellissimo, ma devo ammettere di aver fatto fatica a entrare nella narrazione all’inizio. In parte può essere dovuto a una parentesi di mio rallentamento personale nella lettura, ma viste altre recensioni credo si possa avvalorare l’ipotesi che sia una sensazione più allargata e che possa addebitarsi a una fase di rodaggio nella fusione degli stili narrativi delle due scrittrici – ho letto entrambe e devo dire che fino a un certo punto io le differenze dei due contribuiti le ho percepite. A questo si aggiunge la continua interruzione del flusso narrativo legata alle note esplicative (note? in un romance? non è mica un saggio), che tra l’altro nel formato ebook costringono ad andare a fine volume per poi riprendere la lettura. Se alcune potevano anche avere un senso, altre potevano essere tranquillamente ovviate per offrire al lettore un’esperienza di immersione nel testo più fluida e che non sbattesse in faccia la minore erudizione altrui: es. perché scomodare Efialte dalle Termopoli dell’Antica Grecia quando da più di 2000 anni Giuda fa egregiamente il suo sporco lavoro di rappresentare il traditore per antonomasia nella cultura del mondo occidentale?
Superati questi scogli, qualcosa ha fatto clic, credo di poter dire quando anche per i protagonisti è scattato QUEL qualcosa, e non sono più riuscita a mettere giù il libro. Da una certa lezione filosofica sul tiro con l’arco in un campo di ranuncoli a un incontro casuale che ricuce sentieri che non avrebbero dovuto mai separarsi, ho divorato le pagine in preda all’ansia che un amore non previsto, non cercato, non desiderabile per gli standard dell’epoca non dovesse fare centro…
La collocazione della storia ai primi del 1900 è un’ambientazione più rara rispetto ai più inflazionati periodi regency e vittoriani, ma coraggiosa e azzeccata. Le puriste del romanzo storico non si aspettino però più coerenza dei riferimenti agli eventi storici di sfondo citati. I dialoghi sono decisamente moderni, e non c’è principe prussiano che si sarebbe mai rivolto al figlio senza usare un voi e con i termini usati nelle epistole riportate nel volume. Se però siete pronte ad affrontare questo romance con la sospensione del raziocinio del caso e ad abbandonarvi ai passaggi di pura poesia che abbondano nel testo, passerete ore di splendido intrattenimento. Raccomando solo di ricordarvi a fine lettura che gli eroi dei romance sono fittizi, e non a caso. I drammi meglio leggerli che viverli, credetemi. Soprattutto quando sono scritti divinamente come in questo caso.


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