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Fresco di pubblicazione "Grida il mio nome" dell'autrice Chiara Cavini Benedetti
Titolo: Grida il mio nome
Autore: Chiara Cavini Benedetti
Serie: Silent Love Vol. 1 - Autoconclusivo
Genere: New Adult
Disponibile in ebook a € 2,99
E in formato cartaceo a € 12,03
Pagina autore: Chiara Cavini Benedetti Author
TRAMA:
Sono molte le cose che Noah Davis nasconde.
Il suo passato. I suoi demoni. Le sue cicatrici.
Cicatrici così estese che si sono insinuate sotto la sua pelle, nel tentativo di marchiargli l’anima.
Sono molte le cose che Amber Riley nasconde.
I suoi incubi. Le sue paure. La sua voce.
Una voce che non usa da mesi e che l’ha imprigionata nel silenzio.
Tutto cambia quando Amber si trasferisce alla Liberty High, una prestigiosa scuola privata nella piccola cittadina di Glenwood. È lì che Amber conosce Noah, il ragazzo dal viso pieno di lividi e dagli occhi cupi come la notte.
Amber dovrebbe stargli alla larga. Lui è pericoloso. È oscuro. Sembra un angelo caduto che porta i segni dell’inferno sulla pelle. Avvicinarsi a Noah sarebbe come giocare con il fuoco, e Amber non può rischiare di bruciarsi, non di nuovo.
Ma quando Noah impara a sentire il silenzio di Amber, all’improvviso l’inferno perde di importanza. Fino a quando non minaccia di distruggerli entrambi.
«Vorrei che l’unico motivo per cui il giorno dopo non riesci a parlare, fosse perché hai passato tutta la notte
a gridare il mio nome.»
DICE L’AUTRICE:
Ho scritto questo libro in tre settimane, senza avere idea di quale fosse la storia. Non mi sono fatta scalette né trame, e non sapevo neanche come sarebbe andato a finire il libro. Una sera, mentre stavo scrivendo le ultime battute, il mio ragazzo viene da me e mi chiede se ero pronta per uscire (eravamo già in ritardo). La mia risposta è stata: “Cosa? Adesso? Ma io devo sapere cosa succede, non posso restare sulle spine finché non torniamo!”. Questo è successo a gennaio, e lui ancora non mi ha rinchiusa in un manicomio (né mi ha lasciata), quindi penso che sia vero amore!
Questo libro affronta alcuni temi delicati, e il principale (quello su cui si basa tutta la serie) è quello del silenzio. Sono dell’idea che esistano tanti tipi di silenzio, oltre a quello fisico e a quello selettivo. C’è il non parlare per poter nascondere la verità, il non avere la forza di esprimere le proprie opinioni, l’avere paura di dire ciò che si pensa per via del giudizio delle altre persone, o l’usare battute e sarcasmo solo per nascondersi e non rivelare troppo su chi si è davvero. Spesso il silenzio fa più male delle parole, ma non agli altri, a noi stessi. Non a caso, il libro si apre con una citazione di The Sound of Silence: “Non sapete che il silenzio cresce come un cancro?”. Per questo, una delle mie frasi preferite in tutto il libro, è una che Noah rivolge ad Amber. Può sembrare una cosa da poco, e su cui probabilmente i lettori non si soffermeranno neanche, ma credo che racchiuda tutta l’essenza della storia: «Io ti ascolterei». A volte non serve altro per scappare dalla “prigione del silenzio”. Basta trovare qualcuno disposto ad ascoltarci davvero.
BREVI ESTRATTI:
Flebili raggi di luna si insinuarono dalla finestra e accarezzarono il viso di Noah, mettendo in risalto tutte le ferite che gli marchiavano il volto, tutte le cicatrici che gli scalfivano la pelle.
Avvicinai una mano a lui e passai le dita su ognuna di esse. Avrei voluto rimarginarle, avrei voluto guarirlo. Ma forse non era possibile farlo. Come lui non poteva guarire me. Forse eravamo solo due pezzi di un puzzle, troppo rovinati per potersi incastrare con gli altri. E mentre, contro ogni buonsenso, il sonno prendeva il sopravvento su di me, una voce nella mia mente mi chiese se invece lui ed io ci saremmo incastrati. Se le nostre cicatrici combaciassero. Se il nostro passato ci avesse sfregiati apposta solo perché, in futuro, potessimo unirci in modo perfetto.
«Allora è deciso. Rompiamo tutte le regole. Giochiamo con il fuoco. Insieme.»
Il sorriso che illuminò il volto di Amber fu tanto bello da togliere il fiato.
Avrei voluto baciarla. Cazzo, quanto avrei voluto baciarla. Ma sapevo di non poterlo fare. Forse un giorno. Forse mai.
Conoscevo la sua risata, le sue grida. Conoscevo i suoi sospiri, i suoi gemiti. E forse non conoscevo la sua voce, ma conoscevo i suoi silenzi. E il silenzio è tante cose, ma non è silenzioso. Il silenzio è lacrime non versate, emozioni represse, anime squarciate, grida ignorate. Il silenzio è assordante perché, quando ti fermi ad ascoltarlo, non riesci a sentire nient’altro. E tutto ciò che riuscivo a sentire io, ormai, era Amber.
Chiara Cavini Benedetti è nata nel 1996 a Firenze, città che ha poi lasciato per trasferirsi in Scozia.
Quando non è impegnata a svolgere il suo ruolo di caporedattrice, si ritrova ad ascoltare musica a tutto volume mentre litiga con i personaggi di cui scrive, che non seguono mai le trame da lei prestabilite.
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