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In uscita oggi "Lucretia" dell'autrice Amelia J. Parker, edito Ode Edizioni.
Daniela Colaiacomo e S.I. lo hanno letto in anteprima per noi.
Titolo: Lucretia
Autore: Amelia J.Parker
Genere: Storico
Casa editrice: Ode Edizioni
Disponibile in ebook a € 2,99
E in formato cartaceo a € 12,99
Contatto Facebook: Amelia J. Parker
TRAMA:
Inghilterra, primi anni del 1800, la battaglia di Trafalgar e le tensioni tra Francia e Inghilterra dopo la rottura del patto di Amiens fanno da sfondo alla storia di amicizia tra due ragazze di diverso carattere e di diverso ceto sociale che sognano l'amore, l'indipendenza e la felicità. Per questo si batteranno contro la rigidità della Società inglese, cercando di infrangere regole, pregiudizi e comportamenti tipici del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda.
BREVI ESTRATTI:
«Le vostre parole sono preziose al mio cuore. E vi giuro che le mie mani non lasceranno mai più le vostre, i miei sorrisi non vi abbandoneranno mai e saranno solo per voi. Vi consegno la mia vita, e il mio cuore, per sempre.»
L’amore, si ripeteva la fanciulla, era una splendida trappola mortale. E lei ne avvertiva tutto il pericolo. Aveva sofferto troppo in vita sua, non avrebbe mai voluto aggiungere sofferenza alla sofferenza. Quindi no, aveva giurato a se stessa che non si sarebbe innamorata.
Lucretia di Beaumont e Annabelle Hampton, figlia del duca di Hampton, si sono conosciute a uno dei balli all’Almack’s Rooms e da allora sono legate da una profonda amicizia, sorelle, per sempre.
Le due diciassettenni, entrambe curiose e di carattere forte, sono belle e colte, e molto diverse: Annabelle, piccola di statura, paffutella, con sorridenti occhi di un blu intenso ad illuminarle il viso di porcellana, è solare, impulsiva e indipendente, per sommo dispiacere del suo amatissimo padre, legato invece alle sane tradizioni inglesi che volevano la donna moglie attenta al bon ton, madre affettuosa e, possibilmente, silenziosa e priva di carattere; Lucretia ha un sano senso dell’umorismo, è alta ed elegante, con occhi verdi da gatto ombreggiati da folte e lunghe ciglia, è riflessiva e nutre un profondo affetto per lady Evelyn, marchesa di Queensbury, la più cara amica della madre, una vedova ricca e sola.
Annabelle è innamorata, ricambiata, di lord Henry Brockenhurst, erede di quella nobile e facoltosa famiglia inglese confinante alla tenuta ducale, che, da anni e anni, è in guerra con la casata degli Hampton, ma il padre rifiuta il consenso alle nozze, anzi, per legare la sua unica erede alla casa di famiglia, le vuole imporre il matrimonio con William, figlio della matrigna, lady Millicent.
Annabelle e Lucretia cercano una scappatoia al fidanzamento indesiderato; finché a Hampton Hall, ospite di William, fa la sua comparsa lord P., amico di Henry.
Amelia J. Parker, con le parole di Lucretia, descrive importanti momenti di storia inglese, cenni di un passato significativo, il susseguirsi dei fatti e degli avvenimenti che hanno cambiato le sorti dell'Europa dell'epoca.
Lo scontro avvenne contro le regole di ingaggio sino a quel momento utilizzate per la guerra navale. Nelson si accordò con i propri ufficiali a bordo delle altre navi, e attaccò la coalizione franco spagnola con una parte delle proprie imbarcazioni al centro della stessa linea nemica, e con l’altra verso la seconda metà della linea interrotta perché attraversata en traversé. La colonna di navi che spaccò obliquamente la linea nemica offrì ai francesi la debole parte di prora, ma poté cannoneggiare con grande forza e impeto di fuoco prima la parte sinistra della linea, poi quella destra.
Lo stile, fluido e accurato nei dettagli, consono al periodo in cui si verificano gli eventi, riporta a quel tempo lontano, mentre immagini dettagliate raffigurano gli scenari invernali, come una poesia ne dipingono i contorni.
I boschetti popolati di alberi alti e maestosi tendevano i loro rami contorti verso il cielo e i loro tronchi centenari erano coperti dalle resistenti edere. Sinuosi vialetti, piccoli archi di Elleboro e tunnel di edera profumata portavano ai laghetti artificiali, veri e propri cuori d’acqua incastonati nei prati ormai coperti di neve.
Superò il boschetto e prese il sentiero che l’avrebbe portata dritta dritta al Creek dove si trovava il vecchio tasso squarciato che serviva da cassetta postale per i due amanti. Quell’albero aveva un che di poetico: nonostante il tronco fosse stato ferito da un fulmine, tanti anni addietro, continuava ad allungare i suoi forti rami verso l’ambiente circostante, come a proteggere la natura che vi si creava attorno. Era un simbolo di resistenza, di lotta per sopravvivere e, anche se veniva chiamato ‘l’albero della morte’ perché le sue foglie erano velenose, sembrava un inno alla vita.
Ho apprezzato Lucrezia, è una figura significativa, concreta e pragmatica affronta la vita con coraggio e determinazione sostenuta dall'orgoglio, unico retaggio delle sue nobili origini perché ormai priva di mezzi di sostentamento.
Annabelle è solare, dotata di uno spirito di iniziativa che non sempre le è di aiuto, ferma nella decisione di carpire la felicità che prova nell'amare Henry, vero gentiluomo inglese dai saldi principi, determinato a sposarla.
Mentre Lord P. viene rivelato a poco a poco, le manovre di William e di lady Millicent creano tensione a cui seguono drastiche soluzioni, la vita di ciascun personaggio cambia e la mancanza di una conoscenza approfondita, il fraintendimento di particolari situazioni, crea dolore e sofferenza, ostacolando il raggiungimento della felicità agognata.
Il libro è, dal mio punto di vista, piacevole, forse un po' rallentato in alcune sue parti, ma nell'insieme apprezzabile e scorrevole.
Interessante e bello Lucretia: si presenta come un romanzo sull’amicizia e sull’amore, ambientato nell’Inghilterra d’800, avvolto dalla magia di quei luoghi su cui gravano le tensioni con la Francia e i ferrei dettami sociali dell’epoca ricostruiti ad arte dall’autrice.
Lucretia è descritta come “caduta in disgrazia” e che “portava la sua povertà con una dignità rara, colta e intelligente, fedele all’amicizia e aveva buonsenso. E per di più era davvero bellissima.”
Nel corso della vicenda dà prova di essere una donna capace di affrontare con diplomazia le situazioni più spinose. Avrà un ruolo importante nel riavvicinamento dell’amica Annabelle al vecchio padre, sposato a una donna nobile ma solo per titolo, la quale ha un figlio grezzo e non troppo intelligente che per le opportunità che la famiglia riceverebbe dall’avere un erede maschio (che al padre di Annabelle è mancato) lo vorrebbe sposato a quest’ultima.
Ricordami a lui, digli che l’ho sempre amato e rispettato, ma che non posso e non voglio sposare qualcuno che non può in alcun modo farmi felice. D’altra parte anche lui ha sposato mia madre perché l’amava. E ha continuato ad amarla, anche se non ne parla mai, fin dopo la morte.
Queste parole di Annabelle aprono una parentesi sul come i genitori, i vecchi, hanno spesso dimenticato che anche loro sono stati giovani e avendo rimosso quelle emozioni non riescono a entrare in empatia con quelle dei figli.
L’erede della matrigna di Annabelle durante una cena in cui racconta di come ha infilato un corpo in un barile, mettendosi al centro di ogni sviluppo della battaglia e contemporaneamente in ridicolo, sdrammatizza l’intera faccenda con un’ironia che l’autrice deve aver inserito volutamente.
L’incisione di un bubbone e conseguenti lamenti dell’uomo che subisce l’operazione fatta da Lucretia vengono travisati dall’innamorato di lei che dorme nella stanza attigua e nonostante i toni delle conversazioni restino altisonanti, questo episodio mi ha fatto morire dalle risate, assieme ad altri.
Tantissime le descrizioni, a volte fin troppo dettagliate, di camere, abiti, merletti e perline, comunque sempre belle:
La musica addolciva quella fredda notte invernale e nella sala da ballo, decorata in stile Luigi XV, i grandi camini scaldavano le nude spalle delle dame impegnate se non nel ballo almeno nelle conversazioni.
Così come quelle della natura:
Quella notte, solo uno spicchio di luna tentava inutilmente di guizzare oltre le nubi e di penetrare i rami degli alberi arrivando, ogni tanto, a toccare la neve ghiacciata per trasformarla in puro argento.
E delle reazioni:
Una lacrima dolorosa, densa di liquido e puro rimpianto, scivolò, sola e silenziosa, attraverso le sue lunghe ciglia.
Sonetti di poeti inglesi famosi e in fondo al libro alcune curiosità davvero carine completano il quadro di un libro scorrevole, leggero ma curato che vale la pena di leggere.
Amelia J. Parker sopravvive a questa epoca, lontana dal suo Paese. Vive da tempo in una città che è una sinfonia, che vorrebbe lasciare e che non può lasciare. Perché la magia delle sue calli, dei suoi canali, delle sue nebbie e delle sue notti l'ha stregata, trasportandola in un mondo lontano, in epoche diverse. È la malìa che la natura di Venezia esercita da tempo su Amelia che la costringe a scrivere di tempi perduti e di luoghi in cui tutto può succedere. Amor omnia vincit è la sua cifra stilistica.
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