martedì 17 novembre 2020

RECENSIONE "UNA COMPLIATA FAVOLA MODERNA" E "UN MODERNO LIETO FINE" di Martina Tognon

 

Daniela Colaiacomo ha letto "Una complicata favola moderna", e "Un Moderno Lieto Finedell'autrice Martina Tognon 😊


Autore: Martina Tognon
Genere: Romance contemporaneo

Disponibile in ebook a € 2,99
E in formato cartaceo a € 10,99

Pagina autoreMartina Tognon Autrice 

Trama: Chi di noi non ha desiderato che il primo amore, quello della giovinezza e degli anni spensierati, fosse anche quello dell’età adulta e della vecchiaia?
Ci sono storie che non sono fatte per nascere. Altre storie che non sono fatte per durare.
Poi ci sono le altre storie. Quelle che hanno più dossi di una strada di campagna, che ti sporcano le ruote mentre le percorri e alzano un tale polverone che ti annebbia la vista e ti fa lacrimare gli occhi.
Queste sono le storie vere, quelle che ci piace conoscere, quelle che ci piace ascoltare. Perché sono le storie che possiamo sentire nostre. Quelle storie che sono le nostre storie.
Quelle storie che mi piace raccontare, come questa, per scoprire cosa succede di un amore vero dopo diciotto anni di lontananza. 




Autore: Martina Tognon
Genere: Romance contemporaneo

Disponibile in ebook a € 2,99 
E in formato cartaceo a € 10,99 

Pagina autoreMartina Tognon Autrice 

Trama: La famiglia non è un pezzo di carta, è cuore.
Paul e Alex si amano da sempre, ma c’è qualcuno nel loro passato che potrebbe chiedere un pagamento troppo grande.
Ken e Albert stanno per avere tutto quello che hanno sempre desiderato, ma c’è chi vuole distruggerli solo per quello che sono.
Lucia e Mark non sanno nulla l’una dell’altro e il loro primo sguardo grida amore, ma forse ci vuole troppo coraggio per accettare una cosa così illogica.
Per ognuno di loro, nel momento peggiore, la famiglia ci sarà, come uno scudo. L’amore sarà l’arma che li difenderà e sosterrà. Basterà?



Quanto pesa la mancanza di dialogo sui rapporti? Può decretarne la fine?
Sono passati sedici anni dal momento in cui Alexandra O’Kerrell e Paul Dougherty si sono lasciati quando un incontro casuale all'aeroporto di Chicago fa riaffiorare emozioni e dolore. 
Troppe cose taciute e troppi anni di lontananza sembrano un muro invalicabile, ma quando il sentimento è forte e vero niente può scalfirlo, neanche una vita vissuta lontani l'una dall'altro.
Alexandra ha trascorso dieci anni in Messico con Miguel Montenegro e la sua famiglia, prendendosi cura del giardino dell'albergo da loro gestito, portando avanti una relazione non ufficializzata con il matrimonio, basata sul rispetto e l'amicizia, senza passione e con l'intesa di evitare figli. A due anni dalla morte del compagno, anche se è tornata a vivere a Londra, nelle ricorrenze va in Messico a trovare quella famiglia che la considera a tutti gli effetti "la moglie del loro figliolo" e proprio nel cambio di volo all’aeroporto O’Hare di Chicago, sulla strada del ritorno da una di queste sue visite, incontra Paul che, insieme all'amico fraterno Daniel Kiefer, sta per prendere lo stesso aereo.
Paul è divorziato e, nel rispetto di visite accuratamente programmate, porta i figli, Daniel e Alexandra, di dodici e dieci anni, dalla loro madre, Carol Ducks, che li ha abbandonati alla nascita della secondogenita; Carol ha un'influenza negativa sui figli, soprattutto su Alexandra, alla quale attribuisce la fine del matrimonio, e troppo spesso disattende gli incontri, come nell'ultimo viaggio. Addolorata e furente, la bambina scarica la sua emotività in un lungo pianto tra le braccia di Alex, che casualmente l'ha avvicinata e che, con l'attenzione materna che le rivolge, ne conquista la simpatia. Quando Paul spiega alla figlia l'origine del suo nome - è tradizione tra lui e Daniel Kiefer dare ai figli i nomi dell'amico fraterno - e la grande amicizia con Alex, la bambina insiste affinché si incontrino ancora: è l'occasione per i vecchi amici di fare chiarezza sul passato.
Nel momento in cui vengono rivelate le ragioni per cui Daniel, Paul e suo fratello Ken sono partiti all'improvviso lasciando Alex e la sua famiglia senza spiegazioni, il dolore del passato viene superato e i rapporti riallacciati ancor più saldamente. 
Alex entra nella famiglia di Paul diventando "mamma del cuore".  

Ken e il marito Albert stanno per finalizzare le pratiche dell'adozione dei due gemellini, Jill e Jake, che sono entrati in famiglia da qualche mese, ma dovranno superare vari ostacoli che Carol, per ripicca e odio nei confronti di Paul e Alex, mette sul loro cammino. 
In questo difficile frangente non saranno soli, però, perché tutta la famiglia, persino i Montenegro - Alfonso, Jolanda e Lucia - verranno in loro soccorso, e Lucia scuoterà il mondo di Mike, lo psicologo che ha seguito prima Ken e poi Alexandra e Daniel.

Nei due romanzi Martina Tognon definisce il vero senso della famiglia, l'amore e il rispetto, il senso di protezione, l'accoglienza, e di contro racconta la violenza fisica e psicologica di coloro che hanno legami di sangue e che, invece di sovrintendere al benessere dei congiunti, causano dolore e sofferenza. 
Storie complesse e articolate, nelle quali tutti sono a loro modo protagonisti, ricche di insidie e sotterfugi mirati a spezzare il forte legame tra gli O’Kerrell, i Dougherty, i Kiefer, i Bishop e infine i Montenegro; ma la grande famiglia che rappresentano, basata sulla forza dei sani principi e del grande amore, e la determinazione con cui affrontano gli ostacoli e le avversità, sono la chiave che porta verso il futuro soddisfacente e completo.
La scrittura attenta e puntuale dell'autrice conduce il lettore nel lungo percorso di tante vite che si intrecciano e arricchiscono, e, con l'analisi dei sentimenti alla loro base, crea una forte empatia nei confronti di tutti gli "attori", compreso un giudice, Mayweather - detto May‑I. 
Due libri che scorrono piacevolmente - il secondo dei quali potrebbe essere letto indipendentemente perché autoconclusivo come il primo - che personalmente ho scelto di approcciare in sequenza in modo da avere un quadro generale completo: questa decisione, dal mio punto di vista assolutamente giusta e opportuna, mi ha dato modo di apprezzare al meglio questa bella "storia familiare". 


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