Buon pomeriggio amici lettori!
Vi segnalo "Con la porta aperta" dell'autore Michele Palmieri.
Titolo: Con la porta aperta
Autore: Michele Palmieri
Genere: Raccolta
Disponibile in ebook a € 5,00
E in formato cartaceo a € 12,00
TRAMA:
Nei dodici racconti emergono la fragilità dell’individuo e la precarietà delle emozioni.
I protagonisti hanno preso in prestito colori, immagini, rumori dal quotidiano. Tuttavia, non ci sono riferimenti specifici.
Come nella vita, c’è cinismo, amore, dolore, gioia, risate, lacrime, sangue, raccontati con ritmo, parole, schemi diversi, a volte contrapposti, tra loro.
Il lettore è chiamato a creare delle prospettive alternative. Non subisce i racconti, ma li riscrive, completando personaggi, finali, opinioni per metterci la sua, di storia.
Il lettore è atteso, insomma… Con la porta aperta.
DICE L’AUTORE:
Il libro "Con la porta aperta" è uscito in dicembre ed è una raccolta di 12 racconti, ognuno caratterizzato da temi e protagonisti molto diversi tra loro, con il fil rouge delle emozioni, ma quelle più sottotraccia e meno esternate. È stato il mio esordio e mi sono divertito a scriverlo, prima, e pubblicarlo poi, dandomi la possibilità di interagire con un "pubblico", anche se limitato.
Dato che nella quarta c'è scritto che i protagonisti sono ispirati dal quotidiano, una lettrice, in privato, mi ha chiesto, con "insistenza" se per uno tra questi non avessi tratto spunto dal suo ex ragazzo, perché identico.
Penso, tuttora, che lei sia convinta io abbia conosciuto il suo ex!
Uno dei dodici racconti "Quante vite, Ari" partecipa al Premio Nazionale di Racconti e Fiabe "Dantebus". Al link in basso è possibile votarlo (fino al 10 giugno) e leggerlo:
BREVE ESTRATTO:
Proietto il corpo in avanti e la mia faccia va incontro a quella mano, da cui so, ormai, come stia partendo uno schiaffo. Un altro. Almeno, minimizzo l’agonia, mi dico. Ogni volta è un po’ più forte, ogni volta provo un po’ meno dolore, come fossi assuefatta o, addirittura, atrofizzata.
Conosco ogni segno di quella mano, sento le sue impronte digitali su di me che stampano nuovo male, la sua pelle rugosa è una lima, che mi consuma un altro po’ di intimità.
I nostri sguardi si sono incrociati e calamitati. Nel mio c’è il terrore puro e cupo, nell’altro, guizzi di follia perversa, pervasa di cattiveria.
Sa di avere gioco facile e punto, game, match, la partita è sua, come a tennis al club, il sabato mattina.
Come al solito.
Tutta la sequenza non l’ho solo vissuta e subita, l’ho come vista dall’esterno, mi è sembrato, cioè essere una spettatrice davanti un film, con la partecipazione del cuore, sì, ma senza il coinvolgimento onesto dei sentimenti.
Questo schiaffo, però è stato diverso. È stata un’epifania, mi ha restituito una coscienza. Per la prima volta ho preso consapevolezza di trovarmi in una nuova vita, cominciata già da qualche tempo, ma senza mai essermene resa conto.
Una vita muta e inconfessabile e vergognosa e amara.
Il frutto di scelte giuste nel momento sbagliato o di scelte sbagliate nel momento giusto. È sempre difficile decidere in quale categoria impilarle, le scelte.
È un sales manager dell'industria alimentare. In più, scrive, prevalentemente, racconti e pippotti, questi ultimi anche declamati a voce alta, ma mai arrotolati. Per lavoro, incontra tanta gente in tanti posti. Nelle pause, vive a Capua, da quando è nato, nel secolo scorso. Si narra sia stato bambino.
Circa 20 suoi articoli, tra il 2010 ed il 2014, sono stati pubblicati su un settimanale locale.
Un suo racconto è stato pubblicato nella biografia "Eduardo di Capua, l'Amleto della canzone" (2018).
Con la porta aperta è l'opera prima, contento che non sia postuma.
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